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NOVEMBRE-DICEMBRE 2021 AUTOMAZIONE OGGI 434 114 AODOMANI Auto elettriche: la seconda vita delle batterie al litio Gianluca Martelliano Italia è pronta ad avviare una filiera nazio- nale per allungare la vita alle batterie delle auto elettriche. Se da un lato c’è un forte impegno per la costituzione di gigafactory, un’altra possibile e complementare solu- zione riguarda il riuso e il riciclo. Per questo, le principali aziende e associazioni del set- tore hanno fatto rete per creare delle fabbri- che che possano dare una seconda vita alle batterie al litio. Sono nove i soggetti che hanno già firmato un Memorandum of Understanding per svi- luppare una catena del valore nazionale per la gestione del fine vita delle batterie al litio provenienti dal settore automotive. Si tratta di storiche aziende italiane dell’energia e dell’ambiente, nonché delle più importanti associazioni di categoria dell’automotive e di poli dell’innovazione considerati eccellenze L’ internazionali: Class Onlus, Anfia, Cobat, Innovhub Stazioni Sperimentali per l’Industria, Enel, Comau, Dipartimento di Meccanica del Politecnico di Milano, RSE, Flash Battery. L’obiettivo del progetto è garantire il recupero della funzionalità di queste batterie, riconver- tendole in sistemi di accumulo stazionari. In altri termini? La batteria di un’auto elettrica a un certo punto dovrà essere sostituita perché non più in grado di alimentare in maniera adeguata il veicolo. Tuttavia, quella stessa batteria può essere rigenerata e utilizzata all’interno di sistemi di stoccaggio dell’energia, come ad esempio quelli che servono per immagazzinare l’elettricità derivante dalle fonti rinnovabili. Nonostante infatti la vita utile di una batteria al litio per auto elettrica sia pari a circa 10- 12 anni, la capacità residua quando viene smontata dall’auto può raggiungere ancora fino all’80% di quella nominale. Una percentuale significativa, ma che co- munque la rende inadatta per una vettura. Eppure, quella batteria può essere ancora utilizzata. Basta riconvertirla e destinarla ad un altro utilizzo. Le procedure di riconversione comprendono processi innovativi di testing, disassemblaggio e riassemblaggio che sono attualmente oggetto di sviluppo e ottimizzazione sia dal punto di vista tecnico che economico. È qui che entra in gioco il progetto dei nove protagonisti della filiera del second life delle batterie al litio. Tutte assieme, aziende e associazioni si sono impegnate ad avviare attività di ricerca e sviluppo per stoccaggio e messa in sicurezza degli accumulatori dismessi dai rispettivi settori di provenienza, prevedendo anche il recupero dell’energia residua contenuta; disassemblaggio e relativi pre- trattamenti attraverso tecnologie innovative; verifica dello stato di salute delle singole celle e/o moduli; ri-assemblaggio delle celle e/o moduli riutilizzabili e la produzione di nuovi pacchi di accumulo energetico. Oltre al second-life, il progetto ha anche lo scopo di sviluppare tecnologie e processi per il tratta- mento di riciclo delle celle e dei moduli risultati inutilizzabili, in accordo con i principi fondamen- tali dell’economia circolare. I prossimi passi? Stimolare i soggetti istituzionali, sia a livello locale sia nazionale, che possano validare il progetto e sostenerne il piano di intervento. Nel medio periodo, la rete di aziende e associazioni punta alla creazione di una piattaforma collaborativa che consenta di agganciare il progetto di ricerca a politiche di intervento concrete e innovative.
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