AO_434

NOVEMBRE-DICEMBRE 2021 AUTOMAZIONE OGGI 434 112 Lucilla La Puma TECH BOYS AND GIRLS iuseppe Antonacci è giovanissimo e ha dalla sua talento e obiettivi ben chiari. Ma la risorsa che più mi ha colpito incontrandolo è stata la sua grande capacità empatica soprattutto confidandomi la sua necessità di uscir fuori dalle teorie e mettere in pratica qualcosa che fosse di utilità per il prossimo. “La fisica, le scienze tutte hanno un senso più forte se tangibili e a servizio della collettività e delle persone più fragili”. Giuseppe ho frequentato la triennale in Italia al Dipartimento di Fisica della Sapienza e master e dottorato di Ricerca (PhD) all’estero all’Imperial College di Londra. Vari anni da ricercatore all’Istituto Italiano di Tecnologia e un anno in Belgio all’Imec. Quest’ultima esperienza è quella che a suo dire lo ha più formato. Anche a lui ho rivolto qualche domanda per avvicinarmi di più alla sua ’ricerca’ e ai suoi progetti e alla sua personalità. Un progetto che ti ha appassionato in ambito universitario? “Sicuramente ricordo con molto piacere il mio progetto di master all’Imperial College di Londra. In soli tre mesi sono riuscito a creare un sistema di imaging utilizzando una sorgente di luce nello spettro a noi invisibile dell’infrarosso e a bassissimo costo per fare diagnosi del cancro. Ancora oggi mi stupisco a pensare che in così poco tempo sono riuscito a creare questo sistema ottico in laboratorio, un software per l’acquisizione dati, ottenere la validazione sperimentale su tessuti umani e a scrivere la tesi. Il sistema che abbiamo creato, da noi chiamato ‘Digistain’, ha poi dato vita a uno spin-off dell’Imperial che ha già raccolto molti milioni durante il fund raising. Spero che un giorno questa tecnologia possa fornire diagnosi precoci e quindi salvare molte vite”. L’esperienza più formativa? “L’esperienza più formativa è stata a Ghent, in Belgio, dove ho lavorato come project leader nel gruppo di Fotonica del professor Roel Baets, uno dei massimi pionieri della fotonica integrata. Questa esperienza, oltre a essere stata emozionante dal punto di vista umano, Ghent è una bellissima città, mi ha anche dato la possibilità di lavorare in laboratori estremamente all’avanguardia e di imparare tantissimo in uno dei più prestigiosi centri di eccellenza nel campo della fotonica in cui volevo specializzarmi. È stato un po’ come lavorare da Edison quando era stata appena scoperta la lampadina”. A quali sviluppi credi in ambito tecnologico- scientifico? “Credo che i principi dell’ottica saranno sempre maggiormente applicati in diversi ambiti scientifici, soprattutto in quello biomedico. Trovo estremamente affascinante che dallo studio delle proprietà della luce e dei suoi cambiamenti si possano derivare indirettamente delle proprietà fondamentali sui materiali, come le proprietà chimiche ed elastiche. Le potenzialità per generare un impatto reale nella società ci sono tutte, ora servono le tecnologie adatte per trasformare queste tecniche a oggi presenti solamente all’interno dei vari laboratori di Fisica in veri e propri dispositivi”.  Quali obiettivi ti sei posto per il prossimo futuro? “Continuo a fare ricerca e in parallelo ho creato una start-up nel campo della spettroscopia Brillouin, una tecnica che permette di misurare le proprietàmeccaniche dellamateria come la rigidità e la viscosità, otticamente, quindi senza bisogno di un contatto fisico con il campione e con un’altissima risoluzione (a differenza delle tecniche esistenti). Queste proprietà sono di particolare importanza in ambito biomedico perché sono alla base di innu- merevoli processi biologici e quindi anche la causa di malattie degenerative come arteriosclerosi, SLA o cancro. Spero che tra qualche anno questa tecnica, oggi di difficile utilizzo per chi non è esperto del settore, diventerà più accessibile grazie alla tecnologia che stiamo sviluppando e a tutti coloro che ne vogliono fare utilizzo in diversi settori come quello della chimica, delle scienze dei materiali e della vita.” Le tue passioni al di fuori della ricerca? “Mi piace molto il cinema, cerco di andarci ogni domenica quando posso, amo l’arte e viaggiare. Banale dirlo da italiano, ma sono anche un buongustaio”. • G Giuseppe Antonacci

RkJQdWJsaXNoZXIy Mzg4NjYz