433 - Automazione Oggi - Ottobre 2021

OTTOBRE 2021 AUTOMAZIONE OGGI 433 76 AO ENERGIA Andrea Romboli U no studio elaborato dal think-tank interno ad Arthur D. Lit- tle Italia, intitolato ‘Gare Gas tra innovazione e transizione’, rivela come la mancanza di gare degli ultimi dieci anni abbia causato una caduta degli investimenti italiani ed esteri nel settore. Si calcola si siano persi circa 3 miliardi di euro, senza contare l’effetto moltiplicatore che questi investimenti hanno sull’econo- mia locale, secondo l’AD di Italgas. La lunga attesa parte dal 2012, fatta di continui rilanci, rinvii e sospen- sioni e da un quadro normativo in continua evoluzione: il DM 226/2011 (cd. Decreto Criteri) del 12 novembre 2011 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 27/01/2012 con l’ambizione di mettere a gara i 22 milioni di utenti (cd Punti di Riconsegna) entro cinque anni. Al 2021 le gare partite sono molto limitate (meno di 20), quelle aggiudicate sono minime (solo quattro, considerando la recente aggiudicazione da parte di Italgas di Torino 1), mentre spiccano quelle rimandate/sospese. Consolidamento del settore Se da un lato l’intenzione del regolatore era di utilizzare le gare per ridurre la frammentazione e aumentare l’efficienza degli operatori a beneficio degli utenti, lo stallo che si è verificato ha avviato una serie di attività di M&A, attraverso le quali soprattutto i player più grandi hanno guadagnato Gas: un potenziale volano di crescita ulteriori quote di mercato, ponendosi in una posizione di maggior forza in vista delle gare future. L’Agcm (Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato) è perciò dovuta intervenire in passato per regolare le dinamiche concorrenziali, come per esempio nel caso di 2i Rete Gas, Nedgia. Si tratta dunque di un’opportunità mancata in termini di investimenti infrastrutturali. L’incertezza in merito alle gare ha infatti generato negli operatori una politica difensiva in ottica di investimenti, con la paura di avviare iniziative di medio-lungo termine senza una certezza sul futuro. Inoltre, non vi è ‘appetito’ da parte degli investitori stranieri verso simili ini- ziative. Gas Natural Fenosa è uscita dal Paese. Unico esempio di ingresso di un player straniero è quello risalente al 2015 della giapponese Osaka Gas, con una joint venture con Erogasmet che aveva l’ambizione di giocare un ruolo importante nelle gare del gas. Potenzialmente il tema delle gare aveva attirato diversi fondi di investimento, che però si sono scontrati con i ritardi sopra citati. Un framework di gara che rischia di diventare ana- cronistico. Se da un lato il ruolo delle infrastrutture della distribuzione del gas sembra essere cruciale nell’ambito della transi- zione energetica in atto, dall’altro il framework alla base delle gare del gas, così come definito nel 2011, deve necessaria- mente essere interpretato e adattato prevedendo anche investimenti ‘in- novativi’, considerando l’orizzonte temporale di concessione di 12 anni. Fenomeni come il retro- fitting, ossia modifiche alle reti per adattarle alle miscele gas-H2, l’elet- trificazione dei consumi, il power to grid ecc. devono necessariamente essere considerati nei piani degli investimenti degli operatori, inmodo da ottimizzare le risorse in un’ottica di lungo periodo e di una visione estesa del sistema energetico nazionale. • Arthur D. Little Italia - www.adlittle.it Lo studio esamina lo stato dell’arte del mercato dell’energia in Italia con specifico riferimento al settore del gas, in un’ottica di rinnovamento sostenibile del sistema delle gare, potenziale volano di una crescita economica olistica del settore La mancanza di gare nel settore del gas degli ultimi dieci anni ha causato una caduta degli investimenti da parte di aziende italiane e straniere nel settore Il ruolo delle infrastrutture di distribuzione del gas è cruciale nell’ambito della transizione energetica in atto Fonte Pixabay di Gorbachevsergey Fonte Pixabay di Adonyig

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