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SETTEMBRE 2021 AUTOMAZIONE OGGI 432 51 Grand View Research) della robotica mobile, apre a ul- teriori riflessioni. Gli AMR (autonomous mobile robots) hanno infatti garantito in questo periodo di riduzione del personale e di distanziamento sociale obbligatorio, un più elevato tasso di sicurezza all’interno dei luoghi di lavoro. E due aspetti che ritengo essenziali: da un lato hanno garantito il distanziamento tout-court fra gli operatori, dall’al- tro hanno sollevato gli operatori da attività manuali ripetitive e potenziali cause di infortuni muscolo scheletrici, garantendo quindi una sicurezza a lungo termine, connessa al tema dell’ergonomia. La grande crescita del commercio elettronico ha generato un investimento costante in nuove soluzioni di logistica e intralogistica, di cui gli AMR rappresentano la più moderna, applicata e attuale forma di automazione. Gli AMR, man mano che è cresciuta la loro dotazione di sensori, sono stati in grado di rilevare e reagire alla presenza umana con maggiore precisione e puntualità assu- mendo un ruolo maggiore nelle operazioni aziendali. I robot mobili sono stati inizialmente impiegati nelle operazioni di magazzino e stoccaggio, dove potevano essere utilizzati per il trasporto di merci. Da allora hanno ampliato il proprio range applicativo nel settore manifatturiero in compiti come il carico e lo scarico delle macchine e il trasporto di materiali, en- trando quindi di diritto come dotazione tecnologica connessa al processo produttivo e non solo al fine linea. La tecnologia della mobilità ha infine consentito ai robot di assumere ruoli al di fuori degli edifici industriali, come nei servizi di consegna, nell’agricoltura e negli ospedali. E gli accessori… Connessa alla crescita della robotica mobile autonoma, sono parimenti cresciuti anche la ricerca, sviluppo e produzione di MRE (mobile robotics equipments) ovvero gli accessori che rendono i robot mobili davvero ap- plicabili. Si tratta di elevatori, carrelli, forche, scaffali mobili, che integrati sull’AMR fanno sì che questo possa essere utilizzato in contesti diversi e con flessibilità. Gli MRE sono l’equivalente degli end effector per la robotica industriale e collaborativa: sono l’estensione che amplia il range applica- tivo del robot/cobot. Se inizialmente alcune di queste soluzioni venivano prodotte internamente dalle aziende, ora il mercato si sta spostando verso soluzioni standardizzate, prodotte e concepite per un uso plug&play con i robot mobili e capaci, quindi, di incrementare il tasso di efficienza e pro- duttività delle operazioni, perché in grado di garantire piena compatibilità e funzionalità. La movimentazione delle merci avviene in contesti alta- mente congestionati, in cui l’attività umana, la presenza di prodotti e di strutture fisse, riduce lo spazio a disposizione. Utilizzare carrelli elevatori e transpallet a guida umana espone a un costante rischio di infortunio gli operatori che si muovono sul floor. La robotica mobile, opportunamente equipaggiata con i giusti MRE, offre un’alternativa flessibile e sicura in grado di azzerare il rischio, combinando sensoristica di elevata sensibilità e accessori di presa, carico e trasporto sicuri e testati. I prossimi anni ve- dranno una crescita costante di queste soluzioni che saranno impiegate con sempre maggiore frequenza anche all’interno del processo produt- tivo, magari applicate, in connessione con braccia robotiche collaborative, in applicazioni di carico e scarico macchine, di alimentazione di centri di lavoro, di trasporto del prodotto finito verso il magazzino. La fabbrica 5.0 ha in queste soluzioni un alleato prezioso in grado di garantire sicurezza, ergonomia, produttività. Roeq - https://roeq.dk/it/ AO S P E C I A L E Shermine Gotfredsen econdo la ricerca condotta nel 2020 da Mckinsey Global, il Covid-19 ha indotto le aziende ad accelerare i processi di digi- talizzazione delle proprie operazioni interne, anticipando di tre o quattro anni l’implementazione di alcune soluzioni. L’automa- zione, che del processo di digitalizzazione è il braccio operativo, ha svolto in questi ultimi 18 mesi un duplice ruolo, con ancora maggiore utilità rispetto al periodo precedente: ha mantenuto attiva la produzione delle aziende sottoposte alla riduzione del personale; ha garantito all’in- terno di quelle attività manifatturiere giudicate essenziali per l’economia, e quindi rimaste attive anche durante i periodi di lockdown, il distanzia- mento sociale necessario a garantire un ambiente di lavoro sicuro, anche in un contesto pandemico. All’interno del comparto della robotica vi è un segmento che più di altri ha mostrato una crescita costante, consolidando un’interessante e ormai innegabile presenza sul mercato negli ultimi tre anni (dati IFR): la robotica collaborativa. Una soluzione di automazione che risponde efficacemente ai bisogni delle piccole e medie aziende manifat- turiere per semplicità d’uso, rapidità di implementazione, flessibilità ap- plicativa, rapido ritorno d’investimento. In particolare la crescita in doppia cifra (+19,6% di andamento tendenziale previsto fra il 2020 e il 2027, fonte S I robot mobili si stanno rivelando soluzioni efficaci capaci di incrementare tanto la produttività, quanto la sicurezza dei luoghi di lavoro Trasportare (in) sicurezza

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