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Franco Metta ITALIA-GERMANIA La Germania rappresenta la seconda meta per gli impren- ditori italiani. 1.670 controllate estere e 104.000 addetti rappresentato il 10,8% del fatturato estero globale Q uest’anno la Camera di Commercio Italo-Germanica spegnerà 100 candeline. Istituita il 15 dicembre 1921 presso il Club Tedesco di Milano, fu una tra le prime camere bilaterali estere di origine tedesca. In un anno particolare, e dopo quello segnato dalla pandemia, la Camera di Commercio Italo-Germanica ha chiesto alla Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo di elaborare la ricerca dal titolo: “Il valore delle aziende italiane in Germania” basandosi su dati Eurostat del 2018, prima della crisi Covid. Scopriamo così che la Germania risulta la seconda meta degli investimenti esteri italiani, con una quota del 10,8% sul fatturato totale re- AO FISCO Foto tratta da http://www.shutterstock.com alizzato dalle controllate estere italiane nel mondo (59mld su 546,2mld). Importante la presenza anche in termini di imprese e risorse umane: sono infatti 1.670 le controllate estere italiane presenti in Germania (il 7 del totale delle controllate estere italiane nel mondo), per circa 104.000 addetti che valgono un quinto posto nella classifica complessiva, dietro Stati Uniti, Brasile, Cina e Romania. Il 61% degli addetti delle imprese ita- liane controllate estere che risiedono in Germania appartiene al mondo dei servizi (per lo più commercio), contro il 39 del settore manifatturiero. Prendendo invece in esame il fatturato complessivo delle controllate estere attive in Germania, la quota italiana si sostanzia in un 2%, ma aumenta per la distribuzione all’ingrosso (4,4%), i trasporti (2,5%) e per alcuni settori manifatturieri, nei quali spicca una maggiore diffusione di marchi, brevetti e certificazioni ambientali, a indicarne l’elevato pro- filo strategico-competitivo. La competitività tedesca si basa anche su legami solidi con i partner europei attraverso le catene del valore a ini- ziare dall’automotive, cuore pulsante del settore manifatturiero tedesco. È in questo comparto che l’Italia detiene il primato tra i fornitori della catena, con un apporto di valore aggiunto del 2,4% alla produzione te- desca di autoveicoli, davanti a Francia, Polonia e Cina. Le relazioni eco- nomiche italo-tedesche non si limitano alla presenza diretta di imprese a controllo italiano, ma sono in realtà ancor più intense all’interno delle catene globali del valore. L’Italia detiene, in particolare, una posizione di primato tra i fornitori della catena automotive, fiore all’occhiello del ma- nifatturiero tedesco, davanti a Francia, Polonia e Cina. Infine il prossimo appuntamento per la Camera di Commercio Italo-Germanica è fissato per il 14 settembre a Villa Erba, sul lago di Como, per il XV Forum Economico Italo-Tedesco dal titolo evocativo: Ripartiamo con l’Europa!

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