AO_431

GIUGNO-LUGLIO 2021 AUTOMAZIONE OGGI 431 59 Nel dettaglio “Dal punto di vista dei beni strumentali la grande divisione sta tra beni strumentali semplici cioè non 4.0 e quelli invece 4.0. Per le agevolazioni legate ai beni semplici materiali e immateriali si parla di credito d’imposta. L’aliquota per il 2021 è pari al 10%, con effetto retroattivo, per cui vale per quegli investimenti a partire dal 16 novembre 2020. Questa aliquota poi viene maggiorata e si arriva a un 15% per investimenti utilizzati in un’ottica di modalità agile. Il limite massimo degli in- vestimenti è pari a 2.000.000 di euro, per investimenti materiali, 1.000.000 di euro nel caso di beni immateriali. Nel caso in cui l’azienda volesse fare un investi- mento il prossimo anno, però, l’aliquota dal 10% scende al 6%. Poiché si parla di credito di imposta, l’agevolazione è au- tomatica, quindi il credito viene portato in compensazione direttamente in F24 in tre quote a partire dall’anno di messa in esercizio del bene. È necessaria anche un’aggiunta: abbiamo parlato di bonus Sud. Tutti i crediti d’imposta possono essere cumulati con altre agevolazioni, ad esempio il bonus Sud e credito d’im- posta per investimenti nel Mezzogiorno. In questo caso le due agevolazioni si cu- mulano e il bonus Sud per le aziende che risiedono nel Mezzogiorno è particolar- mente significativo perché si aggiunge un credito d›imposta pari al 45, 35 o 25% a seconda delle dimensioni aziendali: pic- cola media o grande impresa. Il cardine del piano Transazione 4.0 sono gli inve- stimenti di beni materiali e immateriali. Dal momento che si parla di investimenti altamente tecnologici, l’aliquota sale. Quindi per investimenti fino a 2.500.000 euro l’aliquota, il credito d’imposta, è pari al 50% quest’anno, del 40% il prossimo anno. Per lo scaglione da due milioni e mezzo a dieci milioni di euro l’aliquota scende ed è 30% quest’anno, 20% il pros- simo anno, mentre per l’ultimo scaglione quindi per investimenti da dieci a 20 mi- lioni di euro, ragionando sempre in ottica di ragione sociale, l’aliquota è comune ai due anni ed è pari a un 10%. Anche qui il credito d’imposta viene portato in com- pensazione in F24 in tre quote annuali. Attenzione però: a partire dall’anno di verifica dell’interconnessione quindi non piùmessa in esercizio”. Continua Titi: “Tre sono le categorie di beni. Beni strumentali controllati da sistemi computerizzati, tra questi ricadono tutte le macchine uten- sili e gli impianti; beni che permettono il monitoraggio in process dell’attività pro- duttiva piuttosto che delle condizioni di lavoro delle macchine e che forniscono anche report; l’ultimo gruppo è quello che sottende l’ergonomia e la sicurezza dei lavoratori, sempre in ottica 4.0, ad esempio l’utilizzo di realtà aumentata che coadiuva l’operatore nella sua attività di manutenzione. Analogamente ci sono i beni immateriali, vale a dire i software 4.0 e in questo caso l’aliquota scende, non più 50% ma 20% per l’acquisto di software e un tetto massimo: si possono agevolare investimenti fino a unmassimo di un milione di euro e come nel caso precedente il credito d’imposta si può portare in com- pensazione in tre quote annuali di pari importo a partire sempre dall’anno di ve- rifica dell’interconnessione”. Quali sono i software potenzialmente age- volabili in ottica 4.0? Titi: “Sicuramente una prima categoria che viene in mente è quella dei sistemi MES, si- stemi che si collocano in una posizione in- termedia tra sistemi gestionali, ERP e sistemi più a basso livello, ad esempio Scada che comunicano direttamente con le macchine; tutti i software che permettono la prote- zione dei dati, la privacy, il monitoraggio dei dati all’interno dell’azienda sono software 4.0 e ad esempio, poiché il piano Transizione 4.0 si rivolge in generale a tutti i soggetti ti- tolari di reddito di impresa, anche la cartella clinica è considerata un software 4.0”. Quanto è complesso accedere a questo tipo di incentivi? Titi: “In realtà non ci sono pratiche com- plesse. Innanzitutto, l’azienda che utilizza questo credito d’imposta deve utilizzare una piattaforma che il Mise mette a di- sposizione per comunicare che è stata utilizzata l’agevolazione. L’aspetto im- portante è che nei vari documenti am- ministrativi che attestano l’investimento e soprattutto per le fatture è necessario far riferimento alle disposizioni di leggi e quindi è necessario inserire una dicitura che faccia riferimento ai commi della legge di bilancio in cui si parla appunto di Transizione 4.0. Altro aspetto impor- tante è che a seconda del costo unitario dei beni è necessaria una perizia semplice o una dichiarazione di conformità oppure un’autodichiarazione del legale rappre- sentante. In particolare la soglia è 300.000 euro. Quindi sopra questo valore serve una perizia semplice o una dichiarazione di conformità di un soggetto terzo, sotto questa soglia basterebbe anche una auto- dichiarazione del legale rappresentante”. ! " # $

RkJQdWJsaXNoZXIy Mzg4NjYz