AO_431

GIUGNO-LUGLIO 2021 AUTOMAZIONE OGGI 431 55 AO ATTUALITÀ uale centro città può per- mettersi di pianificare quattro corsie di traffico una accanto all’altra: Una per il normale traffico automobilistico, una per i camion e gli autobus, una per le ambulanze e una per i vigili del fuoco? Cosa ha a che fare questa domanda con le reti industriali di oggi è il tema su cui discuteremo nell’in- tervista con i dirigenti di Indu-Sol, Karl- Heinz Richter e René Heidl. D: Karl-Heinz, il suo core bu- siness è da 18 anni quello di rendere possibile un’infra- struttura di comunicazione stabile e affidabile a livello di produzione. Come è cam- biato questo compito negli ultimi anni e a che punto siamo oggi? Karl-Heinz Richter: All’i- nizio avevamo molto da spiegare. Il Profibus era apprezzato ovunque e nes- suno voleva credere che po- tesse avere anche dei punti deboli. Abbiamo spiegato a lungo che ad esempio l’usura fisica prima o poi può portare a problemi di comunicazione. Le esperienze pratiche hanno confermato le nostre afferma- zioni. Passando a Profinet non è solo cambiato il panorama delle comunica- zioni ma anche i problemi che possono accompagnarlo. In Profinet stiamo lot- tando principalmente con eventi spo- radici che non sono riproducibili, che possono essere semplicemente ricono- sciuti quando accadono e che in realtà sembrano non essere critici. D: Ma questi eventi sporadici sono comun- que problematici? Richter: Sì, perché in quei momenti c’è una perdita di dati. Questo diventa visibile in un monitoraggio costante della rete. Inoltre, questi malfunzionamenti spo- radici sono sempre pre- cursori di un problema di rete incombente. D: Cos’altro è cambiato con Profinet per quanto riguarda le reti di comu- nicazione? René Heidl: Come ar- gomentazione per il passaggio alla co- municazione basata su TCP/IP ci è stata prospettata la possibilità di integrare le applicazioni più diverse. Mentre con Pro- fibus le reti erano omogenee, con Pro- finet abbiamo avuto improvvisamente a che fare con reti eterogenee. Nel frat- tempo, molti fanno marcia indietro e installano diverse reti omogenee in pa- rallelo. (Vedere il testo del riquadro “Reti eterogenee e omogenee”) Questo svi- luppo, tuttavia, non è molto noto ai più. D: Perché molti tornano alle reti omoge- nee? Heidl: In poche parole perché le reti omogenee sono più stabili, affidabili e facili da monitorare. Ma per questo bi- sogna monitorare ogni rete individual- mente e creare interfacce per ciascuna di queste reti. D: E questo è notevolmente più compli- cato? Heidl: Naturalmente. Immaginiamo solo ad esempio che nel centro di una città vengano costruite quattro corsie di traf- fico: una per il traffico automobilistico, una per gli autobus e i camion, una per le ambulanze e una per i vigili del fuoco. Chi pagherà per la costruzione e per la manutenzione? D: Nessuno. Ma cosa ha a che fare questo con le reti di comunicazione ora? Tutti i Nora Crocoll, Alex Homburg Q Come si sviluppano le reti? Perché cambiano i criteri su cui gli ingegneri basano la scelta di uno switch di rete? Perché tutti i protocolli non possono semplicemente funzionare su una sola ‘corsia’? Una comunicazione di rete affidabile Foto di brunoming da Pixabay Karl-Heinz Richter, managing director for marketing & sales in Indu-Sol

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