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GIUGNO-LUGLIO 2021 AUTOMAZIONE OGGI 431 15 AO IL PUNTO I - I I I a dorsale dell’economia italiana è co- stituita da una vivace costellazione di aziende medio piccole, le PMI, come anche da piccolissime e micro imprese, le MPI. Il Covid su questa dorsale ha pic- chiato duro, ma l’orizzonte svela una ri- presa che questa vitale parte produttiva italiana non può e non deve mancare. La parola ‘crisi’, del resto, deriva dal greco ‘krino’, un verbo che significa ‘se- parare, scegliere’, e in modo più ampio, ‘discernere, giudicare, valutare’. Con crisi dunque non si intende un periodo roseo bensì di difficoltà, con ostacoli da superare. L’uscita dalla crisi però, quella sì, è un momento positivo. Tornando ora all’etimologia della parola, possiamo immaginare che chi ‘è in crisi’ debba ri- flettere, valutare, discernere, per uscirne. È questo il presupposto della ripresa, la posa di una prima pietra di rinascita, che deve essere anche occasione di miglio- ramento. Mi è recentemente capitata tra le mani una pubblicazione di Deloitte svilup- pata in collaborazione con Banca Intesa e Confindustria - Piccola Industria, dal titolo: ‘I bisogni delle PMI per la ripresa post-Covid. La crisi come opportunità per evolvere i paradigmi aziendali’. Il taglio di questo lavoro, peraltro derivante da una survey e da interviste, è più che altro finanziario, ma gli spunti di riflessione generale non mancano. Cosa deve fare una PMI o una MPI per riconquistare i suoi spazi dopo lo tsunami pandemico? Deve puntare sull’innovazione. Digitalizzare e automatizzare la produzione quanto più possibile per alzare il livello qualitativo e mantenerlo costante. Adeguare il mo- dello operativo alle nuove esigenze e al nuovo orizzonte dettate dal cosiddetto new normal. Ma il modello operativo e il processo digitale devono coinvolgere tutta la filiera aziendale. Non solo la produzione, bensì tutta la ‘catena’ che alla produzione affluisce e dalla produzione defluisce è bene che si digitalizzi. Dal digitale nascono i dati che con le possibilità che la tecnologia oggi offre si traducono in miglioramenti costanti. Poi vengono internazionalizzazione e diversificazione. Il mondo è oggi un unico grande mercato e con la giusta mentalità si può abbracciarlo tutto. Quotidiana- mente troviamo nella nostra casella di email le offerte commerciali più diverse pro- venienti dagli angoli più remoti del pianeta. Dunque si può fare. Quindi occorre pensare alla solidità patrimoniale. Bisogna rafforzarsi attraverso il miglioramento del rating aziendale, andando ad agire sulla qualità informativa del bilancio e implementando e migliorando i sistemi di pianificazione, gestione e con- trollo. Sarebbe anche utile accedere al credito per ovviare a una purtroppo diffusis- sima mancanza di liquidità, drenata dalla pandemia. Da ultimo ma non per ultimo occorre formazione. La più importante di tutte. Un’at- tività che deve coinvolgere sempre in modo inclusivo tutta l’impresa. Importante perché si basa sull’asset fondamentale di ciascuna realtà, che sia piccola omicro: l’es- sere umano. Dietro un prodotto, un progetto, c’è sempre l’uomo con le sue capacità intellettive, con la sua esperienza e con la sua capacità di apprendere. La formazione in ogni attività in azienda e in ogni settore produttivo è il fondamento del successo. Soltanto una formazione costante e diffusa capillarmente in azienda riuscirà a plasmare personale pronto anche mentalmente ad affrontare qualsiasi tipo di situazione. Non solo, la tecnologia si sviluppa e necessita di personale adegua- tamente formato, l’amministrazione, la gestione, la logistica, il marketing, il com- merciale sono tutte attività che devono stare al passo con l’evoluzione del mercato e della concorrenza. Non importa quanto grande sia un’impresa, la ripresa per la crescita e lo sviluppo passano necessariamente dalla formazione del personale. Stu- diamo, aggiorniamoci, sempre! L Orizzonte ripresa. PMI all’attacco Vitaliano Vitale Comitato tecnico Automazione Oggi e Fieldbus&Networks

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