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TECH BOYS AND GIRLS AO MAGGIO 2021 AUTOMAZIONE OGGI 430 94 Lucilla La Puma l ‘tech boy’ di questo mese risponde al profilo di Giorgio Graditi, un’altra delle tante risorse importanti di questa Italia molto spesso bistrattata e derisa ma che trova nelle sue ‘intelligenze’ la forza della resilienza. Anche a Giorgio come all’ormai lunga lista della mia rubrica pongo delle domande, con la certezza di risposte mai banali e sempre appassionate e sincere. Il progetto che ti ha coinvolto di più? “Non c’è un progetto nello specifico; ciò che più mi appassiona è dar vita a una idea e ren- derla ‘realtà’ attraverso lo sviluppo, la sperimentazione e la validazione di tecnologie, prodotti, servizi. Il risultato più soddisfacente è far sì che ciò che nasce nella mente di un ricercatore in un contesto di laboratorio, possa divenire di uso comune e quindi essere di ausilio, in un determinato contesto e contribuire a un futuro più sostenibile”. Il progetto cui ti stai dedicando ora? “Presso il Centro di ricerche Enea della Casaccia, il più grande ed esteso complesso di laboratori e infrastrutture di ricerca dell’Enea, situato alle porte di Roma, sorgerà una Hydrogen Valley. Il progetto è dell’Enea e nasce con un investimento da 14 milioni di euro (fondi Mission Innovation) per dar vita a incubatore tecnologico nazionale per lo sviluppo della filiera dell’idrogeno per la produzione, il trasporto, l’accumulo e l’utilizzo, puntando su ricerca, sviluppo di tecnologie e servizi innova- tivi. Si tratta di una piattaforma polifunzionale integrata in cui ci occuperemo di idrogeno a 360°, per accelerare ricerca, innovazione, sperimentazione e trasferimento tecnologico e mettere a disposizione dell’industria infrastrutture high tech per arrivare a colmare il gap fra scala di laboratorio e industriale e per dimostrare la fattibilità, la funzionalità, la sostenibilità, la resilienza e la sicurezza di un ecosistema basato sull’idrogeno. Il progetto che vede il coinvolgimento e la partecipazione attiva delle filiere industriali di settore e del relativo indotto, ad oggi abbiamo già ricevuto più di 15 manifestazioni di interesse a collaborare, si estende su un arco temporale di 36 mesi. I primi mesi saranno dedicati allo studio di fattibilità, progettazione di massima ed esecutiva, entro il secondo anno si realizzerà l’infrastruttura di base (linee gas, piattaforme sperimentali, laboratori), per disporre al terzo anno della Hydrogen Valley completa. Un progetto molto ambizioso”. Quali secondo te le nuove frontiere del settore energetico? “Bisognerà a mio avviso sviluppare le nuove tecnologie energetiche per favorire e accelerare il processo di transizione energetica per l’affermazione di un modello di sviluppo sostenibile. Certamente le fonti rinnovabili rivestono un ruolo centrale in questo percorso e insieme alla smart sector integration e all’idrogeno rappresentano i principali attori per la decarbonizzazione della società e in particolare del settore energetico. Bisognerà guardare a nuovi materiali, tec- nologie, componenti e sistemi in un’ottica di eco-design, all’efficientamento e alla digitalizzazione dei processi industriali e produttivi, all’integrazione dei vettori energetici, alla riduzione e ottimizzazione dei consumi finali di energia”. La sfida del futuro. “L’Europa, con il Green New Deal, si è candidata a diventare nel 2050 il primo continente al mondo a impatto climatico zero. Per raggiungere tale obiettivo sarà necessario affrontare sfide ambizione, compiere scelte coraggiose, investendo su un sistema energetico integrato, più efficiente e interconnesso, in grado di valorizzare le caratteristiche e i benefici di ciascun vettore. L’Italia può giocare un ruolo fondamentale in questa partita, contando su una filiera industriale e su centri di ricerca di rilevanza in- ternazionale, dove risulterà centrale un chiaro indirizzo politico che sappia valorizzare le diverse tecnologie secondo il principio della neutralità tecnologica e all’interno di un’azione nazionale coordinata e integrata. È, inoltre, essenziale adottare politiche che permet- tano di dar vita a un vero mercato unico, con una ‘governance’ dinamica che stimoli investimenti, ricerca, innovazione e l’adozione di standard e regole comuni nei Paesi Membri”. Cosa ti appassionata nella vita oltre alla ricerca? “Credo che la ricerca sia un punto di vista dalla quale vedere il mondo, un modo di vivere. Mi piace studiare, ricercare, sperimentare e provare a dare risposte e soluzioni a problemi. Per queste ragioni ho deciso di fare il ‘mestiere’ del ricercatore, animato da un grande spirito di conoscenza e passione”. Giorgio Graditi Ha conseguito la laurea con lode e Ph.D in Ingegneria Elettrica presso l’Università degli studi di Palermo. Dal settembre 2000 lavora come ricercatore presso l’Enea, l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile. Dal luglio 2020 dirige il Dipartimento Tecnologie Ener- getiche e Fonti Rinnovabili dell’Agenzia. Da aprile 2019 è inoltre presidente di Medener, Associazione Mediterranea delle Agenzie Nazionali per l’Efficienza Energetica e le Fonti Rinnovabili e da maggio 2019 coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico del Cluster Tecnologico Nazionale Energia. È re- sponsabile di numerosi progetti nazionali ed europei nel settore delle fonti rinnovabili e delle Smart Grid. È Associated Editor e membro dell’Advisor Board di numerose riviste scientifiche internazionali e chairman in conferenze internazionali, nonché responsabile di diversi accordi di collaborazione e di ricerca con stakeholder pubblici e privati nazionali e internazionali nel settore delle tecnologie energetiche e delle fonti rinnovabili. È autore, con Scopus H-index 33, di oltre 250 articoli pubblicati su riviste internazionali e in proceeding di congressi internazionali. I
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