AO_430

MAGGIO 2021 AUTOMAZIONE OGGI 430 85 lavoro. La movimentazione sui 3 assi X, Y, Z può infatti essere im- postata secondo singole esigenze di spostamento e asservimento allo stesso tempo o, come detto, in maniera autonoma. Questa opportunità è data dall’uso di soluzioni multi-carro capaci di mo- vimentare i carichi di lavoro singolarmente o a gruppi di più unità, alimentando in maniera differente, e specifica, diverse aree del processo produttivo. Ad esempio, è possibile sfruttare una tra- smissione a cremagliera sull’asse Y con asse X sincronizzato e Z indipendente o altre combinazioni specifiche muovendo anche 14 carri nel medesimo processo o istante, in funzione dell’appli- cazione progettata e avviata. Una modalità che garantisce, inoltre, di liberare completamente l’area di lavoro, grazie all’escursione verticale che fa ‘scomparire’ dalla macchina asse e utensile. Esiste, come ricordato, anche un tema di capacità di carico che si unisce alla libertà di movimento e al mantenimento di un layout produttivo sgombro garantito dal cartesiano. In caso di heavy payload su processi di lavoro multistazione, il cartesiano torna a essere la soluzione da privi- legiare. È l’unica automazione, infatti, capace di movimentare sull’asse Z anche carichi nettamente superiori all’antropomorfo, mantenendo il carico fermo nella posizione richiesta, garantendo così precisione e ripetibilità, senza rinunciare a dinamiche decisa- mente elevate. La dinamicità del cartesiano è ulteriormente valorizzata quando pensiamo agli aspetti di montaggio e manutenzione. È indubbio che la costruzione di una soluzione cartesiana sumisura per un’ap- plicazione specifica abbia un costo base più elevato rispetto a un singolo robot antropomorfo (dato inversamente proporzionale al numero di robot da acquistare a parità di stazioni da asservire) ma è altrettanto indubbio che la manutenzione e il ricorso ai service post vendita del fornitore si riducono in maniera drastica, sia per la semplicità della manutenzione dei portali, quasi sempre alla por- tata dei tecnici interni all’azienda, sia per i costi che comunque si dovrebbero sostenere. Una differenza significativa se pensiamo a quanto invece costa un intervento su un robot antropomorfo, non solo in termini prezzo-orario dell’assistenza, ma anche in termini di tempo necessario per l’intervento del service che automatica- mente si trasforma in un fermo produzione o, quantomeno, in una significativa riduzione in termini di produttività, resa ed efficienza. Poco flessibile a chi? Occorre, infine, valutare anche il tema della flessibilità applicativa e operativa dei robot antropomorfi rispetto al sistema cartesiano. La dinamicità del cartesiano viene ‘bilanciata’ dalla flessibilità operativa dell’antropomorfo, anche se molto spesso i costi di rial- locazione e correlata riprogrammazione e costruzione dei gripper specifici hanno un’incidenza considerevole. Dove applicare un sistema cartesiano Se dunque il progettista industriale ha vagliato i ‘se’ indicati all’ini- zio e ha colto la necessità di dotarsi di un’automazione cartesiana, può essere a questo punto lecito domandarsi in quali settori pro- duttivi introdurre il sistema. Settori industriali tipici in cui utiliz- zare il cartesiano, ad esempio, sono: packaging, lavorazione della lamiera, logistica, food and beverage, automotive, verniciatura. Il settimo asse, cartesiano e antropomorfo si incontrano Esistono situazioni in cui le capacità e la dinamicità tipiche di un sistema ad assi cartesiani, incontrano quelle del robot antropo- morfo? La risposta è sì, ed è quando ci sono le condizioni perché un robot venga movimentato da un asse lineare esterno, diven- tando, nei fatti, il settimo grado di libertà o, propriamente detto, il settimo asse. Quando si incontra questa opportunità? Quando si ha la necessità di ampliare l’area di lavoro del robot. Tipica- mente, sia di fronte a un nuovo progetto, sia quando si desidera incrementare la performance della linea produttiva esistente. L’u- tilizzo del settimo asse sopperisce ad alcune manchevolezze di tutte le soluzioni ‘statiche’. Un robot antropomorfo che si muove sul settimo asse potrà infatti incrementare la propria flessibilità, operando, nel limite del possibile e delle attività da svolgere, su più stazioni/macchine o permettendo anche a differenti robot di muoversi lungo il medesimo asse. Potrà incrementare resa ed efficienza, anche economica, della macchina che, muoven- dosi, può essere impiegata in diverse stazioni incrementando le proprie funzioni e il ritorno di investimento. Potrà incrementare, complessivamente, il rendimento della linea trasferendo da un punto all’altro del layout le proprie capacità operative in termini di precisione, velocità, ripetibilità. Rollon - www.rollon.com/IT/it/ Settori industriali tipici in cui utilizzare il cartesiano, ad esempio, sono: packaging (a), lavorazione della lamiera, logistica, automotive, verniciatura (b), food and beverage (c) (a) (b) (c)

RkJQdWJsaXNoZXIy Mzg4NjYz