AO_430

AUTOMAZIONE OGGI 430 SOLUZIONI SOFTWARE PER L’INDUSTRIA 69 S SI sotto la lente A che punto è il software libero nell’automazione? Fra i primi soft skill che impari al primo anno di ingegneria, c’è la consapevolezza che non puoi aspettarti di tornare a casa, raccontare “Oggi abbiamo parlato di...”, e aspettarti di ricevere uno sguardo, non dico interessato, ma almeno non vitreo... Insomma, capisci che gli argomenti che ti appassionano non sono così condivisi - con qualche eccezione, come quella coppia di miei amici che, in crociera per la luna di miele, al capitano che offriva come regalo una cena al suo tavolo, risposero “Preferiremmo visitare la sala radar” (erano ingegneri tutti e due...). Per questo motivo qualche giorno fa sono rimasto particolarmente incuriosito nello scorgere sui quotidiani, fra i soliti titoli (Covid, politica, influencer...), il nome di Richard Stallman, alias RMS. Certo, con tanto da dire sull’opera di RMS, l’articolo discuteva della colpa di aver espresso un’o- pinione non politicamente corretta (o forse solo mal riferita dai media); non proprio un ossequio al principio “L’homme c’est rien – l’oeuvre c’est tout!”, amato da Sherlock Holmes e Gustave Flaubert. RMS è noto principalmente per essere il padre del software libero, nonché fon- datore e presidente onorario della Free Software Foundation (FSF), con la sottoli- neatura che ‘libero’ va inteso come in ‘free speech, not free beer’. L’idea di fondo non è tanto che il software sia gratis, ma che sia possibile ispezionarne il codice, copiarlo, studiarlo, modificarlo e condividerlo nuova- mente. Una fetta enorme della realtà in cui ci muoviamo e lavoriamo (Linux, le licenze GPL, i contenuti Creative Commons...) deve la sua esistenza, direttamente o indiretta- mente, alle idee e al lavoro di RMS. Era inevitabile quindi che, dal titolo del quotidiano, RMS domandasse: “Ma a che punto è il software libero/open source nel settore dell’automazione industriale?”. Come docente, ricercatore e consulente, mi sono sempre occupato di algoritmi, e quindi conosco molti ottimi software liberi per il calcolo numerico e simbolico, per la simulazione e la robotica, ma poco per l’automazione industriale. Dalla domanda è scaturita quindi una breve ricerca, e da questa è emerso un quadro molto interes- sante, insieme a un ‘compito per casa’ per me (ma non solo per me, poiché i compiti dei professori, prima o poi, ricadono sugli studenti, fino alla decima generazione... speriamo che i futuri studenti apprezzino!). Circa lo stato attuale, tre fatti emergono chiaramente. Primo: non mancano affatto le proposte open source per la gestione di PLC, Scada, controllo di processo, e via di- scorrendo. Secondo: alcune proposte sono più mature di altre, alcune hanno perso l’impeto iniziale e sono ormai inattive, e nella competizione con i prodotti com- merciali spesso si percepisce lo stacco in termini di usabilità, prestazioni, supporto per lo sviluppo e la manutenzione. Terzo: l’adozione è ancora limitata, solitamente a infrastrutture di ricerca (spesso obbligate all’uso di tecnologie aperte dalle norme co- munitarie) o aziende di piccole dimensioni, principalmente per timori circa l’affidabilità e il supporto di lungo termine. Per il futuro, l’interesse per l’open source sembra però in ascesa, non solo per l’acca- demia e le start-up, ma anche per le aziende più consolidate. In ambito didattico, le solu- zioni ‘libere’ offrono enormi vantaggi in ter- mini di possibile comprensione profonda (e modifica) del codice e dei suoi principi di funzionamento, prima ancora che in ter- mini di costi. Come avvenuto in passato (la storia di Linux è emblematica), ciò porterà a un software migliore (più robustezza, usabilità, prestazioni...) e alla rivalutazione da parte dell’industria del vantaggio di poter sviluppare soluzioni su misura con le quali aggredire mercati non redditizi con soluzioni commerciali. Insomma, per gli appassionati di software, l’open source preannuncia pagine interessanti da scrivere e da leggere. INTERESSE INASCESA, NON SOLO PER L’ACCADEMIA E LE START-UP, MAANCHE PER LE AZIENDE PIÙ CONSOLIDATE Sergio Galeani Università degli Studi di Roma - Tor Vergata Comitato tecnico Automazione Oggi e Fieldbus&Networks

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