AO_430

MAGGIO 2021 AUTOMAZIONE OGGI 430 31 diffuse, al primo posto figurano i data analytics, con il 73%, seguiti da piatta- forme e software di elaborazione (68%). L’IoT è presente nel 54% delle soluzioni, in crescita del 4% sul 2019. Soluzioni di mobilità e geolocalizzazione sono impie- gate nel 38% dei casi, mentre apparati per veicoli e attrezzature connesse sono il 25%. Cresce poi il ruolo del cloud, che pesa per un 19% e segna un aumento del 10% sull’anno precedente, mentre AI e machine learning hanno ancora un ruolo minore, presenti nel 12% dei casi. L’agrifood si conferma al terzo posto tra i settori per progetti di blockchain, dopo finance e PA. La tecnologia è alla base del 18% delle soluzioni di tracciabi- lità adottate nell’agroalimentare, in au- mento del 59% e destinate a svolgere un ruolo sempre più rilevante per ripensare l’efficienza delle supply chain e aumen- tare la sostenibilità sociale e ambientale. Oltre alla blockchain, le soluzioni per tra- cking alimentare censite fanno uso del mobile, presente nel 25% delle soluzioni e in crescita del 65%, e di data analytics (57%) e IoT (47%). Infine, i progetti di blockchain sono stati adottati in primo luogo per cogliere opportunità commer- ciali (61%), quindi per incrementare l’ef- ficienza della supply chain (45%) e per garantire la sostenibilità (24%). Il 15% mira ad agevolare le procedure di ri- chiamo prodotto e il 14% li ha introdotti in funzione anticontraffazione. Le start-up nell’agroalimentare Interessanti sono anche i dati relativi alle start-up che operano nel settore agroa- limentare. Secondo l’’Osservatorio Food Sustainability’ della School of Manage- ment del Politecnico di Milano, dunque, le start-up agrifood nel mondo sono 4.909, il 24% delle quali nato tra 2015 e 2019, pari a 1.158 realtà. Nel loro com- plesso i finanziamenti raccolti ammon- tano a 2,3 miliardi di dollari. In Italia sono 53, con 300.000 dollari di finanziamenti, solo lo 0,01% del totale. L’America è al primo posto con 1,7 miliardi, l’Europa se- conda con 312 milioni, segue l’Asia con 308 milioni. La maggioranza delle start-up agrifood nel mondo, 245 realtà, è attiva nel mi- gliorare l’accesso alle risorse produt- tive, lo sbocco sul mercato e il reddito dei piccoli produttori. Aumento della produttività e resilienza dei raccolti ai cambiamenti climatici è il focus di 177 start-up, mentre 136 sono impegnate nella riduzione di sprechi ed eccedenze alimentari lungo la filiera. Alla gestione più efficiente delle risorse naturali nei processi produttivi sono dedite 128 start-up, mentre sono 96 quelle che mi- rano a minimizzare l’impatto ambientale delle sostanze chimiche. Sono infine 69 le start-up che lavorano per garantire a tutti l’accesso al cibo e 64 quelle che operano al fine di ottimizzare l’uso delle risorse idriche. Sul fronte delle tecnolo- gie, il 39% delle start-up (456) offre ser- vizi che analizzano i dati e monitorano le prestazioni con dispositivi smart per ot- timizzare le attività agricole e ridurre gli sprechi. Il 20%, pari a 231 start-up, si oc- cupa della trasformazione degli alimenti, mentre il 15% (179) fornisce tecnologie per l’agricoltura di precisione e soluzioni per la coltivazione idroponica. Tendere all’innovazione La quantità di start-up attive nell’agri- foodmostra un comparto dove crescono le prospettive di lavoro e che diventa più attrattivo per le nuove generazioni, allontanandosi dalle dinamiche di un tempo. A confermarlo è l’’Osservatorio Giovani Agricoltori’ condotto da Bayer e realizzato da Edagricole insieme a No- mina, che ritrae una generazione gio- vane e competente, connessa e aperta all’innovazione. Su un panel di 458 giovani imprese, per un totale di 1.496 giovani conduttori di aziende agricole sotto i 40 anni, il 45% afferma di utiliz- zare almeno una soluzione di agricoltura digitale e il 19% più di una. Per il 36% si tratta di soluzioni volte a migliorare la sostenibilità, per il 18% per la gestione aziendale, mentre il 12% mira a valoriz- zare la qualità delle produzioni. Nel corso del 2020 la pandemia hamesso a dura prova il settore agroalimentare riducendo la manodopera disponibile per il lavoro sui campi e mettendo sotto pressione la logistica distributiva. L’e- mergenza ha però fatto risaltare i van- taggi avuti dalle aziende con un livello di innovazione digitale più avanzato. L’im- piego di droni e sensori IoT in campo, per esempio, ha consentito di osservare da remoto lo stato delle coltivazioni, ottenendo informazioni senza recarsi fisicamente in loco e garantendo una maggiore efficienza e sicurezza delle at- tività. Alcune criticità ostacolano però la trasformazione in senso digitale del set- tore primario, a partire dalla mancanza di connettività in molte zone rurali. Poi la scarsa interoperabilità dei sistemi e la poca scalabilità. Occorre inoltre lavorare molto sulla valorizzazione dei dati. Nelle tecnologie adottate nel corso del 2020 si rileva ancora un forte predominio di soluzioni per l’agricoltura di precisione, a supporto delle attività sul campo, a Esistono soluzioni in grado di misurare puntualmente le variabili climatiche e lo stato di salute delle coltivazioni anche da remoto per intervenire in modo puntuale e tempestivo sulle colture Fonte freerangestock.com

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