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Carlotta Veloso NUOVA VITA AI RIFIUTI ELETTRONICI Gioielli personalizzati in stampa 3D nati dai nostri vecchi cellulari. Un esempio virtuoso di economia circolare esito del progetto Horizon2020 Fenix di cui è partner il Politecnico di Milano C ome una fenice che rinasce dalle proprie ceneri, il progetto Fenix ( http://www.fenix-project.eu/ ) è riuscito nell’intento di dare nuova vita ai rifiuti elettronici, che diventano così materia prima per prodotti ecocompatibili come nuovi filamenti metallici per la stampa 3D, polveri metalliche green per la manifattura ad- ditiva e gioielli sostenibili stampati in 3D. Il Progetto Horizon 2020 Fenix, di cui il Politecnico di Milano ( www.polimi.it ) è partner, si è concluso dopo 40 mesi di lavoro e ha raggiunto l’obiettivo di svi- luppare nuovi modelli di business e strategie industriali in un’ottica di economia circolare. In particolare il Laboratorio Industry 4.0 del Dipartimento di Ingegneria Gestionale del Politecnico di Milano ha implementato una stazione automatizzata per il disassemblag- gio di schede elettroniche di cellulari grazie ai collaborative-robot (cobot) che sono tra le soluzioni di automazione più avanzate in termini di tecnologia robotica, in quanto garantiscono flessibilità operativa consentendo interazione con l’ambiente circostante e con gli operatori con cui condividono le mansioni. Il cobot, tramite un processo semiautomatizzato, riesce a dissaldare i componenti elettronici di una scheda e a salvaguardarne le caratteristiche chi- miche: sfruttando un flusso di aria calda scioglie lo stagno che lega i componenti in modo che questi possano essere staccati e gestiti separatamente dalla scheda. Grazie alla filiera circolare istituita dal consorzio che aderisce al progetto, le schede elettroniche disas- semblate dal Politecnico di Milano sono trattate dall’ Università dell’Aquila ( www.univaq.it ) , che recupera dalle schede e dalle componenti elettroniche alcuni materiali puri (quali rame, stagno, oro, argento e platino). Rame e stagno vengono successivamente trasformati sia in polveri metalliche (dall’azienda MBN Nanoma- terialia di Treviso) sia in filamenti adatti alla stampa 3D (da MBN Nanomaterialia, e dalle aziende greche I3DU e 3DHUB), entrambi testati successivamente dal centro di ricerca spagnolo Fundaciò CIM di Barcellona. I metalli preziosi vengono invece utilizzati da I3DU e 3DHUB per la creazione di gioielli ecocompatibili. Questi gioielli realizzati e messi in vendita attraverso il consorzio possono anche essere personalizzati attraverso un servizio di scansione 3D e assumere le forme di oggetti o visi di persone. L’auspicio è che al termine del progetto, i modelli di business pensati e testati da Fenix siano replicabili da parte di altri soggetti esterni, al fine di pro- muovere la creazione di nuove filiere circolari. Segnaliamo inoltre che due dei risultati sviluppati dal team del Politecnico di Milano coinvolto nel progetto Fenix sono stati citati dall’ EU Innovation radar ( www.innoradar.eu ) . AO CURIOSITÀ

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