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APRILE 2021 AUTOMAZIONE OGGI 429 98 AVVOCATO AO Il Digital Service Act ra le innumerevoli sfide che il 2020 ha lan- ciato e che proseguiranno, molto probabil- mente, per tutto il 2021 e forse anche per il 2022, la principale è: come svolgere tutte le attività rispettando le norme di sicu- rezza attualmente in vigore? Ovviamente la risposta è Internet e la digitalizzazione dei servizi. Infatti, l’anno terminato è stato connotato da un utilizzo imponente delle piattaforme digitali per qualunque tipo di scopo: scuola, lavoro, divertimento, re- lazioni personali. Insomma, la pandemia senza Internet sarebbe stata sicuramente più ardua. Mai come in quest’ultimo periodo le piat- taforme digitali hanno rivestito un ruolo centrale per la società, ma molto proba- bilmente non tutti sono consapevoli che l’attuale regolamentazione dei servizi offerti su Internet, dal punto di vista eu- ropeo, risale all’inizio del XXI secolo e ciò ha creato un’enorme discrepanza, sempre più profonda con il passare del tempo, tra la legge e il ruolo effettivamente svolto dai grandi colossi digitali come Google, Face- book, Instagram e Tik Tok. Dunque, il 15 dicembre 2020 la Commis- sione Europea è intervenuta per offrire una nuova disciplina delle piattaforme digitali, presentando una proposta: il Di- gital Service Act. Questo è accompagnato da un’ulteriore proposta, il Digital Single Market Act. T Obiettivo comune delle proposte è la realizzazione di uno spazio digitale capace di ga- rantire il rispetto delle libertà fondamentali degli individui, nonché il rafforzamento del mercato dei servizi digitali tramite la promozione della competitività e dell’innovazione. In particolare, il Digital Service Act intende bilanciare la libertà di espressione e informa- zione degli utenti con la necessità di istituire, da una parte, regole certe e precise per la rimozione di contenuti illegali o illeciti online, dall’altra, creare meccanismi volti a garan- tire un contradditorio con chi si vede cancellare i propri contenuti, talvolta erroneamente, onde evitare che si sfoci in una censura ‘collaterale’ da parte delle piattaforme digitali, spesso effettuata tramite l’uso di algoritmi. Per raggiungere questi obiettivi il Digital Service Act ha introdotto una disciplina multi- livello a seconda delle dimensioni delle piattaforme e della loro capacità di influenzare il mercato e gli utenti che ci navigano. Infatti, sono stati previsti una serie di obblighi di ‘due diligence’ per tutti i service provider, che si intensificano con l’espandersi della piat- taforma. Pertanto, si è passati da un approccio di quasi irresponsabilità delle piattaforme stesse a una crescente responsabilizzazione di tutti gli operatori online. Le piattaforme considerate più grandi in termini dimensionali e di influenza dovranno infatti effettuare operazioni di ‘risk assessment’ che consistono in una verifica annuale dei rischi connessi alle loro attività, per mitigare, nel minore tempo possibile, le pericolosità rilevate e quindi garantire maggiore tutela dei diritti fondamentali degli utenti, in particolare i diritti ri- guardanti i minori e la condivisione di contenuti illegali. Un’altra novità di spiccata importanza è l’introduzione di una nuova figura a livello na- zionale, totalmente indipendente da influenze esterne, che ha il compito di vigilare in modo imparziale, trasparente e tempestivo, che il Regolamento venga rispettato: il Digi- tal Service Coordinator. La presenza di questa figura in ogni Stato membro dell’Unione Europea persegue lo scopo più ampio di armonizzazione delle regole a livello europeo e di cooperazione tra Stati membri. Inoltre, è previsto che tutti i Digital Service Coordina- tor degli Stati membri dell’Unione Europea compongano un nuovo organo: lo European Board for Digital Services. Quest’organo, sommariamente, ha il compito di contribuire all’applicazione omogenea su tutto il territorio europeo del Regolamento, di coordinare e supportare nell’analisi delle questioni i singoli Digital Service Coordinator e la Commis- sione Europea, nonché di supervisionare le piattaforme digitali. Ovviamente, il rispetto di tutte le regole imposte con il nuovo Regolamento è assicurato tramite la previsione di sanzioni per i service provider che ogni Stato membro dell’Unione Europea deve annunciare e attuare, nonché comunicare alla Commissione stessa. È pre- visto che le sanzioni debbano essere effettive, proporzionate e dissuasive. Il Digital Service Act, essendo solo una proposta, subirà un lungo iter legislativo, pertanto il suo contenuto potrebbe mutare notevolmente, così com’è accaduto in passato per l’adozione del Gdpr. Sarà interessante vedere come l’attuale proposta si adatterà alla continua evoluzione dei service provider, ormai capaci di connettere milioni di persone provenienti da tutto il mondo, e che tipo di influenza avrà sui rapporti con gli Stati Uniti d’America, sede delle principali piattaforme digitali, dove la privacy e la protezione dei dati personali hanno sempre ricevuto una tutela inferiore rispetto all’Unione Europea. ALP – Assistenza Legale Premium @cri625 Cristiano Cominotto, Cristina Mattia Brigatti Come si possono svolgere tutte le attività rispettando le norme di sicurezza attualmente in vigore?

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