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APRILE 2021 AUTOMAZIONE OGGI 429 91 AO INDUSTRIA 4.0 on resilienza si intende la capacità di un individuo, un’azienda o anche un Paese di reagire efficacemente a un evento traumatico, per esempio una pandemia. Da termine poco conosciuto fino a un anno fa, è dive- nuto oggi, tempo di coronavirus, punto focale di ogni dibattito, ingrediente indispensabile della ripresa ed elemento im- prescindibile di competitività futura. I casi in cui questa capacità si è rivelata determinante sono molteplici: da chi ha saputo ricon- vertire la produzione, a chi è stato in grado di risolvere i problemi legati alla catena di fornitura, improvvisamente ferma. Risultato: la resilienza è a tutti gli effetti un elemento chiave dell’economia 4.0, caratterizzata da fenomeni come la personalizzazione di massa e il just in time, con scorte che tendono a zero. Ed è grazie alla resi- lienza che molte aziende manifatturiere sono finora riuscite a so- pravvivere alla pandemia o hanno addirittura registrato risultati ampiamente positivi. Molti indicatori, fra i quali il ‘Purchasing Manufacturing Index’, mo- strano infatti come il settore industriale in Italia stia dimostrando un’ottima tenuta. Ora occorre però rendere la resilienza una carat- teristica sistemica di tutto il panorama industriale italiano attra- verso opportune politiche industriali, anche in considerazione del particolare momento storico, ovvero l’elaborazione del Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza) da presentare alla Commissione Europea da parte del Governo. Questo il tema portante del workshop annuale intitolato ‘Pro- durre un Paese resiliente sostenibile: le sfide dell’innovazione del settore manifatturiero’, organizzato da CFI - Cluster Tecnologico Nazionale Fabbrica Intelligente, riunendo 50 esperti scientifici per ragionare sulla visione del futuro per la manifattura. “All’inizio la pandemia ci ha decisamente ‘sorpreso’: ci aspettavamo che Italia e Germania, due dei Paesi manifatturieri più importanti al mondo, fossero in grado di fronteggiare qualsiasi problematica produttiva. Invece durante il primo lockdown c’è stato un ‘blocco’” ha esordito Tullio Tolio, presidente del Comitato Scientifico di CFI. “Abbiamo quindi lavorato a un documento in cui manifattura, produttività, sostenibilità e sviluppo si compenetrassero dando vita a un nuovo paradigma, in grado di garantire migliore efficacia ed efficienza a tutti gli stakeholder”. Osservando il panorama industriale CFI ha constatato come si fossero dimostrate vincenti le aziende che ave- vano puntato su ricerca e sviluppo. Ha quindi posto in evidenza alcune soluzioni in grado di fare la differenza, come la possibilità di svolgere varie mansioni a distanza, dal commissioning alla manutenzione. Infine, ha esaminato l’intera supply chain, che è stata totalmente disarticolata dalla pandemia. “La pandemia ha costretto alla collaborazione soggetti che prima non erano abi- tuati a parlarsi” ha proseguito Tolio. “Per fare in modo che questo diventi cosa abituale occorre costruire un’infrastruttura adeguata. I progetti che si potrebbero lanciare per far crescere l’ecosistema sono molteplici e il documento che abbiamo prodotto è una sin- tesi di quanto si potrebbe fare”. Lucia Milani C L’industria italiana ha dimostrato durante la pandemia di essere resiliente e flessibile: è ora il momento che questa caratteristica diventi sistemica per tutta la manifattura, in un’ottica di competitività futura Resiliente o marginale? Fonte pixabay_Geralt Luca Manuelli, CDO di Ansaldo Energia, CEL Ansaldo Nucleare, presidente di CFI

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