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MARZO 2021 AUTOMAZIONE OGGI 428 81 Merlo: Da sempre EFA partecipa a fiere, eventi e forum per tra- smettere e condividere know-how ed expertise, il che ci consente di fare partnership con i nostri clienti. Non dimentichiamoci, inol- tre, che il comparto B2B nel quale tutti operiamo ha logiche e dinamiche ben diverse dal B2C. Detto ciò, credo che le fiere digi- tali si svilupperanno ulteriormente e registreranno nuovi spazi di crescita, ma senza scalzare le fiere e i momenti di incontro tradi- zionali, la cui valenza rimarrà ancora unica e insostituibile. Siboni: In alcuni mercati e per specifiche fasi del processo di vendita gli eventi in presenza rimangono l’opzione migliore, si pensi per esempio alla fondamentale dimensione del networking. Anche se è prevedibile una selezione e riduzione di numero, che farà peraltro emergere le proposte più valide e interessanti, non credo quindi a una sostituzione, semmai a un’inevitabile integra- zione. In futuro si assisterà in molti casi all’offerta di eventi ibridi, capaci di offrire i vantaggi di entrambe le tipologie di eventi. Sem- mai verranno premiati quegli eventi, virtuali o in presenza, che sapranno sviluppare al meglio il concetto di matchmaking. Cocchi: Credo in una combinazione dei due formati. Quindi no: non credo che le fiere digitali andranno a sostituire in toto quelle dal vivo. A.O.: Ritiene che l’evento digitale sia diventato uno strumento desti- nato a durare nel tempo? Bianchi: È chiaro che questo re- pentino cambio di prospettiva ha aperto nuove strade e nuove mo- dalità operative ma è altresì vero che gli incontri dal vivo manter- ranno la loro indiscutibile impor- tanza e continueranno a scandire il nostro calendario. Negli anni le manifestazioni fieristiche hanno sensibilmente arricchito le proprie proposte e offerto agli operatori un ventaglio di possibilità di incon- tro e approfondimento sempre più diversificato. Tutto manterrà il suo ruolo di formazione/informazione ma probabilmente si passerà a una modalità mista che permetterà, nel medio/lungo periodo, di raggiungere e di informare un numero crescente di clienti o gruppi al di fuori della portata abituale. Credo che si affineranno le esperienze fatte e gli strumenti, e si imparerà a dosare oppor- tunamente le due opzioni. Franzini: Un trend che ci aspettiamo è la nascita di molti eventi che non sarebbero potuti esistere ed essere sostenibili prima in forma fisica. Ritengo che gli strumenti digitali che sopravvive- ranno a questa prima, grande, ondata, dovranno essere in grado di essere significativi e capaci di produrre benefici tangibili per gli ospiti remoti e fisici degli eventi futuri. Credo che il mercato degli eventi digitali continuerà a crescere e che parte della cre- scita degli eventi fisici sarà dovuta all’esperienza ibrida offerta dagli strumenti digitali. Selva: Gli strumenti digitali potranno in futuro amplificare le opportunità che si possono creare durante la manifestazione, per consolidare le relazioni in una dimensione digitale che non esclude, ma anzi integra la visita agli stand. Crediamo in una continua e proficua collaborazione tra online e offline verso un modello di fiera ‘aumentata’, nel quale l’esperienza digitale sarà complementare a quella fieristica. Piciocco: Nonostante una certa diffidenza iniziale da parte degli operatori di settore, dovuta al fatto che si tende a preferire le relazioni dal vivo, l’evento digitale è diventato uno strumento destinato a durare nel tempo. Le aziende dovranno necessaria- mente adattarsi a questo approccio. Ogni azienda ha creato, o co- munque fortemente incrementato, il canale della comunicazione digitale: se prima veniva considerata un’attività secondaria, ora è sicuramente uno strumento indispensabile. Questo periodo ha avviato una trasformazione irreversibile delle attività di comuni- cazione aziendale: il digitale sarà la tecnologia che supporterà le nuove modalità di interazione. Le cose stanno cambiando molto velocemente e noi dobbiamo adeguarci altrettanto velocemente cambiando mentalità e approccio, con tutte le criticità del caso, ma anche con gli innegabili vantaggi. Zuege: Assolutamente sì. Sarà un’evoluzione sostenibile che creerà tante nuove opportunità. La necessità di interagire con diversi player nello stesso posto, nello stesso momento rimarrà la forza trainante del nostro business che si svilupperà con il so- stegno digitale. Cocchi: Ritengo che l’evento digitale ci abbia consegnato un modo nuovo di fare convegnistica e ci abbia offerto più di un’op- portunità di riflettere su pregi e difetti del digitale stesso. Per- marrà come offerta perché garantisce una riduzione delle spese e dell’impatto ambientale, consentendo al tempo stesso di al- largare il pubblico a cui un’azienda si rivolge, che non potrebbe materialmente prendere parte a un evento fisico a migliaia di chilometri di distanza. Toffoletti: Sì, certamente gli eventi digitali sono diventati indi- spensabili e sono destinati a durare anche dopo questo periodo di emergenza. Il passaggio all’utilizzo di questi strumenti ha dato il via a un processo irreversibile e a una svolta epocale nelle dina- miche commerciali e comunicative. Noi, però, non vediamo l’ora di poter tornare a relazionarci anche fisicamente col pubblico, perché consideriamo imprescindibile il rapporto tra le persone dal vivo. Reniero: Sicuramente per un’azienda avere la possibilità di ab- battere le distanze e i limiti di capienza delle sale è un grande vantaggio in termini sia di costi, sia di difficoltà logistiche, sia di risultato finale. Ospitare 1.000 persone per un convegno di un’ora sarebbe molto complesso e costoso in una struttura con- gressuale. In un evento digitale i costi sono più ridotti e inoltre si genera un passaparola molto positivo grazie ai social media, facilitando la creazione di una community. Stringere una mano, prendere un caffè insieme e scambiare delle opinioni sono però fattori di relazione imprescindibili: per questo il marketing digi- tale non può sostituire quello tradizionale, ma le due realtà de- vono integrarsi. Merlo: Certamente. Sono sicuro che le fiere digitali avranno nuovi spazi da coprire in futuro, anche a seguito di una matu- razione tecnologica che consentirà di offrire nuove formule agli utenti. Anche il webinar continuerà e, anzi, si affermerà sempre più come strumento di incontro, anche se sono convinto che anch’esso sarà destinato a mutare il suo aspetto negli anni a ve- nire, trasformandosi in qualcosa di più coinvolgente dal punto di vista sia del format sia dell’interazione. Andrea Bianchi, amministratore delegato di Heidenhain Italiana

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