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MARZO 2021 AUTOMAZIONE OGGI 428 80 AO TAVOLA ROTONDA Merlo: Per quanto riguarda la convegnistica, quindi l’organizza- zione di webinar, il mio giudizio è che oramai il livello di maturità e stabilità delle piattaforme che oggi sono disponibili sia deci- samente buono. Non sono del tutto convinto della stessa cosa riguardo alle piattaforme destinate alle fiere virtuali, siano esse 2D o 3D. Non parlo in termini di capacità grafica e/o di esperienza d’uso, quindi di UI e UX, ma di coinvolgimento interattivo che questi sistemi riescono a garantire agli utenti rispetto agli eventi fisici tradizionali. Replicare tout-court un evento fisico traspo- nendolo in digitale è decisamente impossibile. Credo che le fiere digitali siano ancora ben lungi dal poter essere la più valida solu- zione alle fiere tradizionali, a meno che non si riesca trovare una formula completamente diversa che ne consenta una fruizione più integrata e coinvolgente di quanto ora accada. Piciocco: Sicuramente una delle problematiche da affrontare è stata di tipo infrastrutturale, in quanto il 4G non è diffuso dap- pertutto e per seguire una conferenza online è necessario poter accedere a un’infrastruttura che sia in grado di supportare la tra- smissione dati. Un’altra possibile problematica è legata invece alle strutture aziendali che devono utilizzare strumenti capaci di offrire il massimo dell’interattività. Mitsubishi Electric non ha riscontrato questo tipo di problema in quanto usa strumenti di- gitali studiati e pensati in quest’ottica e quindi estremamente completi e funzionali a una relazione diretta con l’interlocutore, grazie alla possibilità di condividere presentazioni, immagini, video, domande. Forse la problematica principale dei convegni online è rappre- sentata dalla generalizzazione dei contenuti presentati per poter intercettare l’interesse di tutti i partecipanti. L’evento digitale ri- schia infatti di far perdere l’aspetto emozionale della relazione interpersonale, che negli eventi in presenza è invece possibile grazie ai momenti conviviali che permettono di sfruttare l’emo- tività del momento per avvicinarsi al relatore e porre domande one-to-one, consentendo una relazione diretta e una maggiore personalizzazione dei contenuti. A.O.: Dal suo punto di vista, le fiere digitali potranno sostituire gli incontri dal vivo tra aziende e operatori? Franzini: Se necessario possono essere degli strumenti che per- mettono la continuità funzionale e, nel caso di alcuni sistemi, che possono ricreare anche delle esperienze di networking molto piacevoli e profittevoli. Pensando in prospettiva, investire oggi in questa direzione potrebbe voler dire non solo avere un piano B pronto per molte evenienze ma anche far crescere il proprio mercato, magari ospitando per la prima volta nuovi partecipanti in digitale e invogliare a partecipare in presenza a una seconda edizione. Una sorta di prima esperienza più accessibile che porta con sé del valore promozionale capitalizzabile in un arco tempo- rale più lungo. Zuege: No, non sostituiscono mai gli incontri dal vivo. Sono convinto che le offerte digitali diventeranno complementari agli eventi di presenza, sottolineo però: ‘complementari’. La fiera in presenza rimane l’unica attività di marketing in grado di unire i player del mercato in un solo posto nello stesso momento. Perciò sono convinto che le fiere rimarranno uno degli strumenti marke- ting più importanti, soprattutto per le piccole e medie imprese. Ribadisco che nessuna piattaforma digitale possa mai sostituire il ‘feeling’ dell’evento dal vivo perché siamo esseri umani e ab- biamo bisogno di vivere la nostra socialità. Le sole interazioni su piattaforme digitali possono risultare stancanti e poco soddi- sfacenti nel lungo periodo, inoltre non permettendo incontri e scambi diretti con le persone, in alcuni casi potrebbero risultare magari anche meno efficaci. Selva: Siamo convinti che l’esperienza fisica di incontro e di busi- ness in fiera non possa essere sostituita, né possa esaurirsi. Toffoletti: Le fiere digitali sono sicuramente uno strumento utile e che continuerà a convivere con gli eventi in presenza, ma si- curamente non possono sostituire gli incontri dal vivo, perché la relazione con visitatori e clienti richiede anche un contatto fisico e visivo tra le persone che l’interazione online non permette. Redavide: Credo che, a oggi, la strada da fare a questo scopo sia ancora piuttosto lunga. Anche se indubbiamente l’esperienza degli ultimi mesi inciderà notevolmente sulle abitudini delle aziende e sul loro modo di entrare in contatto con il mercato. Piciocco: Sicuramente le fiere digitali non potranno sostituire gli incontri dal vivo perché sono due tipologie di eventi molto di- verse l’una dall’altra. Dal nostro punto di vista, le fiere in presenza non potranno mai essere sostituite completamente dalle fiere di- gitali, in quanto permettono di vivere una customer experience che quelle digitali non offrono. Tuttavia, queste ultime ci hanno permesso di continuare a promuovere le nostre soluzioni tra gli operatori di settore, entrando così a far parte delle nuove modalità di comunicazione. Siamo fortemente convinti che nel prossimo fu- turo le attività digitali si affiancheranno alle tradizionali attività di comunicazione, portando un enorme valore aggiunto al settore. Reniero: In base alla mia esperienza, credo che in futuro gli eventi di successo dovranno essere ibridi. Sarà importante dare la pos- sibilità di frequenza a chi lo desidera e per il tempo che ritiene utile, ma al contempo la modalità digitale permetterà di coinvol- gere e ampliare il target, mettendo a disposizione i contenuti e le informazioni a tutti coloro che invece preferiscono collegarsi on line. Il marketing tradizionale e quello online dovranno coesistere e integrarsi a vicenda per garantire una customer experience di eccellenza. Foto di Free-Photos da Pixabay

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