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MARZO 2021 AUTOMAZIONE OGGI 428 78 AO TAVOLA ROTONDA principale skill, quello dell’ospitalità, per creare un’esperienza che favorisca le relazioni, supportando le imprese, andando oltre i limiti di tempo e spazio che caratterizzano la fiera, rendendo accessibile contenuti e contatti di SPS Italia tutto l’anno, anche a distanza. Prendendo in prestito una definizione dall’industria, Contact Place può essere paragonato al gemello digitale della fiera, SPS Italia. Con questa piattaforma abbiamo messo a punto nella nostra realtà una trasformazione digitale finalizzata a creare connessioni, in modo smart e continuativo, pur consapevoli che la relazione personale non possa essere riprodotta nella sua uni- cità nella dimensione digitale. Quello che riceviamo in cambio è la possibilità di osservare da vicino il nostro bacino di utenti, una miglior profilazione del nostro pubblico che consentirà di con- seguenza un’evoluzione positiva e proficua della manifestazione offline. Franzini: Sicuramente l’estensione e l’accessibilità dell’esperienza di networking e dei contenuti è uno degli sviluppi positivi che abbiamo potuto intuire e misurare. Cancellare tempo e distanza è un ottimo punto di partenza per poter rendere accessibile un evento a un grande pubblico internazionale e per massimizzare il risultato rispetto al grande investimento in persone, contenuti e tecnologia che ogni evento fisico richiede. Servono strumenti pensati per essere rilevanti contemporaneamente per il pubblico online e onsite. Creare degli spazi interattivi di convergenza tra fisico e digitale in cui far incontrare persone e contenuti è la mis- sion della nostra azienda. Non ha più senso pensare alla dimen- sione fisica e digitale come entità distinte, servono urgentemente soluzioni integrate. Zuege: Nel corso del 2020 abbiamo lanciato eventi e fiere digi- tali o ibride in tutto il mondo. La nostra intenzione è di arricchire l’offerta di eventi in presenza con piattaforme digitali, arrivando quando occorre anche a un concept cosiddetto ‘ibrido’, ovvero un evento sia in presenza sia digitale. Con le restrizioni di viaggio e gli obblighi di quarantena i format digitali sono diventati più importanti, perché creano comunque una strada percorribile per interagire e mantenere salde le relazioni con i clienti e partner in tutto il mondo. Siboni: Gli elementi positivi degli eventi digitali non sono pochi: la possibilità di ottenere lead data più qualificati e strutturati, l’ef- ficacia degli investimenti, la flessibilità e la capacità di durare nel tempo. Per trarne vantaggio è però necessario focalizzarsi come e più di prima sulla customer experience. Da questo punto di vista la sfida è del tutto simile a quella degli eventi fisici: saper creare, cioè, contenuti utili per l’utente e coerenti con la propria proposta di valore. Toffoletti: Sicuramente le fiere virtuali possono essere maggior- mente accessibili anche a un più vasto pubblico internazionale e questo è di certo un importante vantaggio; tuttavia abbiamo riscontrato qualche criticità per quanto riguarda la possibilità per le PMI di trovare un posizionamento che permetta di essere no- tati anche in mezzo a grandi brand che ovviamente catalizzano maggiormente l’attenzione del pubblico. Reniero: Da anni investiamo nella formazione continua della cul- tura elettrotecnica. All’improvviso la pandemia ci ha costretti a cancellare il nostro road show e le fiere in programma, ma non ci siamo arresi e abbiamo fatto con grande rapidità il passaggio alla comunicazione digitale, che in tempi normali avremmo pro- babilmente fatto molto più gradualmente, ottenendo però il ri- sultato di quadruplicare il target. Questa è la dimostrazione che un momento di crisi si può anche trasformare in un’opportunità se viene ben gestito. Merlo: Come molte altre aziende, EFA negli ultimi tempi ha pun- tato molto sullo strumento webinar, che ha permesso, oltre che di rimanere in contatto con i clienti anche di organizzare eventi insieme a partner oltreoceano. In tal senso le potenzialità del di- gitale sono incredibili: permettono di abbattere confini, costi e tempistiche. Abbiamo organizzato un evento dove il nostro part- ner Inductive Automation, collegato dalla California, ha interagito in tempo reale per una dimostrazione live con Arlen Nipper, l’in- ventore di Mqtt, collegato dalla sede di Cirrus Link in Kansas. Una prerogativa del genere potrebbe in effetti far ipotizzare un futuro più limitante per le fiere, alle quali il pubblico internazionale po- trebbe preferire altri strumenti in virtù dei risparmi in termini di costi e tempi legati alle trasferte. Tuttavia l’arricchimento che si riesce a trarre da un incontro personale è tutt’altra cosa. A.O.: Quali sono state, invece, le problematiche riscontrate circa gli strumenti digitali? (piattaforme digitali non ancoramature, parteci- pazione solo di alcuni espositori agli eventi…) Cocchi: Credo che il problema principale sia relativo a piattaforme e offerte eccessivamente statiche. Gli eventi vetrina in cui la pre- senza dell’azienda si concretizza soltanto in un profilo espositore, senza eventi live concomitanti, non mi hanno convinto del tutto. D’altro canto quando questi aspetti vengono abbinati, come abbiamo tentato di fare durante il nostro evento di giugno We- AreCobots, che prevedeva stand virtuali ma anche un fitto pro- gramma di eventi dal vivo, l’interazione si mantiene altissima e la relazione con il pubblico è paragonabile a quella che si ottiene in una fiera fisica. Vanno creati momenti in cui questa interazione si sviluppi. Soprattutto perché registro una certa assuefazione da
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