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MARZO 2021 AUTOMAZIONE OGGI 428 77 imprese, anche un’opportunità. Per ripensare all’uso che facciamo quotidianamente del digital, per ri- pensare alla catena di fornitura, alla gestione della forza lavoro, all’im- portanza, infine, della formazione, con qualsiasi mezzo questa arrivi. Ivano Toffoletti: Di fronte all’e- mergenza sanitaria in atto, che ha comportato la necessità di con- vertire gli eventi in presenza in modalità online, SDProget si è rapi- damente adeguata, partecipando ad eventi fieristici e convegni vir- tuali e organizzando webinar e attività di formazione online. Abbiamo avuto ottimi risultati per quello che riguarda l’aspetto della formazione: i nostri webinar tecnici hanno avuto un riscontro molto positivo sia in termini di numero di partecipanti sia di interesse da parte degli iscritti in merito ai contenuti proposti. Abbiamo invece ricevuto risultati poco soddisfacenti per quanto riguarda l’acquisizione di nuovi clienti attraverso la partecipazione a eventi in modalità online. Alessandro Redavide: Yaskawa ha sperimentato diversi stru- menti digitali per restare vicina al mercato e agli operatori. Ab- biamo infatti partecipato a diverse fiere ed eventi digitali, oltre ad aver promosso delle nostre iniziative di formazione. I risultati sono molto variabili. La nostra proposta di formazione periodica tramite webinar ha destato un buon interesse, tanto da consoli- darsi in una serie di appuntamenti a cadenza mensile con i temi d’attualità legati al mondo Yaskawa. Più incerto invece a nostro parere il riscontro ottenuto da fiere e convegni virtuali. Fabio Merlo: EFA ha cercato una soluzione alternativa dando vita al progetto EFA Academy, un portale informativo dedicato alla cul- tura tecnica e alla formazione in am- bito di tecnologie per l’innovazione digitale. Il suo debutto è avvenuto in concomitanza con ‘I giovedì di EFA Automazione’, un ciclo di cinque webinar che ha registrato un vero e proprio record di partecipanti: oltre 2.000 iscritti in totale per circa 1.000 utenti unici. Tuttavia ciò non potrà mai sostituire i momenti di incontro dal vivo, che rimarranno sempre un punto saldo e imprescindibile all’in- terno delle nostre attività formative e divulgative. Lo dimostrano anche i format fieristici digitali, che la gran parte degli organizzatori di manife- stazioni ha egregiamente predisposto, ma che non possono certa- mente essere equiparati ai momenti di incontro diretto presso uno stand fisico o in un’aula convegni. A.O.: Quali sono stati i lati positivi di questi eventi in digitale? Ri- tiene, per esempio, che le fiere virtuali possano essere fruibili e mag- giormente accessibili anche a un più vasto pubblico internazionale, magari impossibilitato a sostenere alti costi per gli spostamenti da uno Stato all’altro? Cocchi: È una fotografia in chiaroscuro. Da un lato vi sono van- taggi evidenti nella fieristica digitale: minori spese, minor impatto ambientale, possibilità di allargare la base anche verso l’estero. Dall’altro ritengo che il contatto umano e fisico, sia ancora un valore da preservare. Opterei per una formula mista che capita- lizzi sui vantaggi di entrambi i formati. Con il digitale arrivo dove non potrei arrivare fisicamente, con le fiere dal vivo rinsaldo però quel legame fra persone che è un valore inalienabile anche se ci occupiamo di industria e robotica. I diversi formati andrebbero alternati durante il corso dell’anno. Bartolotta: Sono molteplici i vantaggi derivati dal passaggio da una fiera tradizionale a una virtuale. Le attività digitali organizzate da Eaton hanno offerto contatti interessanti a cui prima l’azienda non aveva accesso, oltre a un’espansione dell’esperienza utente e un notevole taglio dei costi. Gli appuntamenti online possono funzionare, ma devono essere ottimizzati per garantire il con- tatto cliente-fornitore appropriato e la giusta comunicazione. Una corretta progettazione è importante perché strettamente connessa con la probabilità che l’evento digitale riesca bene e che l’interazione risulti ottimale. È quindi necessario pianificare contenuti qualitativi e innovativi, per catturare l’attenzione di co- loro che passano dallo stand virtuale: tutto ciò è possibile con una buona preparazione dell’appuntamento. Inoltre, gli eventi digitali si contraddistinguono per la loro tracciabilità. La partecipazione, infatti, richiede una registrazione che permette all’organizzatore e alle aziende di creare una comunicazione altamente profilata in base all’utenza prima, durante e dopo l’evento, creando un vero e proprio funnel virtuoso. Per accorciare le distanze con i clienti e abilitare un rapporto più umano, è inoltre preferibile prediligere la partecipazione, seppur virtuale, a fiere locali. Piciocco: L’internazionalizzazione di un evento digitale avviene in funzione della maturità del mercato di ciascun Paese. Le fiere virtuali possono essere maggiormente accessibili al pubblico internazionale dei Paesi in cui il mercato dell’automazione non è ancora molto sviluppato. Invece in Paesi con un alto livello di maturità nel settore dell’automazione (come quelli europei o come gli Stati Uniti), questo vantaggio è meno evidente perché il pubblico preferisce rivolgersi agli eventi fieristici locali. Il valore principale della digitalizzazione è invece quello della libertà di fruizione dell’evento, soprattutto se parliamo di eventi broadcast che offrono la possibilità di essere seguiti in qualsiasi momento, e quindi di adattarsi alla disponibilità e all’interesse di chi ne fruisce. Un altro lato positivo della digitalizzazione è sicuramente legato al tipo di platea che si può raggiungere, non essendo più necessa- rio geolocalizzare un evento perché il medesimo messaggio può essere fruibile nello stesso momento da un più vasto pubblico di persone dislocate in tutte le zone d’Italia. Questo offre la possi- bilità di raggiungere una più vasta fetta di pubblico, soprattutto in aree del Paese dove gli eventi in presenza sarebbero invece meno frequenti. Bianchi: Cito solo alcuni aspetti: la comodità, l’immediatezza, possibilità di accedere a un numero più elevato di proposte, i bassi costi, la possibilità di personalizzazione. E sicuramente un evento virtuale ‘brucia’ le distanze e mette facilmente in comu- nicazione. Selva: Come filiale italiana di Messe Frankfurt abbiamo seguito passo dopo passo lo sviluppo di SPS Italia Contact Place. Questa piattaforma ci ha permesso di portare nella sfera digitale il nostro Alessio Cocchi, country manager Italia di Universal Robots Fabio Merlo, chief operating officer di EFA Automazione
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