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MARZO 2021 AUTOMAZIONE OGGI 428 65 più rapidi e affidabili, perciò costituiscono una soluzione ideale per le applicazioni che trattano volumi elevati ma, solitamente occupano molto spazio. Insomma, l’opposto della concezione moderna di pro- duzione agile. Inoltre non sono di facile collocazione ovunque, in caso le esigenze di produzione subiscano variazioni. In questo caso, i robot industriali tradizionali possono essere una valida alternativa. Invece di spingere o trascinare gli articoli su un nastro trasportatore, il robot li solleverà e orienterà durante il movimento, potrebbe però anche sol- levarli e collocarli direttamente sul pallet. Dovendo eseguire funzioni essenziali di rotazione e orientazione, non sempre sono rapidi quanto i pallettizzatori convenzionali. Tuttavia, le soluzioni robotiche garan- tiscono precisione e affidabilità. Una volta programmate, possono operare per svariate ore di seguito, addirittura giorni o settimane, senza variazioni nelle modalità di lavoro e senza interruzioni. Inoltre, possono essere implementate in contesti sempre diversi a seconda delle diverse esigenze di produzione. È possibile installarvi una vasta gamma di dispositivi, pinze e altri attrezzi, consentendo di gestire la manipolazione e la pallettizzazione in sicurezza di un’enorme varietà di articoli. Tutto ciò va a garantire la prevedibilità nella produzione, un aspetto di fondamentale importanza, specialmente in settori in cui si opera organizzando la produzione secondo il modello just-in-time. Un potenziale lato negativo della pallettizzazionemediante robot tra- dizionali potrebbe essere il rischio alla sicurezza degli operatori umani che lavorano nelle prossimità del robot. Spesso, la prevenzione degli infortuni richiede la presenza di guardie e di cancelli intorno alle celle di pallettizzazione robotica. Tuttavia, questo non solo presenta ulte- riori costi ma è anche l’antitesi dello spirito dellamanifatturamoderna e dell’Industria 4.0, con le sue esigenze di conversione rapida della produzione. Questo è a maggior ragione vero nel caso di robot di maggiori dimensioni, che devono essere fissati a pavimento, con tutti i costi che ne conseguono. Una soluzione flessibile Alcune realtà che operano nel settore dell’automazione hanno recen- temente fatto grossi progressi e ad oggi è disponibile una soluzione diversa, con un costo che la pone alla portata di un più vasto pubblico. Comporta l’impiego dei robot collaborativi (cobot) per effettuare la pallettizzazione. Con tutta la flessibilità della pallettizzazione robotica, questa soluzione solitamente si serve di cobot di dimensioni più ri- dotte che non richiedono la presenza di gabbie o recinti poiché sono in grado di individuare la presenza di esseri umani nelle loro vicinanze e reagire di conseguenza, senza interrompere una produzione di qua- lità ed essendo sempre pronti alla riprogrammazione ove la produ- zione richieda un cambiamento. Questo li rende ideali per impianti la cui produzione è legata alla stagionalità, per esempio. Il motore di queste soluzioni è costituito dallo sviluppo di kit di applicazioni facili da integrare, i quali consentono alle aziende di implementare la pal- lettizzazione automatizzata con i suoi benefici, indipendentemente dal volume e dalla velocità delle loro operazioni. Un approccio alla pallettizzazione che coinvolga i cobot può aiutare a ottimizzare la si- curezza, ridurre al minimo i danni alle merci e consentire ai prodotti di lasciare l’impianto più in fretta e con maggiore omogeneità pro- duttiva. Inoltre, libera i lavoratori, consentendo loro di concentrarsi su mansioni a maggiore valore aggiunto rispetto alla pallettizzazione manuale. Per il design della cella Ma, una volta deciso di implementare una cella di pallettizzazione cobotica, quali sono i fattori che ne influenzeranno lo sviluppo? Solo individuandoli tempestivamente sarà possibile concentrarsi sugli aspetti chemaggiormente determineranno il design della cella. I nove principali fattori che con ogni probabilità influenzeranno il design di una cella di pallettizzazione cobotica li riassumiamo di seguito. La varietà di oggetti da pallettizzare : se tutti gli oggetti sono iden- tici, implementare la cella sarà un gioco da ragazzi. Tuttavia, laddove fosse necessario occuparsi di prodotti molto differenti, i moderni si- stemi di pallettizzazione cobotica possono essere riprogrammati rapi- damente più e più volte. Le proprietà fisiche degli oggetti da pallettizzare : un fattore cen- trale che influenza il design della cella è indubbiamente costituito dalle proprietà fisiche degli oggetti da pallettizzare. Caratteristiche quali le dimensioni, la geometria, il peso eccetera determineranno quale tipo di cobot sarà più opportuno, nonché altri aspetti quali la selezione dei dispositivi di estremità e dei sensori. Altri elementi necessari per la pallettizzazione : spesso ci si dimen- tica che elementi diversi da quelli essenziali da imballare devono essere considerati e gestiti dal cobot. Ad esempio, spesso fra strati differenti di oggetti non cubici come le bottiglie e le lattine vengono inseriti fogli di cartone. Ignorare questi aspetti in fase di pianificazione vorrebbe dire dotarsi di un cobot che non sarà in grado di completare la pallettizzazione. Caratteristiche delle superfici degli oggetti : la superficie degli og- getti da pallettizzare determinerà il tipo di dispositivo di estremità da utilizzare. Le pinze a vuoto rappresentano una scelta piuttosto comune nelle applicazioni di pallettizzazione, poiché sono in grado di afferrare gli oggetti dall’alto. Tuttavia è bene osservare che non sono particolar- mente idonee ai materiali porosi, con i quali una pinza normale o un diverso dispositivo di estremità potrebbero funzionare meglio. Il volume di produzione degli oggetti : anche il volume di produ- zione influenzerà la configurazione della cella cobotica. Ad esempio, nel caso di processi dal volume ridotto, il robot potrebbe doversi muo- vere piuttosto lentamente. Diversamente, è possibile scegliere di trat- tare gli oggetti riunendoli in lotti e servirsi del robot per altri compiti nel tempo così risparmiato. Passaggi precedenti del processo : i diversi passaggi che precedono la pallettizzazione vera e propria determineranno come gli oggetti arriveranno al cobot. Indipendentemente dal tipo di operazioni coin- volte, pensiamo al confezionamento, all’ispezione o all’etichettatura, è essenziale capire quale sarà il risultato di tali operazioni e come in- fluenzerà l’operato del cobot. Passaggi successivi del processo : la cella successiva a quella cobotica viene spesso definita il ‘cliente’ della cella. Ottimizzando la qualità dell’operato del cobot sarà possibile miglio- rare il servizio fornito a tale ‘cliente’ e, dunque, la produttività in generale. Esperienze precedenti con la robotica : se vi siete serviti già di robot in passato, questa sarà un’ottima opportunità per applicare ciò che avete appreso. Se invece i cobot sono per voi una novità assoluta, l’esperienza di apprendimento sarà importante. Supporto dei dipendenti e com- prensione : per realizzare un’im- plementazione di successo, è essenziale coinvolgere i dipen- denti. Prendendovi il tempo per capire i vostri obiettivi e informando e coinvolgendo nel processo l’intero team riuscirete a ottenere ottimi ri- sultati nel lungo termine, con- sentendo a ciascuno di dare il proprio contributo al successo del progetto. Robotiq - www.robotiq.com Foto di Mohammed Salem da Pixabay

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