AO_428

MARZO 2021 AUTOMAZIONE OGGI 428 Digitalizzare: perché? I benefici della digita- lizzazione sono legati a un’integrazione sia orizzontale che verti- cale. “L’ integrazione orizzontale permette di correlare dati che sono tipicamente separati, a fini manutentivi, ener- getici e di sostenibilità” ha esemplificato Gamba. “Per esempio, per gestire le risorse energetiche in modo adattivo occorre correlare i dati legati all’energia con quelli del piano di produzione, così si possono avviare i processi più energi- vori quando l’energia costa meno. L’in- tegrazione verticale permette invece di utilizzare meglio i dati già presenti nell’impianto, passando da un sistema piramidale, gerarchico e ‘chiuso’, a un’automazione più flessibile con in- telligenza distribuita. Combinando, per esempio, il numero dei pezzi prodotti con la quantità di energia necessaria a produrli, si possono conoscere in tempo reale i costi di produzione per interve- nire e ottimizzarli”. Un’integrazione orizzontale estesa all’in- tera filiera aiuta poi la customizzazione dei prodotti e la tracciabilità. “Quest’ul- tima” ha sottolineato Gamba “intesa non solo end to end, dalla materia prima al prodotto finito, come già avviene in campo alimentare e farmaceutico, bensì estesa a tutta la catena del valore. Si pos- sono tracciare, per esempio, gli scarti, che possono diventare materia prima per succes- sive lavorazioni, in altre aziende e settori diffe- renti. I dati, analizzati, si possono trasformare in informazioni utili per i si- stemi di virtualizzazione, per vendere servizi digitali a valore aggiunto, o per la realtà aumentata e una manutenzione proattiva”. Ma come si arriva allo smart manufacturing? “Il percorso consigliato da Schneider Electric consta di tre passaggi” ha spiegato Gamba. “Il punto di partenza è lo smart control, che si ottiene con l’interconnessione, tramite protocolli di comunicazione standard e diffusi, dell’intera infrastrut- tura. Il secondo passaggio riguarda l’asset performance, per cui i dati rica- vati dagli impianti vengono elaborati tramite algoritmi, soluzioni di machine learning e analytics. Con l’eventuale aggiunta di sensori IoT per trarre altre informazioni utili per la produzione. Il terzo step è quello dell’augmented operator, con l’impiego di nuovi sistemi di interfaccia uomo-macchina che ren- dono l’operatore più efficiente e coin- volto nell’attività che svolge. Egli ha così a disposizione tutte le informazioni che gli servono per non perdere tempo sull’impianto ma individuare subito l’origine dei problemi e risolverli. Que- sto perché la trasformazione digitale riguarda in primis le persone e coinvol- gerle è essenziale per avere successo”. EcoStruxure Automation Expert è la prima release sviluppata da Schneider Electric per un’automazione universale, basata sullo standard IEC61499 Marco Gamba, EcoStruxure for Industry manager di Schneider Electric

RkJQdWJsaXNoZXIy MTg0NzE=