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MARZO 2021 AUTOMAZIONE OGGI 428 15 AO IL PUNTO I I ramai da quasi dieci anni, grazie al D.L. 179 del 2012, è possibile costituire, avendo i giusti requisiti, una start-up innovativa. Grazie alle procedure age- volate previste dalla legge, l’iter per av- viare questo tipo di società è alquanto semplice. Ma subito dopo aver siglato l’atto dal notaio e aver registrato la pro- pria società presso la Camera di Com- mercio di competenza, che si fa? Il percorso che ha portato a questo primo traguardo (la firma dal notaio), in genere supportato da un incubatore di imprese, garantisce agli ideatori e ai soci di muovere i primi passi nel mondo dell’imprenditoria senza grossi traumi, forti anche dell’entusiasmo per l’obiet- tivo raggiunto. Chi ci è passato però, sa benissimo che le start-up si trovano a dover affrontare non poche difficoltà. In primis il mercato. Il più delle volte, non conosce ciò che gli viene proposto e difficilmente accoglie un prodotto innovativo in quanto caratterizzato, al- meno nelle sue fasi iniziali, da un rap- porto costo/beneficio sfavorevole. A questo si aggiungono: gli oneri per la gestione delle numerose attività accessorie al proprio core business, l’esigenza di avere risorse umane in numero e capacità adeguate al proprio sviluppo e i capitali in grado di garantire il sostentamento finanziario iniziale. Tutto ciò può essere più o meno amplificato da molti fattori che rendono le espe- rienze delle start-up alquanto eterogenee. Guardando ai numeri degli ultimi anni, che regolarmente vengono pubblicati dal Ministero dello Sviluppo Economico, si può notare come la realtà delle start-up sia in continua crescita dimostrando grande interesse da parte dei numerosi soggetti coinvolti. Nel 2019 il numero di start-up innovative ha superato le 10.000 unità con un +12% rispetto l’anno precedente e il fatturato è aumentato del 46% con una forza lavoro di oltre le 85.000 persone (start-up + PMI innovative). Dalle prime evidenze emerse per il 2020, nonostante gli effetti nefasti causati dal coronavirus, sembra che le start-up confermino il loro buono stato di salute. Probabilmente tutto ciò è dovuto alle molte iniziative che le istituzioni hanno messo in campo per aiutare questo tipo di realtà, ma anche dalla capacità intrinseca di una start-up di saper fronteggiare le difficoltà con grande resilienza. Oggigiorno il mondo delle start-up sembra vivere un momento d’oro: dagli incen- tivi e i vantaggi che lo Stato eroga a favore di queste società, dalle notizie quoti- diane in cui si racconta di round di investimento milionari, per arrivare ai numerosi contest nazionali e internazionali in cui società di primaria importanza cercano idee e proposte innovative su cui poter investire. Inutile dire che nonostante tutto ciò, portare avanti una realtà imprenditoriale innovativa rappresenta un’opera- zione alquanto complessa, soprattutto se si lavora su un prodotto concreto che richiede elevati costi di investimento iniziali per il suo sviluppo. Un po’ come per il bambino che da grande sogna di giocare in serie A, senza sa- pere ancora che solo ‘uno su mille ce la fa’ e che per arrivarci dovrà dotarsi di capacità, forza, perseveranza (oltre a sperare in un pizzico di fortuna), anche per lo startupper deve essere chiaro fin da subito che il percorso per arrivare al successo della propria idea è lungo, faticoso e costellato di numerosi alti e bassi (soprattutto questi ultimi) poco adatti ai deboli di cuore; e se da osservatore esterno potrebbe sembrare facile, così non è e il rischio di fallire rimane comunque elevato. Detto ciò, il livello di attenzione verso questo tipo di realtà è molto alto, come dimostrano le numerose agevolazioni concesse dallo Stato e la presenza di molti soggetti interessati quali incubatori, acceleratori, mentor, investitori piccoli e grandi che rappresentano un terreno estremamente fertile su cui operare. Sta alla capacità e alla bravura degli imprenditori riuscire a seminare e a far crescere le proprie idee, concretizzandole, in modo da ottenere i frutti attesi. O Start-up innovative: reale opportunità o semplice moda? Michele Santovito Comitato Tecnico di Automazione Oggi e Fieldbus&Networks

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