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GENNAIO-FEBBRAIO 2021 AUTOMAZIONE OGGI 427 55 In primo luogo, avremo bisogno di un’automazione data-driven, basata sul software. Infatti, si arriverà ad avere una vera produ- zione smart solo quando le aziende daranno priorità a investi- menti in software e servizi innovativi che consentono la raccolta e l’analisi dei dati, rispetto a investimenti in hardware tradizio- nale. Prove concrete dei significativi risparmi sui costi, ottenuti grazie ai dati che consentono ad esempio di abbreviare i tempi di consegna dei prodotti, si possono già raccogliere considerando i casi d’uso di strumenti software quali i gemelli digitali (digital twin), che consentono la simulazione di scenari senza dover inve- stire in hardware per convalidare i prototipi. Inoltre, la possibilità di attuare modelli ‘tutti in remoto’ (remote everyhting) inizierà a dominare nei trend di investimenti: la possibilità aggiuntiva di non richiedere a esperti e personale di essere fisicamente sul posto per gestire l’operatività aumenta la flessibilità, aumenta la capacità d’azione, salvaguarda ulteriormente la salute e la sicu- rezza dei lavoratori. In secondo luogo, sarà necessario creare sistemi veramente aperti. L’automazione ‘aperta’ che esiste oggi, infatti, non è abba- stanza aperta. Un mondo dei modelli di au- tomazione industriale proprietari e vincolati non può riuscire ad affrontare le sfide di un mercato sempre più complesso e in rapida evoluzione. I lavoratori dell’industria vo- gliono sistemi aperti, modulari e interope- rabili perché hanno bisogno di flessibilità, efficienza e velocità per portare a termine il proprio lavoro. In un tale ambiente, il con- cetto di automazione ‘universale’ sta ini- ziando a guadagnare terreno. L’automazione universale, che è aperta e collaborativa, ma basata su standard, intro- duce gli utenti in un mondo di applicazioni ‘plug and produce’ (simili a un concetto di app store che ben conosciamo per quanto riguarda il mondo IT). Consente un’auto- mazione à la carte in cui i costi e le prestazioni sono ottimizzati assemblando i componenti indipendentemente dal fornitore. In un mondo di automazione così universale, il software è disaccop- piato dall’hardware sottostante, ed è possibile progettare archi- tetture incentrate sulla persona che consentono agli utenti di esercitare un maggiore controllo e di contribuire concretamente alle variabili aziendali chiave, in particolare alla redditività. La natura indipendente dal fornitore dell’automazione universale significa avere una migliore interoperabilità. Il riutilizzo delle ri- sorse esistenti in un contesto moderno, indipendentemente dal fornitore che le ha prodotte, fornisce unmetodo semplice ed eco- nomico per mantenere i sistemi flessibili e aggiornati. In terzo luogo, è fondamentale tendere all’integrazione di energia e automazione. La connettività e l’integrazione di alimentazione e automazione consentono la visibilità e il controllo delle presta- zioni in tempo reale. Di conseguenza, gli operatori dell’impianto, i progettisti, gli in- gegneri possono vedere l’impatto misurabile delle loro scelte operative, sia sulla redditività sia sulla sostenibilità, in ogni fase del ciclo di vita dell’impianto. Dal punto di vista della redditività, l’unione della distribuzione elettrica e della progettazione e im- plementazione dell’automazione dei processi significa impie- gare meno tempo per passare dalle fasi di progettazione alle fasi operative. Soluzioni combinate, inoltre, richiedono anche meno spazio fisico riducendo così l’ingombro di componenti e impianti. Oltre a ridurre i tempi di inattività e migliorare i margini operativi, la nostra esperienza sul campo indica che l’integrazione di ener- gia e automazione riduce i costi capitale di progetto in media del 15%. Inoltre, catturando e analizzando i dati energetici nelle varie fasi della catena del valore, il reporting di sostenibilità diventa si- gnificativamente più preciso. I dati dei sistemi integrati di energia e automazione consentono la misurazione del consumo energe- tico, la documentazione dei dati sulle prestazioni energetiche, il confronto con altre strutture e siti simili per fare benchmark e per- mettono di capire come iniziative e investimenti per il risparmio energetico determinano un impatto positivo sulla sostenibilità. In questo modo ci si assicura la conformità agli standard normativi e in più si hanno le informazioni per documentare e comunicare i propri impegni di sostenibilità al pubblico e alle comunità di interesse. Sviluppare un ecosistema di partner forte Per realizzare in concreto le opportunità che nascono da queste nuove strategie e tecno- logie, è essenziale che le aziende sappiano sviluppare intorno a sé un ecosistema di partner solido e compatto. La prossima ge- nerazione dell’industria non si può creare da soli. Oltre a condividere le competenze, i partner strategici devono perseguire insieme obiettivi quali aumentare la disponibilità di strumenti digitali per i lavoratori, connettere tecnologie esistenti, consentire un’integra- zione impeccabile tra soluzioni e prodotti di diversi brand. Un esempio di come costruire un coordi- namento così stretto è la partnership che lega Schneider Electric e Aveva. Poiché gli strumenti software di progettazione Aveva si fondono con il software di automazione degli impianti di Schneider Electric, è ora possibile implementare un vero approccio ingegneristico unificato. Per gli ingegneri, vengono eliminati livelli non necessari di interfacce software e il lavoro manuale correlato necessario per l’integrazione e gli ag- giornamenti del processo. L’architettura Schneider Electric EcoStruxure contribuisce a que- sto ambiente ‘plug and produce’ supportandone l’integrazione nell’intero impianto digitalizzato. L’architettura include uno stack aperto ma personalizzato di prodotti connessi, software a livello di controllo e servizi basati su cloud. Le trasformazioni che attendono il mondo industriale, e da cui dipende la forma che prenderà nel futuro questo mercato, sono enormi e necessarie per affrontare sfide crescenti. In questo scenario, solo chi sarà più coraggioso, e allo stesso tempo capace di creare intorno a sé una rete di partner che metta a fattor comune competenze specifiche e risorse, emergerà dotandosi di un vantaggio competitivo nel lungo termine. Schneider Electric - www.se.com/it Peter Herveck, EVP Industrial Automation, Schneider Electric

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