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NOVEMBRE-DICEMBRE 2020 AUTOMAZIONE OGGI 426 50 AO ATTUALITÀ “Partendo dalla simulazione e configu- razione del cuore del ‘singolo’ paziente si potrà comprendere come l’organo si comporterà durante e dopo un’ope- razione, all’aggiunta di un pacemaker, in caso di assunzione di farmaci… L’o- biettivo è quello di sviluppare nuovi paradigmi di test per l’inserimento, il posizionamento, le prospettive e le pre- stazioni dei dispositivi cardiovascolari. Si cerca di rendere un po’ più chiari i misteri del corpo umano al fine di per- sonalizzare le terapie e renderle quindi efficaci” sottolinea Porro. Il gemello è usato in parecchi ambiti Anche nel settore del manufacturing il gemello virtuale può giocare un ruolo chiave. Come spiega Bono “Il gemello virtuale può essere quello dell’impianto di produzione. Prima di avere la linea di produzione fisica, dovendo orga- nizzare il set up di una nuova linea di produzione, si possono simulare di- verse soluzioni per capire quale riduce l’impatto sull’ambiente, quale riduce gli scarti, l’impatto sui costi e così via. In un impianto di produzione esistente si può valutare l’impatto di sostenibi- lità dell’ambiente, degli scarti o capire come modificare questo impianto per raggiungere certi obiettivi. Oppure si può capire l’impatto delle scelte di pro- gettazione anche sulla fase di produ- zione. Nel mondo virtuale si possono valutare soluzioni diverse, poco pos- sibili nel mondo reale”. Nell’industria dell’auto, ad esempio, che si sta rein- ventando, si stanno sviluppando veicoli nuovi più a misura delle persone con un cockpit non più aggressivo, come quello dettato dal mondo aerospaziale a cui siamo abituati, ma più vicino alle stanze di casa, molto rilassante, e con il solo cellulare in grado di collegarsi e fruire dei dati all’auto. L’esempio viene dalla start-up Canoo che con la stessa piattaforma produce in piena modula- rità quattro diversi modelli elettrici, solo noleggiabili. “Questo è reso possibile non dall’Industria 4.0 che migliora solo un po’ i processi” sostiene Porro “ma da una piattaforma che mette a dispo- sizione la possibilità di creare una cosa completamente nuova. Con 3DExpe- rience pensiamo di essere in grado di abilitare i nostri clienti al cambiamento che può essere drammatico ma anche per moltissimi aspetti entusiasmante”. “Anche le città sono un elemento chiave” continua Bono. “I cittadini di tutto il mondo si aspettano nuovi mo- delli di urbanizzazione, città, infrastrut- ture, edifici sostenibili. E anche qui è possibile utilizzare il virtual twin di una città, di una smart city, di un edificio o di un’infrastruttura. Non si tratta solo di un modello 3D ma si tratta della possibilità di simulare in un mondo virtuale diversi scenari. Questo aiuta le città nel mo- mento in cui si sviluppano le infrastrut- Il percorso di vita di Dassault, parte dagli anni ’80 con il 3D e arriva ad oggi con il ‘virtual twin experience of human’ Con il ‘virtual twin experience of human’ Dassault ha l’ambizione di creare il virtuale gemello dell’uomo per offrire soluzioni che permettano trattamenti personalizzati ed efficaci

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