AO_426
NOVEMBRE-DICEMBRE 2020 AUTOMAZIONE OGGI 426 48 AO ATTUALITÀ rmonizzare il prodotto, la natura e la vita è per Guido Porro, ammi- nistratore delegato Italia, managing director Euromed di Dassault Systemes, centro dell’industria del 21 secolo e motore principale di tutto quello che è innovazione, sostenibilità, secondo una logica di sviluppo dei settori dell’economia. “In Dassault Systemes creiamo mondi virtuali che estendono e mi- gliorano il mondo reale. In pratica prendiamo il mondo reale, lo duplichiamo, ne facciamo un gemello virtuale molto più approfondito e più si- gnificativo” sottolinea Porro. “Cerchiamo quindi di capire come lo sviluppo di un nuovo prodotto, migliorato nel virtuale, attraverso la virtualizzazione e la simu- lazione, può rendere il prodotto stesso più sostenibile in termini di produzione, di utilizzo, di smaltimento in una logica di circular economy: questo è il concetto dell’armonizzare il prodotto, la natura e la vita secondo le logiche del virtual twin”. Per arrivare a questo punto, in Das- sault, hanno iniziato il percorso 40 anni fa. L’azienda inizia infatti negli anni ’80 con il 3D in grado di rappre- sentare la superficie delle cose, elemento che anche adesso è fondamentale per la realizzazione del ge- mello virtuale. Sono passati attraverso il Digital Mock-up che è stato in grado di unire in un unico schema interi sistemi complessi; hanno inventato il PLM legato al ciclo di vita del prodotto; hanno rappresentato la per- cezione e l’emozione dei prodotti attra- verso la loro piattaforma 3DExperience, e ora stanno entrando in un’ultima fase che chiamano ‘virtual twin experience of human’ con l’ambizione di creare il virtuale gemello dell’uomo per offrire soluzioni che permettano trattamenti personalizzati e quindi più efficaci. “Im- maginiamo di poter modellare, testare, curare il corpo umano” continua Porro. “La nostra ambizione è quella di armo- nizzare il prodotto, la natura e la vita e comprendere lo schema tra vita e na- tura in modo completamente diverso. Oggi siamo in grado di applicare le conoscenze e know-how che abbiamo acquisito nel mondo della meccanica, dell’aerodinamica, della fluidica, della difesa, delle automobili e di trasferire tutto questo nel mondo biologico vi- vente. È quindi con il gemello virtuale che riusciamo a passare dalle cose alla vita”. Ma qual è la differenza principale tra le cose e la vita? “Beh, la vita non è fatta di parti o di componenti come quelle di un aereo o di una macchina. Le parti della vita sono parti uniche, iperconnesse e non standardizzate. Per questo la personalizzazione deve essere molto più spinta”. Insomma “abbiamo la profonda convinzione che il mondo vir- tuale estenda e migliori il mondo reale perché nel virtuale possiamo simulare e valutare tutti gli impatti prima di pro- durre il prodotto stesso. I mondi virtuali aiutano quindi la creatività e la espan- dono. Ecco perché il virtuale è diverso dal digitale. Molti parlano di digitale o di digital twin, a me questa definizione non piace perché digital twin significa che di- gitalizzo in qualche modo il reale, cerco cioè di trasferire quello che il reale è, al fine di descriverlo. La cosa importante non è descrivere il reale, ma descrivere diversi stati simulativi del reale: significa che su quel prodotto reale posso simu- lare il comportamento anche all’interno di uno schema simulativo particolar- mente complesso, con tante opzioni, e poi poter scegliere l’opzione migliore”. Antonella Cattaneo @nellacattaneo I molteplici aspetti della realtà A Dassault Systemes punta sempre di più sul concetto dell’armonizzare il prodotto, la natura e la vita secondo le logiche del virtual twin Guido Porro, amministratore delegato Italia, managing director Euromed di Dassault Systemes
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