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TECH BOYS AND GIRLS AO NOVEMBRE-DICEMBRE 2020 AUTOMAZIONE OGGI 426 112 Lucilla La Puma ono appassionato di biomeccanica, ho conseguito il master all’università di Descartes nel 1993 perché sono convinto che un chirurgo ortopedico non possa prescindere dall’acquisire le basi della biomeccanica. L’ausilio dei robot è sempre più presente in questo campo, è un grande aiuto per il chirurgo soprattutto nel calcolare il centro di rotazione dell’anca, degli arti inferiori, delle braccia di leva ma anche per tutto ciò che concerne la tribologia, ossia l’accoppiamento dei materiali per la costruzione delle protesi. In questo caso il robot calcola il centro di rotazione e gli assi di angoli sempre più in combinazione con le sequenze delle TAC”. Giuseppe Morabito è un chirurgo di fama internazionale, che opera spesso all’estero ed esegue gli inter- venti cosiddetti ‘difficili’. Nasce a Mont Sant Martin, da genitori italiani trasferitisi in Francia per motivi di lavoro. Studia medicina all’uni- versità di Nancy e si appassiona da subito all’ortopedia. Un’altra grande passione che coltiva è tornare alle proprie radici, in quell’Italia immaginata tante volte da bambino dai racconti dei genitori. Così, dopo la laurea decide di partecipare al concorso per specializzandi all’università ‘La Sapienza’ di Roma, lo vince e per qualche anno resta in Italia. All’esperienza romana segue Strasburgo, dove diventa l’aiuto del professor Ivan Kempf, l’inventore dei chiodi. Dopo quattro anni rientra in Francia, questa volta a Briey, e ricopre il ruolo di direttore del dipartimento di ortopedia. Successivamente, trascorre un anno alla clinica dello sport di Parigi, ancora come aiuto del primario. Nel 2000 rientra in Italia e insegna la biomeccanica del piede a ‘La Sapienza’. Quali i progetti vedi per il futuro? “Purtroppo è un periodo di grandi incertezze, ma non bisogna smettere di progettare. A breve andrò a supervisionare dei robot di ultima generazione a Milano. Speriamo che dopo la fine del Covid-19, io possa riprendere a viaggiare e andare di nuovo in Georgia, a Tblissi, per riprendere gli interventi alla clinica ortopedica di Jerarsi. E molto probabilmente a dirigere il dipartimento di ortopedia. Un altro progetto che mi appassiona riguarda la protesi ‘Basic e Advances’ innovativa del ginocchio, che ha come finalità quello di ripro- durre il movimento più fisiologico possibile con l’utilizzo delle nanotecnologie. Lo sto portando avanti in collaborazione con l’Università del Salento e con quella di Cluj in Romania”. “S Giuseppe Morabito Giuseppe Fabrizio Morabito si diploma nel 1992 in Medicina e Biologia dello Sport alll’Università di Nancy con una tesi dal titolo ‘Traumatologie du Ski Alpin’, mostrando fin dall’inizio interesse per l’ortopedia. Nel 1994 consegue infatti la specializzazione in Ortopedia e traumatologia all’università ‘La Sapienza’ di Roma con un lavoro sul ‘chiodo Gamma’. Del 1996 è il diploma universitario di Microchirurgia all’università di Nancy, in Francia; del 1997 quello C2 di Biomeccanica e chinesiologia all’università Réné Descartes di Parigi. Dopo un triennio da studente ospedaliero (1982-1985), svolge l’internato in medicina dal 1984 al 1992 presso diversi dipartimenti e istituti e da novembre 1993 è ‘Résident’ presso il Centre de traumatologie et d’orthopédie d’Illkirch Graf- fenstaden di Strasburgo, sotto da guida del professor Kempf. La sua pratica ospedaliera spazia in diversi ambiti; da dicembre 1996 a luglio 1997 svolge uno stage di perfezionamento nel quadro di DIU d’artroscopia alla ‘Clinique du Sport’ di Parigi. Da ottobre 1998 approda a Roma dove opera in privato presso diverse cliniche. Durante tutti questi anni si è formato una vasta esperienza avendo eseguito più di mille interventi di: protesi di anca-ginocchio- spalla, traumatologia e chirurgia del piede e della mano. Dal 2007 al 2010 è professore alla I Facoltà di Medicina e chirurgia de ‘La Sapienza’ a Roma Pubblica infine numerosi lavori su temi legati all’ortopedia e traumatologia.
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