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TECH BOYS AND GIRLS AO OTTOBRE 2020 AUTOMAZIONE OGGI 425 96 Lucilla La Puma lberto de Marinis si laurea alla Sapienza in Ingegneria per Ambiente e Territorio nel 1988 e contemporaneamente approfondisce lo studio dell’inglese e del francese con soggiorni all’estero, a Parigi e negli USA; con gli anni per- feziona anche lo spagnolo. Questo gli consente di lavorare da subito per importanti multinazionali in Europa e negli Stati Uniti, in Indonesia, Malesia, Venezuela, Libia e Albania. Gli chiediamo di raccontarci la sua storia e i suoi progetti professionali e umani. “Da imprenditoremi occupo damolti anni di riduzione delle emissioni di anidride carbonica per le aziende (il fami- gerato ETS-GHG), contabilizzazione, acquisto e vendita di carbon credit. L’Europa dal punto di vista ambientale in questi anni sta facendo molto ed è portatrice di numerose idee (ricordiamo gli Accordi di Kyoto, Parigi e Montreal), che nel tempo stanno portando a ottimi risultati. L’argomento è lungo e complesso, “ma per la prima volta risultati tangibili di riduzione del buco dell’Ozono ci fanno sperare in un futuro più prospero per l’ambiente” ci spiega Alberto. “Io penso che i media abbiano il compito di divulgare la cultura del rispetto per l’ambiente; trovo poi essenziali i movimenti e le azioni dei giovani come Greta, perché portano questomessaggio dal basso verso l’alto, verso chi ha le leve del potere politico ed economico e alle aziende, che devo dire stanno recependo a pieno il messaggio”. Quali aspetti stai approfondendo al momento? “Oggi mi sto interessando in particolar modo di carbon footprint emolte aziende note, anche in settori non considerati storicamente inquinanti, come quello della moda e della tecnologia, si stanno muovendo per dimostrare la loro attenzione all’ambiente. Proprio in questo momento sto lavorando a un progetto innovativo su questi argomenti. Un altro settore a cui lavoro da tempo sono i biocarburanti. Forse non tutti sanno che corre l’obbligo di immissione in commercio di una percentuale di combustibili ricavati interamente damaterie rinnovabili (rifiuti ecc.) e non più dal petrolio. Molte delle politiche introdotte negli ultimi anni stanno portano ottimi risultati. Parte dei combustibili che utilizziamo nelle nostre autovetture, per esempio, è già prodotto da olii vegetali usati, recuperati e trasformati in biocarburanti. Una politica che ha fatto arrivare al recupero di olio usato dai ristoranti a livelli superiori al 95%. Ora ci si sta muovendo anche sul recupero dell’olio vegetale usato dai privati. Questo sarà un risultato che ritengo di assoluta impor- tanza per l’ambiente. Nella mia attività di controllo di riduzione delle emissioni ho tra i miei referenti clienti autorevoli, come Ferrari, Q8, ENI, FCA, LLOyd Register, Bureau Veritas. Per me è un vero onore lavorare con grandi esponenti economici e professionali”. Cosa ci puoi dire sulla ricerca in Italia nel prossimo futuro, anche alla luce della situazione attuale e del panorama internazionale? “Sono convinto, da sempre, che la ricerca sia uno dei punti chiave per avere un futuro prospero. Nel mio lavoro incontro decine di aziende ogni anno: le uniche che hanno un futuro, secondo me, sono quelle che fanno ricerca, a tutti i livelli. Non è facile per un tessuto italiano fatto di piccole e medie imprese. Ma chi ci è riuscito e ha fatto ‘sistema’ rimane sul mercato e riesce a competere per qualità, stile e costi con i colossi asiatici. Quando me lo chiedono faccio un solo esempio: gli Stati Uniti sono passati in pochi anni dall’essere i maggiori im- portatori di petrolio al mondo, all’essere uno dei maggiori esportatori. E molto grazie alla ricerca (shale gas/shale oil). Quindi la ricerca è fondamentale così come l’educazione, intesa come formazione e conoscenza personale. Ho imparato che avere professionalità adeguate allo scopo che ci si prefigge è fondamentale per la riuscita di un progetto. Ricerca e formazione sono già un buon punto di partenza. Quando organizzo una cena tra amici in Italia e a Roma”, ci dice Alberto sorridendo, “al tavolo ci sono avvocati, architetti, medici; quando organizzo cene con amici americani, a Los Angeles, lametà delle persone al tavolo fa lavori che qui non si sentono nemmeno: sviluppatore di algoritmi, media integrator, personal shopper, creatore di playlist. Dico spesso, scherzando: se volessi avviare una causa in Italia, avrei almeno una decina di avvocati a disposizione; se volessi creare una app, sarebbe difficile trovare più di un esperto. Ecco, questo per me è la dice lunga su chi investe in ricerca e formazione e chi no…”. A Alberto de Marinis Laureatosi a pieni voti in Ingegneria per l’Ambiente e Territorio all’Università La Sapienza di Roma nel 1998, con una tesi sullo sviluppo in un sito industriale dello standard ISO 14001, dal 2005 è certificato Cepas per svolgere attività di certificazione e au- diting secondo lo schema ISO 14001 e responsabile gruppo di Audit ETS. Nel 2013 a Colonia (Germania) consegue la qualifica di Lead Auditor Schema ISCC UE/DE, RED. Dal 1999 svolge attività di consulenza in tema di Ambiente e Corporate Social Responsibility per alcune società quali Arthur Andersen M.b.a. e Deloitte Touche&Tomatsu; dal 2006 al 2010 è dirigente di RGA, società di consulenza in tema di ambiente, sicurezza e Corporate Social Responsibility. Nel 2015 è socio e co-fondatore di Toc Toc Job, piattaforma di crowdworking su PC, app, iOS, Android, di cui è anche amministratore unico, e nel 2011 di Ipremier, social network di settore per raccolta dati sulla legislazione italiana. È inoltre direttore tecnico di Plinio Esco, dove si occupa della direzione tecnica di un impianto di produzione di energia da fonti rinnovabili e biomasse. Come libero professionista svolge attività di consulenza dirigenziale per la definizione di carbon strategy e per l’ap- plicazione della normativa inmateria di emission trading/ISO 14001/9001/Emas. Da sempre partecipa a convegni, corsi eworkshop formativi.
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