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OTTOBRE 2020 AUTOMAZIONE OGGI 425 87 mercato, quali le soluzioni di movimentazione a carrelli indipen- denti, che insieme alla sempre più larga adozione di assi elettrici (servoazionamenti e brushless) sulle macchine, ne garantiscono la massima adattabilità a formati anche molto diversi tra loro”. Bartolotta : “Flessibilità, manutenzione e diagnostica predittiva e interoperabilità tra le macchine sono oggigiorno parole chiave per i clienti. Proprio per questo è necessario realizzare, anche per l’industria del packaging, soluzioni Moem sempre più perfor- manti, che possano essere totalmente controllate e monitorate in ogni parte, oltre a rispondere a elevati requisiti in termini di so- stenibilità, innovazione, qualità, sicurezza e risparmio energetico, costi e risorse. La nostra soluzione Industry 4.0 è sviluppata per fornire intelligenza decentralizzata grazie al sistema di cablaggio intelligente SmartWire-DT. Esso offre funzioni diagnostiche am- pliate fino al bordo macchina, oltre a contribuire a una maggiore flessibilità e affidabilità del sistema e sostituire il cablaggio tradizionale punto a punto, complesso e sog- getto a errori. Grazie a SmartWire- DT semplici componenti standard come pulsanti, sensori, salvamo- tori e altre utenze in campo sono connessi direttamente tra di loro diventando dispositivi intelligenti abilitati alla comunicazione. Nello specifico, SmartWire-DT permette di connettere tutti i componenti della macchina con semplici con- nettori abilitando lo scambio di dati e informazioni, oltre a un mo- nitoraggio molto dettagliato del comportamento di tutte le parti della macchina o dell’impianto e la segnalazione di possibili ano- malie. Ciò consente di aumentare l’efficienza degli interventi di manutenzione supportando l’operatore nella diagnostica e nella risoluzione dei guasti senza la necessità di doversi recare fisica- mente sul posto per eseguire ulteriori misurazioni e garantendo, contestualmente, maggiore affidabilità e flessibilità, nonché pro- tezione contro eventuali manomissioni esterne”. A.O.: Una delle principali richieste che i costruttori di macchine per il confezionamento e l’imballaggio devono fronteggiare è la custo- mizzazione di massa. Quanto incide la richiesta di soluzioni per un packaging eco-sostenibile e circolare su questo trend di ‘personaliz- zazione’? E quanto incideranno personalizzazione e rispetto ambien- tale nel medio periodo? Biego : “Per arrivare alla ‘personalizzazione di massa’ occorre aumentare la flessibilità delle macchine e l’avanzamento tec- nologico. L’introduzione di una modalità di collegamento della sensoristica e della strumentazione con l’utilizzo di soluzioni con tecnologia IO-Link a bordo è alla base di questa possibilità, in quanto rende rapide le riconfigurazioni delle macchine agendo direttamente in fase di ricetta e modificando ove necessario le parametrizzazioni, per esempio, di una fotocellula”. Nascia : “Ci collochiamo sul mercato nazionale e internazionale con soluzioni ‘su misura’, che includono sistemi integrati di in- cartonamento e pallettizzazione con l’utilizzo di robot, sistemi di verifica prodotto e imballo con telecamere, manipolazione di pro- dotti delicati, utilizzando robot e sistemi di convogliamento ad alta velocità. Grazie all’esperienza consolidata e alla sua organiz- zazione logistica, FuturaPack è in grado di porsi nei confronti dei propri clienti come un partner capace di risolvere problematiche di automazione che fornitori più ‘tradizionali’ non possono affron- tare, soprattutto quando la richiesta implica lo sviluppo di mac- chine tailor made, in termini sia di spazi sia di funzioni, o quando l’eventuale fornitore di macchine di processo chiede di comple- tare una linea già esistente. Ciò riguarda anche il concetto di packaging eco-sostenibile e circolare, in quanto per far collimare la richiesta di un prodotto custom con le esigenze di sostenibilità ambientale, occorre disporre al proprio interno di competenze trasversali e flessibili, le quali a loro volta presuppongono una for- mazione specifica. E questa è un’altra partita fondamentale su cui si giocherà l’evoluzione del comparto packaging e imballaggio nei prossimi anni”. A.O.: L’eccellenza dell’industria del packaging italiano si deve con- frontare sempre più con uno scenario geopolitico instabile. Quali sono lemisure che potrebbero aiutare il packaging sostenibilemade in Italy a consolidare e migliorare la propria posizione nel mondo? Scovenna : “La necessità principale che abbiamo visto è quella di progettare nuove macchine sempre più innovative nel più breve tempo possibile. Il time-to-market è diventato essenziale per superare una concorrenza sempre più agguerrita, arricchita dall’emergere di nuovi mercati produttori quali la Cina e l’Asia in generale, che da Paesi di costruttori esclusivamente low cost stanno evolvendo grazie agli ingenti investimenti in tecnologia effettuati negli ultimi anni. Ciò che può aiutare fa parte di quell’in- sieme di tecnologie che rientra nel concetto di ‘digitalizzazione’. Oggi è possibile avere la macchina di nuova concezione disponi- bile per test e prove di prestazione ancora prima di avere avvitato un solo bullone. Grazie al digital twin i tempi di sviluppo, com- missioning e risoluzione degli errori nella progettazione mecca- nica si sono ridotti drasticamente. Il digital twin è un insieme di tecnologie che permettono di modellare un oggetto fisico, anche estremamente complesso, completamente sotto forma digitale. Permette di testare software applicativo, valutare il throughput di una macchina, verificarne i limiti fisici senza rischiare di dover ritardare o ricominciare da capo la produzione”. Nascia : “Come detto, è indispensabile avere una struttura flessi- bile, fortemente orientata all’innovazione e in grado di proget- tare soluzioni personalizzate, anche in presenza di problematiche meno tradizionali, proprio per poter assicurare un valore ag- giunto al packaging e ottimizzare l’esperienza del consumatore. Il circuito virtuoso della sostenibilità passa attraverso tre passaggi cruciali: riduzione, riciclaggio e utilizzo di risorse rinnovabili. Le aziende italiane hanno nel loro DNA la grande dote della crea- tività, che in questo momento è particolarmente preziosa per poter studiare tecniche di riduzione dell’impatto ambientale per prodotti che necessitano comunque di un involucro protettivo adeguato. Per capirci, va bene ridurre il peso e lo spessore degli imballaggi per consumare meno materia prima, ma esagerare in tale direzione può dare luogo a modalità di protezione del food non ottimali, causando all’opposto sprechi. Bisogna trovare il giusto punto di ricaduta e per farlo si deve investire molto nella ricerca, anche perché gli obiettivi di sviluppo sostenibile e di eco- nomia circolare dell’Agenda Europea 2023 sono ineludibili per ogni impresa che voglia restare nel mercato”. Massimo Bartolotta di Eaton Italia
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