AO_425

OTTOBRE 2020 AUTOMAZIONE OGGI 425 86 AO TAVOLA ROTONDA Enrico Biego : “Nella nostra visione le sfide da affrontare sono quelle dell’ottimizzazione dei processi e della loro semplifica- zione, per poter reagire in breve tempo a quelli che saranno gli assestamenti e/o gli ulteriori cambiamenti che la situazione, non ancora chiaramente definita, potrà portare”. Fabrizio Scovenna : “La pandemia sta dimostrando di non avere confini e di avere un effetto globale anche sull’economia. L’Italia è il Paese del mondo occidentale che ne ha sofferto per prima, ma dal punto di vista degli effetti sull’economia ne risentirà fino in fondo, quando il virus sarà de- bellato. I costruttori di macchine italiani esportano quasi il 90% del loro prodotto, sia nell’Unione Euro- pea, che in Nord America e in Asia, ne consegue che l’instabilità nei mercati mondiali avrà un effetto anche da noi fino a una stabilizza- zione della situazione. Le parole chiave per affrontare questa contingenza saranno reat- tività e flessibilità. Reattività nel ri- convertire la produzione puntando su quanto è essenziale in questo momento: mascherine o materiali igienizzanti quali gel o salviette. I nostri clienti hanno mostrato un’eccezionale capacità di riconvertire le loro macchine in tempi record, in modo da soddisfare le esigenze del mercato, nonché di mantenere un vantaggio competitivo nei confronti della concor- renza, anche estera. La crisi di quest’anno ha evidenziato ancora di più un trend che si stava già delineando nel corso degli ultimi anni: La flessibilità delle macchine, e di conseguenza dell’auto- mazione, era già uno dei punti cardine delle richieste degli uti- lizzatori, nel presentare packaging sempre nuovi, differenziati e facilmente identificabili dal consumatore secondo i mutevoli det- tami del mercato. Ora questa flessibilità dovrà estendersi a tutti i livelli e tipologie di macchine, per riuscire a rispondere a questa imprevista volubilità del mercato, che vedrà anche una minore propensione all’investimento da parte degli utilizzatori finali”. Automazione Oggi: Secondo recenti studi, il packaging con un basso impatto ambientale guida il 46% degli italiani nella scelta dei prodotti per la persona e per la casa, il 43%nell’acquisto dei prodotti alimentari. Bisogna quindi soddisfare sia l’aspetto funzionale del pack, sia quello della sostenibilità ambientale. Come stanno cam- biando le tecnologie per la produzione di imballaggi innovativi e sostenibili? Nascia : “La vera leva del cambiamento è data proprio dall’inno- vazione tecnologica, peraltro al centro della mission della nostra azienda. Noi riteniamo che la digital transformation sia un pas- saggio fondamentale, con l’obiettivo di migliorare le condizioni di lavoro - tema sul quale oggi siamo particolarmente sensibili nello scenario post-Covid - oltre che per aumentare la produt- tività. Le regole, infatti, prescrivono una stretta cooperazione, quale prima non si era potuta immaginare, tra operatore, mac- chine e strumenti. Solo sistemi di produzione interconnessi e modulari possono mettere in campo flessibilità e performance d’eccellenza, grazie all’aiuto dei nuovi sistemi di movimentazione e della robotica avanzata, che oggi punta sui robot collaborativi o cobot. FuturaPack già da alcuni anni realizza impianti di fine linea atti a manipolare imballaggi ecosostenibili e, quindi, riciclabili o compostabili. Molte industrie alimentari, cosmetiche, chimiche, del pet food, del settore caffè ecc. sentono la responsabilità di rispondere alla richiesta dei propri consumatori di utilizzare im- ballaggi a basso impatto ambientale e, pertanto, evidenziano questa informazione stampandola sui propri imballaggi. Per tale motivo, utilizzano sempre più imballaggi in cartone riciclato (e che si può ancora riciclare), in cartone nuovo ma riciclabile, op- pure in Pla (acido polilattico, derivato dal mais, una ‘simil plastica’ al 100% naturale e compostabile), o alluminio, anch’esso 100% riciclabile, o ancora alluminio o materiali derivati dalla carta per i doypack, pouches e brick. In tale contesto, FuturaPack parte- cipa attivamente e in sinergia con la clientela alla realizzazione di packaging a basso impatto ambientale. Costruiamo macchine e linee che riescono a manipolare tali contenitori con la delicatezza e la velocità necessarie a non deturpare l’involucro, garantendo al cliente la rapidità di confezionamento utile a evitare diseconomie e, quindi, a mantenere comunque remunerativi gli impianti, pur nel rispetto dell’ambiente”. Biego : “Per ottenere imballaggi a basso impatto ambientale occorre ottimizzare, insieme al loro impatto sulla catena del ri- ciclo in un’ottica di economia circolare, i processi produttivi sia nell’efficientamento dei macchinari (per esempio nei controlli in continuo sullo stato macchine tramite analisi vibrazionale), per limitare e/o azzerare i fermi, sia nella misurazione di tutti i consumi energetici: quelli diretti (energia elettrica) e quelli indi- retti (aria compressa, vapore, gas tecnici ecc.). Gli investimenti sulla raccolta dei dati sono i più impor- tanti per trasformare i valori grezzi in informazioni utili, per esempio sullo stato delle macchine, sulle necessità manutentive, sui poten- ziali incrementi in produttività, sui possibili risparmi energetici e altro ancora. Questo per ottenere una visione a 360 gradi e poter correg- gere in breve derive che possano portare a peggiorare l’efficienza dell’intero impianto. Inoltre, una più semplice gestione degli im- pianti può portare a una maggiore libertà per nuovi progetti”. Scovenna : “Da un lato, vi è la ricerca di materiali alternativi alla plastica, che è il materiale per il packaging che la maggior parte dei consumatori mostra di non gradire. Questo farà aumentare l’uso di carta e vetro, o comunque di materiali alternativi biode- gradabili o riutilizzabili, come il brick. Dall’altro lato, vediamo la ricerca di soluzioni per limitare il packaging all’essenziale, sem- plificarlo e diminuire l’utilizzo delle materie prime per esso. È importante anche utilizzare materiale derivante da un processo produttivo che utilizzi fonti rinnovabili o a basso consumo di ener- gia/acqua, e anche garantisca il giusto reddito a chi lo produce. Tutto ciò ha un impatto sui criteri di concezione delle macchine, le quali quanto più saranno state progettate per garantire la mas- sima flessibilità, tanto più potranno adattarsi ai nuovi materiali e formati che un packaging a basso impatto ambientale imporrà. Questo è facilitato dalle nuove tecnologie che si affacciano sul Fabrizio Scovenna di Rockwell Automation Enrico Biego di ifm Italia

RkJQdWJsaXNoZXIy MTg0NzE=