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OTTOBRE 2020 AUTOMAZIONE OGGI 425 48 AO PANORAMA è più (e solo) demandata a componenti fisici disponibili a bordo macchina ma in alcuni casi è demandata a servizi offerti da service provider del mondo IT. Si sta assistendo, quindi, a un generale scon- volgimento delle configurazioni dei sistemi di produzione. In futuro ci sarà una prolificazione nel numero e nella tipologia di applicazioni che da esso ne derivano. Tutti gli operatori dovranno farsi trovare pronti e le aziende dovranno rivedere la filosofia che regola le configurazioni di macchinari e impianti. Un esempio? Consideriamo la fase di sviluppo di un’applicazione o di commissioning di un impianto. In generale c’è un gruppo di s v i l u p p a t o r i che con i propri PC di sviluppo si connettono al target (IPC dell’impianto) e sviluppano l’applicazione. Molte volte il gruppo di svi- luppatori usa un sistema di gestione del software per condividere il lavoro svolto. Questo ap- proccio risulta s i c u r a me n t e consolidato ma presenta alcuni limiti dovuti per esem- pio alla scalabilità del sistema, ai costi di set up, manutenzione e aggiornamento delle piattaforme di sviluppo, alla dispo- nibilità delle stesse ecc… Si potrebbe demandare questo compito a un servi- zio cloud? Come? Con quali vantaggi? Sicuramente sì, si tratta del sistema TwinCAT Cloud Engineering presentato da Beckhoff nell’ultimo anno. La piat- taforma di sviluppo (TC Engineering) è installata e utilizzata come se fosse una virtual machine sul cloud. L’accesso da parte dell’operatore av- viene attraverso un’interfaccia web, quindi utilizzando anche smart device. La comunicazione tra la piattaforma di sviluppo e i target avviene in modo di- retto, semplice e sicuro indipendente- mente dalla localizzazione geografica. Al contempo si continuano a sfruttare tutti i vantaggi di TwinCAT e delle sue funzionalità (HMI, Analytics, Machine Learning, IoT…). Bisogna altresì con- siderare i notevoli benefici a livello di disponibilità della piattaforma, sempli- ficazione del set up iniziale e della sua manutenzione, semplificazione nel la- voro in gruppo e nella disponibilità di risorse hw/sw. Questo è solo un esem- pio di come la virtualizzazione può com- pletamente stravolgere le consolidate procedure operative, i ruoli all’interno delle aziende e ridurre se non azzerare le distanze rispetto al proprio cliente. Roberto Vicenzi : Le imprese dovreb- bero avere piani a lungo termine per essere più flessibili e competitive per non farsi trovare impreparate nel caso in cui, in futuro, si dovessero presen- tare altre emergenze simili a quella del Covid-19. Per farlo è necessaria in primis una cultura del cloud e di unified com- munications, cioè l’integrazione di tutte le forme di comunicazione aziendale in un unico sistema che permette di lavo- rare in modo più semplice ed evoluto. Si tratta di un insieme di soluzioni che consente alle persone di un’organizza- zione di collaborare in modo più effi- cace e attivare gruppi di lavoro flessibili con estrema semplicità. L’eliminazione dei centralini aziendali e la dotazione ai dipendenti di un software sul PC e/o smartphone con il collegamento al pro- prio telefono interno aziendale ne è un esempio pratico. Oltre alla dotazione di strumenti tecnologici deve essere prevista la formazione degli utenti nell’utilizzo degli strumenti di unified communications e condivisione delle informazioni. La diffusione delle solu- zioni in cloud facilita di molto l’imple- mentazione di soluzioni per il lavoro agile. In Centro Computer utilizziamo Microsoft Teams per le comunicazioni audio e videoconferenza e Microsoft Office 365 per la gestione delle mail e la collaborazione. Inoltre, Citrix ci per- mette di ‘terminalizzare’ tramite web ogni applicazione in uso presso i sistemi informativi aziendali. Franco Andrighetti : La comunicazione è alla base di qualunque sviluppo: non c’è condivisione, trasmissione di cono- scenza e progresso senza la possibilità di comunicare. I paradigmi fondamen- tali di Industria 4.0 ci hanno fatto com- prendere che ogni singolo elemento della fabbrica, che sia un’attrezzatura, una macchina o una linea completa, non produce per se stesso operando in un mondo chiuso, ma interagisce e quindi comunica con tutto ciò che lo circonda: altri impianti, reparti aziendali, clienti e fornitori. Sappiamo che a livello di PMI, soprattutto di officina, c’è ancora tanto da fare. Vero, di aziende lungimiranti che hanno già intrapreso un percorso
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