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OTTOBRE 2020 AUTOMAZIONE OGGI 425 46 AO PANORAMA zione. Dal punto di vista software, le tecnologie che possono essere usate in questo contesto sono diverse. Si devono necessariamente menzionare le funzio- nalità di Analytics. Esse, infatti, permet- tono di estrarre contenuto informativo dall’enorme quantità di dati generati in fase di produzione, di aggregarli e di renderli disponibili immediatamente per gli altri sistemi e per gli operatori. Si può quindi prontamente intervenire per modificare i parametri di funziona- mento dell’impianto in modo da ridurre gli scarti di produzione. Un ruolo cen- trale viene ricoperto dalle funzionalità di machine vision. In questo contesto ricadono tutte quelle applicazioni di misura, identificazione, ispezione, verifica realizzate in maniera automatica usando dei sensori di vi- sione. Beckhoff ha integrato anche que- ste funzionalità all’interno di TwinCAT 3. Il controllore di macchina (un IPC con sistema operativo e TwinCAT 3) oltre a gestire codice PLC o C++, funzionalità di motion, funzionalità di analytics, vi- sualizzazione…. può anche eseguire algoritmi di visione. Il vantaggio di que- sta scelta è che tali algoritmi vengono eseguiti nello stesso contesto realtime e quindi in maniera sincrona rispetto a tutte le altre funzionalità dell’impianto. Il sistema così realizzato è sicuramente molto semplice e performante in quanto non saranno presenti interfacce di comunicazioni tra diversi sistemi. L’a- nalisi automatica realizzata attraverso una telecamera con interfaccia GigE Vi- sion sarà prontamente disponibile per tutti gli altri moduli dell’impianto. Le tecnologie viste dimostrano come, sfruttando le caratteristiche della solu- zione Beckhoff, si possono ottenere dei vantaggi sia in termini implementativi, sia di semplificazione del sistema ma anche (e soprattutto) in termini di qua- lità totale del processo produttivo. Luca Terni : Nell’industria il termine qualità ha assunto e assume molti si- gnificati diversi, anche in funzione del momento storico. Quando si parla di produzione industriale le cose non sono diverse, ma in questo ambito una delle evolu- zioni concettuali più importanti degli ultimi anni è stata passare dalla nozione di qualità come assenza di difetti a quella di qualità ‘totale’. La prima è im- mediatamente percepibile ed è frutto di un processo di progettazione e produ- zione via via ottimizzato sino ad arrivare alla (ipotetica) difettosità zero. La seconda è un concetto più articolato e si ottiene perseguendo il soddisfa- cimento dei bisogni del consumatore a qualsiasi livello del processo idea- tivo e produttivo. Ci sono molte ca- ratterizzazioni della qualità totale e, in maniera più specifica, del suo raggiun- gimento attraverso il cosiddetto Total Quality Management (TQM). La novità rispetto alla concezione tradizionale della qualità è che l’attenzione si spo- sta dal controllo delle difettosità del prodotto finito all’intero processo di produzione: se questo non ha difetti, in senso lato, allora non li avrà nemmeno il prodotto finale. Ciò significa tra l’al- tro spostare l’attenzione a monte della produzione vera e propria, per esempio concentrandosi anche sull’approvvigio- namento delle materie prime e persino sui processi dei fornitori. È il concetto della supply chain estesa che può essere portato avanti efficacemente solo me- diante piattaforme ERP o gestionali ade- guate, possibilmente aperte e condivise con tutta la catena del valore. Sono queste che migliorano l’uso degli asset produttivi, portano automazione ed efficienza agli impianti, realizzano pro- duzioni ‘right-first-time’ grazie alla pos- sibilità di intervenire tempestivamente sulle deviazioni di fuori specifica. Ana- lizzando in profondità tutte le variabili che possono influire sul processo di pro- duzione, lo si può ottimizzare progres- sivamente e, in ultima analisi, arrivare a migliorarne la qualità riducendone via via gli scarti. Qui un valido sostegno alla produzione può arrivare dal ricorso a una rappre- sentazione di prodotto interamente digitale realizzata attraverso la prototi- pazione virtuale. Partendo da questa è possibile abili- tare la simulazione funzionale, l’analisi delle tolleranze, i test dimensionali e altre funzioni che riducono al minimo la possibilità di errori in produzione. All’aspetto della qualità come processo corrisponde anche quello della qualità tecnica, anche in questo caso non in- tesa semplicemente come mancanza di difettosità ma come aderenza del prodotto alle esigenze del cliente. Per ottenerla, e mantenere posizioni com- petitive in un contesto globale sempre più concorrenziale, occorre anche in questo caso adottare nuove tecnolo- gie. Per esempio, in questo processo giocano un ruolo fondamentale i dati raccolti prima, durante e dopo la pro- duzione. Massimo Bartolotta : L’efficienza di un reparto produttivo è il risultato della combinazione di una serie di fattori e l’ottimizzazione di ogni singola opera- zione del processo permette di sfruttare al meglio risorse e diminuire sprechi e Foto di Antonis Kousoulas da Pixabay

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