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AUTOMAZIONE OGGI 424 SOLUZIONI SOFTWARE PER L’INDUSTRIA 73 S SI sotto la lente Il lato buono del virus La trasformazione digitale è un mantra non nuovo. Da tempo si invoca il cambio di passo in senso digitale nell’industria ma anche nella PA, nella vita di ogni giorno, nel mondo professionale, nelle istituzioni culturali e for- mative. Molto è stato anche fatto. Industry 4.0 ne è un lampante esempio. Però… Sacche di resistenza al digitale rimangono e persistono. Molte PMI, molti professionisti mantengono un rapporto con il digitale che si avvicina alla diffidenza. Si procrastinano investimenti, si allungano i tempi della for- mazione perché c’è spesso (troppo spesso) qualcosa di più urgente e immediato da fare, si temporeggia su un cambio di mac- chinario o di soluzione perché il ROI…. Ed ecco improvviso irrompere un virus ma- ledetto che costringe a fermare tutto, alla distanza sociale, all’impossibilità di inter- scambi commerciali, alla clausura. In questa situazione d’isolamento si è fatta strada una certezza, l’ineluttabilità della tra- sformazione digitale. È il digitale che ha mantenuto in piedi un si- stema relazionale e lavorativo che sarebbe entrato altrimenti ancor più in crisi. Sono i webinar e le videochat ad aver salvato i rapporti commerciali, ad aver reso possibili riunioni tra colleghi e con professionisti. È l’e-commerce che ha mantenuto la possi- bilità di acquistare beni e servizi anche non strettamente necessari, l’e-banking e l’e-fi- nance si sono dispiegate a beneficio dei più scettici. In breve il mondo digitale ha avuto modo di mostrare ‘on the job’ tutta la sua capacità, versatilità e potenzialità. Ora anche i più scettici hanno provato sulla loro pelle che la digitalizzazione è un passo importante e necessario. Gli investimenti in soluzioni digitali, sia nel manifatturiero sia nel terziario, sicura- mente aumenteranno. Aumenterà l’attività nel mondo della ricerca e dello sviluppo. Si rafforzeranno digitalmente molti settori della filiera produttiva. L’insegnamento che il Covid-19 ha lasciato è anche quello dell’instabilità, tutto può cambiare in un secondo senza che ci siano concessi tempi di preparazione. Questo significa dotarsi oggi di strumenti e soluzioni digitali che consentano la remo- tizzazione delle attività. In una recente intervista Giorgio Metta, di- rettore dell’Istituto italiano di tecnologia (IIT) di Genova, affermava che la pandemia non aveva cambiato le linee del piano stra- tegico quinquennale della ricerca dell’Isti- tuto. Sarebbero rimasti gli stessi, robotica, nanomateriali, lifetech e computazione. Ma nel prestigioso istituto genovese ci si interroga sul perché non sfruttare questa occasione per creare una sinergia fra que- ste discipline. Metta citava esempi che in prospet- tiva potrebbero avere ampi riflessi sul mondo industriale, ad esempio far lavo- rare insieme l’optogenetica dell’attività neuronale del cervello con l’analisi compu- tazionale delle reti neurali, e con l’analisi del comportamento umano in relazione all’attivazione di queste reti. La ricerca si sposta dunque su studi interdisciplinari e organici nei quali operano all’unisono in- gegneri, biologi, neuroscienziati, esperti di robotica e di intelligenza artificiale. Una convergenza disciplinare che può avere risultati sorprendenti per il mondo industriale, ma non solo. Metta citava anche il campo della sostenibilità. Perché nel dopo pandemia bisogna riprendere il discorso della sostenibilità ambientale. Discorso che si lega intimamente allo svi- luppo della trasformazione digitale nel mondo dell’automazione e della produ- zione. Industria 4.0 ha portato sicura- mente allo svecchiamento di macchine, linee e processi, ma molto c’è ancora da fare nel campo dell’integrazione dei dati delle diverse componenti del sistema, capace di ottimizzare la produzione, il sistema delle forniture, la logistica e altri aspetti del processo. È un passo succes- sivo che dobbiamo ancora fare. E sarà un passo digitale. È ARRIVATO INASPETTATO, SILENZIOSO E CRUDELE. HA FATTODEI GRANDANNI. HAMESSO IN CRISI UOMINI E IMPRESE. MAUNA COSA BUONA L’HA LASCIATA: LA CONSAPEVOLEZZA DELLANECESSITÀDELLA TRASFORMAZIONE DIGITALE Vitaliano Vitale Comitato Tecnico Automazione Oggi e Fieldbus&Networks

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