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SETTEMBRE 2020 AUTOMAZIONE OGGI 424 35 vano intrapreso, recuperando il gap tec- nologico del Paese e portando le aziende a recuperare competitività”. Ecco dunque una tendenza frutto dell’e- sperienza della pandemia, destinata a non esaurirsi con il parziale ritorno alla normalità. “Le aziende sono rimaste sor- prese dalla facilità con cui hanno potuto utilizzare gli strumenti digitali per esem- pio per lo smart working e da quando abbia funzionato, portando spesso a un aumento della produttività. Ci aspet- tiamo dunque una maggiore adozione del lavoro in remoto non solo in ufficio, ma anche nella realtà di fabbrica. Sono convinto che tutte le soluzioni digitali impiegate finiranno per entrare a far parte della quotidianità lavorativa, con una necessaria riconfigurazione delle attività di uffici e siti produttivi, con modelli organizzativi nuovi, dove il di- gitale sarà molto più presente. Si parlerà molto di Industrial Smart Working, con un controllo del processo produttivo da remoto. Una seconda tendenza sarà rappresentata dai fenomeni di resho- ring” prosegue Taisch. “Per anni sono state progettate supply chain estese e globali: in questo frangente le aziende hanno capito l’mportanza di supply chain resilienti, più flessibili e ‘corte’, che a fronte di eventi improvvisi sappiamo riconfigurarsi in breve tempo per garan- tire l’erogazione del prodotto o servizio. Assisteremo probabilmente a una riloca- lizzazione degli impianti vicino ai mercati di riferimento, abilitata dalle tecnologie digitali per contenere i costi della mano- dopera altrimenti troppo alti per restare competitivi. Infine, ritengo vi sarà una crescente diffusione di servizi da remoto” conclude Taisch “per esempio di manu- tenzione, per cui un operatore sul posto, senza particolari competenze, verrà gui- dato tramite soluzioni di AR e VR da un tecnico specializzato, connesso da un centro di competenza per la manuten- zione. Sarà così possibile intervenire più velocemente e a costi ridotti limitando i viaggi e le conseguenti spese in termini economico e di tempo. Le stesse opera- zioni di start sullemacchine potranno av- venire da remoto, è stato fatto durante il lockdown per necessità e ora sappiamo che funziona e porta risparmi. Si parla di un aumento del 100% del fatturato di questa tipologia di servizi nei prossimi 4 anni: una vera ‘esplosione’, una possibi- lità di business da non perdere”. • Anie Automazione www.anieautomazione.it Made Competence Center I4.0 www.made-cc.eu Nell’emergenza il digitale accelera Il mercato dell’Industria 4.0 in Italia nel 2019 ha raggiunto un valore di 3,9 miliardi di euro, in crescita del 22% rispetto all’anno prece- dente, triplicando in soli 4 anni: questi i dati che emergono dal consueto Osservatorio Industria 4.0 condotto dalla School of Management del Politecnico di Milano ( www.osservatori.net ). “La crescita si deve in gran parte (2,3 miliardi di euro, il 60%) a progetti di connettività e acquisizione dati (Industrial IoT), seguiti da Analytics (630 milioni), Cloud Manufacturing (325 milioni), Advanced Automation (190 milioni), Additive Manufacturing (85 milioni) e tecnologie di interfaccia uomo-macchina avanzate (55 milioni). A questi si aggiungono le attività di consulenza e formazione per progetti di Industria 4.0, che contri- buiscono per circa 255 milioni di euro, +17% rispetto al 2018” ha sottolineato Marco Taisch, responsabile scientifico dell’Osservatorio. “Per il 2020 originaria- mente si prevedeva una crescita in linea con il trend 2019, con un incremento compreso del 20-25%, ma per effetto della pandemia si prospetta uno scenario di grande incertezza, le cui previsioni - legate all’effettivo superamento dell’emergenza, alla ripartenza della do- manda e ai possibili stimoli agli investimenti - variano da uno scenario ottimistico di chiusura dell’anno quasi in linea con il budget iniziale, a uno pessimistico di contrazione del fatturato 4.0 nell’ordine del 5-10%. Nel medio-lungo termine, in ogni caso, il ‘sentiment’ verso l’industria 4.0 rimane positivo, rafforzato dalla considerazione che l’emergenza abbia accelerato la trasformazione digitale”. Conclude Sergio Terzi, direttore dell’Osservatorio: “L’e- mergenza sanitaria Covid-19 ha forzato le imprese industriali a trarre il meglio dai loro investimenti digitali, per dare resilienza alle catene del valore a cui appar- tengono. Questa esperienza ha aiutato a compren- dere come i benefici derivanti dall’impiego delle smart technology siano ben più ampi di quelli solitamente considerati per validarne la decisione di investimento”. In sostanza, se prima si investiva per risparmiare ed efficientare, oggi è d’obbligo farlo per poter continuare a lavorare. Marco Taisch, presidente di Made Competence Center I4.0
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