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TECH BOYS AND GIRLS AO GIUGNO-LUGLIO 2020 AUTOMAZIONE OGGI 423 93 Lucilla La Puma l ‘Tech Boy’ di questo mese si chiama Bruno Albi Marini, di professione ‘visual effect supervisor’, premiato di recente con un David di Donatello per i migliori effetti digitali del fim ‘ Il racconto dei racconti ’ di Matteo Garrone. Da sempre appassionato di fotografia e di arte contemporanea, anche grazie all’influsso dello zio gallerista, Lucio Amelio, Bruno ha sviluppato uno spiccato gusto per le immagini e la composizione visiva. “Ricordo che, ancora giovanissimo, di fronte a film come ‘ Star Wars ’ e ‘ Tron ’ rimasi colpito dalle potenzialità degli effetti speciali e della loro applicazione nel mondo del cinema” ci racconta. Nel 1994, dopo una formazione scientifica, Bruno, originario di Napoli, si trasferisce a Roma e insegue la sua vocazione artistica e tecnica frequentando un corso specifico di computergrafica. Fino al 1999 collabora con una società di comunicazione realizzando spot, campagne pubblicitarie, sigle, logo animation, video musicali, eventi multimediali ad alto contenuto tecnologico, occupandosi dei più svariati aspetti: progettazione grafica, editing video, animazione 3D, color correction, compositing e sincronizzazione realtime di materiali audio/video. Dal 1999 sotto l’etichetta ‘Wonderlab’ si specializza nella realizzazione di effetti speciali digitali per il cinema seguendo ogni progetto dall’ideazione alla supervisione, fino alla realizzazione tecnica e alla finalizzazione. Questo approccio globale al progetto gli permette di specializzarsi in tutti gli aspetti della computergrafica, dal 3D (modellazione, texturing, animazione, lighting), al camera tracking, al compositing, maturando una significativa esperienza nell’orga- nizzazione e nel problem solving degli aspetti legati ai vfx come supervisore sul set. Nel 2011 tiene una serie di incontri come docente sui rudimenti del visual effect durante il corso per videomaker con indirizzo fantastico ‘OfficineMurnau’. Nel 2012 tiene un corso di formazione di compositing in Nuke presso la scuola d’arte cinematografica ‘GianMaria Volontè’. Nel 2013 riceve una Candidatura al David di Donatello per gli effetti speciali digitali di ‘Reality’ di Matteo Garrone (vincitore inoltre del Grand Prix a Cannes 2012); nel 2014 partecipa alla fonda- zione del gruppoMakinariuM, attivo nella realizzazione di effetti integrati per il cinema. Nel 2016, come supervisore e fondatore del gruppo Makinarium, riceve il tanto ambito premio David di Donatello per il film ‘Il Racconto dei Racconti’ di Matteo Garrone; nello stesso anno fonda, insieme ad Amedeo Califano e Andrea di Nardo, la società Wonderlab. Nel 2018 e nel 2019 tiene un corso di compositing applicato allo stop motion per lo IED e nel 2018 riceve la terza candidatura al David di Donatello per i migliori effetti digitali nel film ‘Addio Fottuti Musi Verdi’ di Francesco Ebbasta. Attualmente sta seguendo, fra gli altri progetti, un interessante filmmusical dal respiro internazionale, ambientato nella New York degli anni ’20, opera prima del suo ex allievo Nicola Abbatangelo. Cosa ci puoi raccontare dei software di compositing e delle loro applicazioni? “La realizzazione dei vfx si potrebbe idealmente suddividere in due parti: una parte tecnica e una artistica e ‘di finitura’. Con la prima, si intende la preparazione di un’immagine affin- ché possa essere correttamente lavorata in fase di finalizzazione. Ci sono qui due macro aree: il Rotoscoping, ossia lo scontorno degli oggetti dallo sfondo mediante svariate tecniche, e il Tracking, tecniche atte a fare in modo che i contributi digitali seguano i movimenti di camera e risultino quindi incollati all’inquadratura girata sul set. La parte prettamente artistica racchiude invece 3D, ovvero la pre- parazione di contributi digitali in CGI (Computer Grafica) e FX (effetti), e la realizzazione di particelle fumi, detriti, nebbia, pioggia ecc. generati al computer da utilizzare successivamente per comporre l’inquadratura. Infine, il Compositing, ossia l’assemblaggio, l’amal- gama artistica, cromatica e visiva di tutti gli elementi sopra descritti per la creazione dell’immagine finale. I software che si possono utilizzare per queste diverse fasi sono svariati, i più importanti e diffusi nel nostro campo sono: Silohuette, Mocha, 3Dequalizer, PFtrack, Syntheyes, After Effects, Maya, 3dsMAX, Houdini, Nuke”. Qual è il software su cui si punta maggiormente? “Con Nuke si riescono a coprire quasi tutte le fasi del processo produttivo” spiega Bruno “e viene utilizzato in tutti i più importanti studi di animazione e visual effect. È un software che si è imposto a livello internazionale per la sua estrema affidabilità, versatilità, espandibilità e flessibilità. A oggi, mediante lo studio di questo software per un giovane si pos- sono aprire numerose possibilità di carriera in questo settore. Nuke è un software cosiddetto ‘nodale’, ovvero che lavora per ‘nodi’, in ma- nieramolto simile a un diagramma di flusso di un linguaggio di programmazione. Ogni nodo aggiunge unamodifica all’immagine iniziale fino a ottenere il risultato finale, in una struttura ad albero. Ciò che lo rende ulteriormente flessibile è la semplicità nel poter programmare nodi specifici mediante il diffusissimo linguaggio di programmazione Phyton, per fare fronte alle esigenze più particolari degli studi di vfx”. I Bruno Albi Marini Nato a Napoli il 22 maggio 1971 e residente a Roma, Bruno Albi Marini ha conseguito il diploma di maturità scien- tifica a Napoli, quindi ha frequentato ingegneria elettronica presso la Federico II, sempre a Napoli, sostenendo fra gli altri l’esame di ‘Fondamenti di Informatica’. Ha seguito un corso di grafica e applicativi 3D presso la fondazione J.Von Neumann di Roma. Oltre ad aver partecipato alla realizzazione di svariati film di successo e video di diversa tipologia, ha conseguito importanti premi e riconoscimenti.

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