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GIUGNO-LUGLIO 2020 AUTOMAZIONE OGGI 423 75 Automazione Oggi: In cosa consiste in poche parole la tecnologia blockchain, e quali vantaggi può portare nella tracciabilità di beni, prodotti e servizi? Guido Ricci : “Possiamo considerare la blockchain come un re- gistro distribuito in continua crescita, che mantiene un record permanente di tutte le transazioni che hanno avuto luogo, in modo sicuro, cronologico e immutabile. Risulta quindi semplice compren- dere come questa tecnologia possa portare enormi vantaggi in termini di trasparenza e sicurezza delle informazioni a tutti i progetti di tracciabilità di beni, prodotti e servizi. Per sua stessa natura infatti la blockchain rappresenterebbe il miglior strumento possibile per tracciare in modo assolutamente certo una qualunque transazione, sia essa di natura economica che relativa alla trasformazione e/o spostamento di un prodotto. Ho volutamente utilizzato il condizionale, perché ritengo impor- tante sottolineare che non è affatto semplice calare questa tec- nologia all’interno di un contesto reale, dove spesso ci si scontra con ecosistemi informatici esistenti e processi operativi già di per sé strutturalmente complessi”. Elisabetta Guolo : “La blockchain (letteralmente ‘catena di bloc- chi’) fa parte della famiglia delle cosiddette ‘distributed ledgers’, ovvero è una base di dati distribuita, in pratica residente su più nodi di elaborazione, e in grado di garantire la non alterazione delle informazioni presenti sulla stessa mediante tecniche di crittografia. Si tratta quindi di un database strutturato in bloc- chi (contenenti più transazioni/informazioni) che sono tra loro collegati secondo una catena progressiva mediante tecniche di crittografia. Ciascun nodo è chia- mato ad approvare ogni blocco che viene aggiunto alla catena; le transazioni possono essere modi- ficate solo con l’approvazione dei nodi della rete. Da qui il concetto di immutabilità e la fiducia diffusa verso questo tipo di tecnologia. La blockchain, come noto, è stata impiegata per la prima volta nella moneta virtuale o criptovaluta Bit- coin e successivamente applicata per la creazione di altre criptova- lute o in altri contesti. Per quanto concerne i vantaggi che può por- tare, è importante sottolineare che, ad esempio, la tutela della proprietà intellettuale negli anni è stata contraddistinta da un’oggettiva difficoltà di piena realizzazione a seguito dell’im- possibilità di tracciare e seguire le merci dalle fasi di produzione, fino a quelle di immissione in commercio. Quindi, vi è l’esigenza di verifica dell’autenticità dei prodotti ad esempio in ambito ali- mentare, pensiamo soprattutto ai prodotti DOP e IGP (origine delle materie prime), al vino e quindi alle Docg in particolare, all’olio (per il made in Italy), oppure al mondo del tessile”. A.O.: Quali sono i settori che al momento guardano con maggiore interesse e sono più attivi nell’adottare e nello sperimentare la blockchain per la tracciatura e l’anti-contraffazione? Diego Lai : “Senza dubbio l’Agrifood è il settore su cui ci sono (escludendo quello finanziario) il più alto numero di test e casi d’uso, operazioni promosse soprattutto da grossi gruppi di distri- buzione coadiuvati da player altamente tecnologici che spesso spingono tale tecnologia. Più che di specifici settori interessati alla blockchain, parlerei di specifiche categorie di prodotti. All’interno del settore Agrifood, per esempio, esistono tipologie di prodotti per cui l’utilizzo di una tracciatura costituirebbe un vero vantaggio sia per il produttore sia per il consumatore, e altri per cui, al contrario, la blockchain sarebbe un costoso rallenta- mento senza alcun vantaggio. Il punto fondamentale è il livello di informazione che il produttore vuole dare al proprio consuma- tore: nel settore food ancora oggi esiste un limitato accesso alle informazioni sulla tracciabilità degli alimenti. La blockchain può essere implementata a supporto di questa necessità. È evidente però che dal lato produttore ci deve essere la volontà di condi- videre tali informazioni. Oltre al settore Agrifood è quindi molto interessato tutto il settore Luxury, soprattutto su articoli di alta gamma per cui, oltre alla semplice tracciatura, diventa sempre più importante anche il controllo dell’autenticità”. Ricci : “Negli ultimi anni sono partiti migliaia di progetti orientati all’utilizzo della tecnologia blockchain. Alcuni di essi (circa un 10%) sono effettivamente divenuti operativi, altri si sono fermati allo stato di proof of concept. Anche questi ultimi comunque hanno grande importanza, poiché è grazie alla sperimentazione che si possono effettivamente disegnare i corretti scenari di uti- lizzo. Dalla tracciabilità di filiera alle elezioni politiche, dall’anti- contraffazione alle energie rinnovabili, ormai possiamo dire che in quasi tutti i contesti operativi si sta utilizzando o si è provato ad utilizzare questa tecnologia. Sicuramente i prossimi anni vedranno l’industria di processo e il retail come i principali at- tori nell’implementazione di soluzioni connesse alla tecnologia blockchain, soprattutto se finalizzati alla creazione di smart-con- tract. Pensiamo ad esempio a quali grandi vantaggi otterremmo in termini di trasparenza e sicurezza delle informazioni in settori particolarmente sensibili alla tracciabilità quali quello sanitario e farmaceutico, soprattutto in caso di filiere transnazionali”. Guolo : “Concentrandoci sul mondo agroalimentare, la rivolu- zione blockchain potrebbe trasformare radicalmente l’industria alimentare globale. E infatti, si registra già un’accelerazione dell’adozione nel settore agroalimentare di progetti basati su blockchain, una crescita di data analytics e IoT. La possibilità di documentare tutte le relazioni commerciali che portano alla transazione finale con il consumatore comporta che ogni pro- dotto può essere monitorato in tempo reale dalla fattoria alla tavola. Ciò favorisce la tutela del consumatore, con conseguenti vantaggi economici per le società coinvolte. Chiaramente, la catena alimentare globale è complessa: comprende agricoltori, logistica, compagnie di trasporti, distributori e venditori al det- taglio. La tracciabilità e la rintracciabilità sono oggi obbligatorie per legge, ma il sistema di tracciabilità che si va sviluppando da parte delle aziende va ben oltre gli obblighi di legge e sembra assicurare un controllo più rigoroso. Cambiando area e spo- standoci nel mondo del fashion, osserviamo come la tecnolo- gia blockchain venga giudicata in modo positivo per la crescita Guido Ricci, Botika Elisabetta Guolo, Bugnion
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