AO_423

GIUGNO-LUGLIO 2020 AUTOMAZIONE OGGI 423 65 tratta infatti ancora di un prototipo che viene consegnato solo in caso di emergenza. Contemporaneamente, in azienda hanno continuato a lavorare al miglioramento del modello, sulla base dei continui riscontri ricevuti da parte dei medici, fino ad arrivare a oggi a un ultimo modello più congruo, soprattutto in funzione della adattabilità al volto e alla necessità di una maggiore tenuta stagna in un unico pezzo. Attualmente il perfezionamento della maschera prosegue tramite lo studio di post processi e persona- lizzazione ad hoc. Non solo mascherine La mascherina in TPU non è tuttavia l’unico progetto su cui Elmec 3D è impegnata per fornire il proprio supporto alla comu- nità sanitaria in questo difficile contesto. Ha infatti contribuito alla stampa di altri dispositivi, tra cui la valvola Charlotte ideata da Isinnova, applicabile alle maschere da snorkelling di Decath- lon ed è tuttora impegnata nello studio di nuovi DPI (Dispositivi di Protezione Individuale). La condizione straordinaria di emergenza sanitaria che stiamo vivendo oggi sta obbligando tutti i settori a sperimentare me- todi di produzione alternativi. Soprattutto nel settore medicale, dove necessità e priorità stanno portando a una parziale perdita di scetticismo nei confronti delle potenzialità di questa tecnolo- gia, a fronte di una maggiore percezione dei benefici. La manifattura additiva può essere sfruttata infatti per la stampa di importanti componenti finali e può rendere possibili soluzioni finora non realizzabili, in tempi rapidi e con materiali altamente performanti, non riproducibili con tecnologie tradizionali. Il processo di stampa Nel dettaglio il processo di stampa adoperato per la realizzazione di questo prototipo avviene per strati di deposizione di mate- riale. La polvere polimerica viene riscaldata in modo uniforme dall’inizio alla fine del processo e successivamente vengono rila- sciati due agenti chimici: uno di fusione e uno di dettaglio, anche detto di rifinitura. L’agente di fusione permette alla polvere di solidificarsi solo nei punti in cui è necessario fondere le particelle; quello di dettaglio viene depositato in corrispondenza dei con- torni dell’oggetto, permettendo quindi una finitura superficiale. Una volta terminata la stampa, la Build Unit viene raffreddata e aspirato il materiale in eccesso. In questa fase, le parti si presentano già con un’ottima finitura superficiale, ma è possibile eseguire varie operazioni di post-pro- duzione come la sabbiatura (un processo manuale attraverso il quale viene abraso dall’oggetto uno strato superficiale di mate- riale) ed eventualmente la burattatura (asportazione delle imper- fezioni disponendo i pezzi nel buratto, composto da una vasca contenente un agente abrasivo). Con questo tipo di tecnologia è possibile ottenere un numero medio elevato di parti stampate con una relativa velocità di pro- duzione, garantendo allo stesso tempo resistenza e qualità. Il modello della mascherina ideato da Elmec 3D è inoltre parame- trico, vale a dire che risulta modificabile senza alcun problema, in qualsiasi momento. È possibile quindi variare, ad esempio, l’al- tezza del nasello oppure la curvatura della maschera stessa, ren- dendo il dispositivo perfettamente personalizzabile a seconda della fisionomia del volto del destinatario. • Elmec 3D - www.elmec.com/3d Le mascherine stampate per l’emergenza Covid I progettisti nel giro di sole 24 ore dalla richiesta hanno ideato e realizzato un primo prototipo di mascherina Il laboratorio ha stampato a pieno ritmo, senza interruzione consegnando mascherine in diverse strutture sanitarie che ne hanno manifestato la necessità

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