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MAGGIO 2020 AUTOMAZIONE OGGI 422 34 AO PANORAMA se non in cloud. Infine, il cloud impone di standardizzare i processi e quindi po- tremo lavorare per ridurre le customizza- zioni che tanti problemi creano ai sistemi on-premise e producono dei costi diretti e indiretti elevati”. Esiste un fattore di convenienza in quanto i servizi possono essere implementati dal cloud su molte macchine, come ad esempio nella ge- stione della flotta di veicoli a guida au- tonoma. “Queste procedure” specifica Grotepass “permetteranno di evitare l’u- tilizzo di PC in quanto non ci sarà bisogno di tenere sistemi di calcolo vicini allemac- chine e ai sensori”. Le PMI cercano solu- zioni per avviare nuove iniziative in tempi rapidi e con costi contenuti, con un inve- stimento minimo e ottimizzato nell’IT. Inoltre, vogliono poter accedere alle in- formazioni da qualsiasi luogo in qualsiasi momento. La piattaforma 3DExperience in cloud di Dassault Systèmes va incontro a queste esigenze. Le aziende manifattu- riere potranno rispondere alle sfide della non-conformità, delle scadenze e dei costi. Invece di operare in modo sequen- ziale, come nella tradizionale gestione di programma, le aziende lavoreranno in una rete a valore connessa. L’impresa presenta un ambiente virtuale connesso e strumenti per avere una visione olistica in tempo reale delle attività operative e dell’ecosistema. “La sottoscrizione di un pacchetto di servizi proposto da Dassault Systèmes” spiega Porro “riduce le spese iniziali in conto capitale, comprende gli aggiornamenti e consente di aggiungere e rimuovere applicativi e funzionalità in base alle nuove esigenze”. In sintesi, i motivi che dovrebbero spingere un’a- zienda a muoversi verso un modello di cloud manufacturing sono tre e hanno immediate ricadute economiche. Il primo consiste nella possibilità di avere una visi- bilità estesa e unica su tutte le operation e di avere accesso a dati in tempo reale in ogni fase del processo, superando i silo organizzativi. Il secondo motivo riguarda la possibilità di inserire in modo semplice tecnologie intelligenti su tutta la supply chain per ottenere insight evoluti per analisi avanzate alla base ad esempio di azioni preventive (di manutenzione, di fo- recast ecc.). L’ultimo, ricorda Sap, consiste nella possibilità di vedere e gestire l’intero ciclo design to operate con al centro il cliente, i suoi bisogni, le sue richieste, che guidano i processi dal disegno dei pro- dotti, alla realizzazione iperconfigurabile, dalla consegna trasparente ed efficiente alla manutenzione del prodotto. La sicurezza al centro Quando si parla di cloud, in generale, non si deve escludere il fattore sicurezza. Per alcune aziende lo scoglio che vede il cloud come un ‘lasciapassare’ al controllo dei dati e che li rende visibili a chiunque è superato, per altre bisogna dotarsi di sistemi di protezione seri. “Ormai credo che le aziende lo abbiano capito” spiega Guerra . “La sicurezza va fatta dagli esperti e solo i grandi ven- dor possono garantire i più alti standard. Il timore di portare fuori i dati ormai appartiene al passato”. Ma la sicurezza è fondamen- tale per garantire sia la sicurezza delle macchine nei sistemi interconnessi sia la sovranità dei dati. “In Germania” afferma Grotepass “Huawei è impegnata nel progetto Gaia-X incentrato sulla si- curezza dei dati e del cloud. I recenti svi- luppi sono in linea e rispettano le ultime richieste della Comunità Europea. Molti dipartimenti all’interno del Huawei Euro- pean Research Center stanno lavorando sugli aspetti di sicurezza”. A causa di una sensibile crescita di connessione e servizi, oggi le superfici d’attacco di un’azienda sono sempre più ampie e prive di perime- tro, dando ai cybercriminali diverse pos- sibilità di accesso, dalle mail di phishing per far breccia nella rete ad attacchi ran- somware piuttosto cheDOS. Sicuramente negli impianti Industria 4.0 si aggiungono anche macchinari connessi alla rete non adeguatamente protetti piuttosto che passibili di sfruttamento di vulnerabilità non coperte, oppure più semplicemente anche una stessa security fisica all’in- terno dell’impianto non adeguata, che potrebbe permettere a terzi di entrare e sottrarre dati o installare backdoor nell’in- frastruttura. Per questo è importante di- fendere sempre tutti i possibili punti di entrata e tutta l’infrastruttura, adottando una security multilivello, proteggendo endpoint fisici, macchinari, reti, cloud, server, dispositivi mobili etc. “Da oltre 30 anni Trend Micro” spiega Alessandro Fontana , head of sales di Trend Micro in Italia (www.trendmicro.com ) “si focalizza sulla content security, dall’endpoint al cloud, come per lo strato network, mail, web e server. Da sempre soste- niamo e consigliamo una difesa multilivello proprio per avere una visibilità a 360 gradi di quello che accade all’interno delle nostre infrastrutture, stra- Alessandro Fontana, Trend Micro Italia Foto tratta da www.pixabay.com

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