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APRILE 2020 AUTOMAZIONE OGGI 421 74 AO TAVOLA ROTONDA possibilità. Per cui sì, le aziende hanno oggi più che mai biso- gno di giovani da crescere e coltivare, e hanno a disposizione gli strumenti per renderli professionisti apprezzati, però avrebbero anche bisogno di qualcuno che le aiuti a rendere l’ingresso di questi ragazzi nel mondo del lavoro più snello e agile. Filippis : La formazione universita- ria svolge un ruolo chiave per l’in- troduzione e la maturazione delle competenze di base legate alla nuova realtà 4.0, il mondo accade- mico è sempre più orientato a for- mare i giovani sui trend tecnologici più rilevanti. Le università hanno investito con- siderevolmente su laboratori dotati di soluzioni robotiche e su progetti ad hoc, focalizzati allo sviluppo di reti neurali artificiali e sistemi di vi- sione sempre più all’avanguardia. Il limite della dimensione pura- mente accademica rimane la di- stanza tra i progetti teoretici, prettamente incentrati sulla ricerca e il pragmatismo delle aziende, strettamente legato alla loro na- tura commerciale e alla velocità di reazione alle mutevoli neces- sità del cliente. Uno degli aspetti più delicati è la transizione dal mondo univer- sitario alla dimensione professionale, le nozioni teoriche hanno bisogno di essere integrate con l’esperienza tangibile delle ap- plicazioni, che spesso esulano dalle formule enunciate dai libri di testo. Sensibile al futuro professionale delle nuove ge- nerazioni, Mitsubishi Electric ha promosso il nuovo progetto ‘AcadeMy’ dedicato al mondo della formazione, che si articola in corsi di formazioni di carattere tecnico, rivolti a stu- denti, clienti e partner, atti a diffondere la nuova cultura aziendale nel tessuto di- dattico e professionale del Paese. Piazzolla : Il livello di pre- parazione tecnica fornito dall’università rappresenta un contributo significativo allo svolgimento dell’atti- vità lavorativa, ma è bene sottolineare che il mondo accademico non riesce in ter- mini assoluti a garantire un grado di formazione tale per cui ci si può definire esperti una volta terminati gli studi. Senza ombra di dubbio, si può affer- mare che l’università ha trasmesso il ‘sapere’, ma non con altrettanta certezza il ‘saper fare’. Una delle diffi- coltà più grandi associate a quest’ultimo aspetto è da ricercare nella complessità e varietà di competenze che vengono richieste in ambito meccatronico. A ciò bisogna aggiungere la dinamicità delle richieste di mercato che comportano un ulteriore livello di specializzazione, che l’università non sempre riesce a garantire, se non a livelli sempre più avanzati. Tuttavia rimangono alcuni pilastri insormontabili che solo una preparazione accademica può garantire. La flessibilità mentale, la forte base matematica, i concetti fondamentali legati alla mec- canica e alla fisica rappresentano una pietra miliare senza la quale lavorare in ambito meccatronico diventerebbe molto complesso. In tal senso la preparazione universitaria in ambito meccatronico può dare una spinta a sviluppare rapidamente competenze nel contesto lavorativo. È solo in una seconda fase, quella del lavoro vero e proprio, che si può iniziare a parlare di saper fare. Peli : In base all’esperienza di in- contro con vari tipi di contesti formativi, dagli ITS alle scuole di business alle università, e in base agli scambi che spesso abbiamo su questo tema con le aziende nostre clienti, rileviamo che esiste uno scollamento, ma possiamo anche guardare alla questione in modo diverso. La velocità di evoluzione tecnologica rende impossibile ri- manere sempre allineati al 100% con le ultime innovazioni, anche nei contesti tecnici, ma in realtà all’interno di un’azienda, pensando all’ingresso di un neo-assunto, può essere più importante avere persone che abbiano consolidato le competenze di analisi, riso- luzione problemi, e abbiano acquisito certe logiche che possono permettere loro di apprendere rapida- mente strumenti nuovi. Queste soft skill, che potremmo definire il ‘sapere come fare per fare’, unite alla teoria che è comunque necessaria, non sono affatto da sottovalutare. Detto questo, per aziende come la nostra è importantissimo aiu- tare il sistema formativo ad aggiornarsi. È con questa logica che collaboriamo con le Università, con gli Istituti Tecnici Industriali e con il Sistema degli ITS, in Piemonte, Lombardia, Veneto, Trentino, Toscana, Umbria, Puglia, ad esempio, e con la Formazione Profes- sionale (Cnos FAP), da oltre 20 anni, contribuendo con tecno- logie, aggiornamento per i docenti e opportunità di alternanza scuola-la- voro. E tutte le volte che è possibile, coin- volgiamo direttamente anche i nostri partner, le associazioni di categoria e le aziende clienti sul territorio per creare dei percorsi che avvicinino in modo diretto, concreto e operativo le esigenze delle imprese e la formazione o riqualifica- zione delle persone. • Marco Filippis, Mitsubishi Electric Automation Nicola Peli, Schneider Electric I m a g e b y A l e x a s _ F o t o s f r o m P i x a b a y

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