AO_421
APRILE 2020 AUTOMAZIONE OGGI 421 72 AO TAVOLA ROTONDA tenze, come detto precedentemente, con l’inserimento di figure professionali provenienti dal mondo consumer che non avevano però conoscenza del mondo industriale. Questo processo ha portato alla luce una grande differenza tra competenze e loro applicazioni. Aziende fornitori di soluzioni e sistemi come Bosch Rexroth hanno, infatti, bisogno di queste competenze per due scopi: creare nuovi prodotti per cui gli skill in ambito IT classico risultano essere sufficienti e vendere i prodotti per cui le com- petenze informatiche devono essere necessariamente integrate con competenze di sistema, altrimenti non bastano. Il nostro settore, in buona sostanza è stato ‘trainato’ da questi trend che hanno dato un boost per cogliere appieno le sfide della fabbrica del futuro: dal superammortamento scaturito dal Piano Nazionale Industria 4.0, alla scoperta di nuove aree di mer- cato con i Big Data, dalla maggiore comprensione delle capacità di monitoraggio e quindi trasparenza del processo con IoT, fino al potenziale risparmio grazie alla manutenzione predittiva attra- verso il Deep Learning. In conclusione, è in corso una rivoluzione culturale e contemporaneamente si avverte sempre più una ne- cessità di integrazione. Le competenze precedenti non devono essere perse, ma devono diventare la base fondante di questi sistemi. Marco Bianchi : L’universo 4.0 in tutte le sue sfumature ha rap- presentato uno spartiacque per il mondo dell’industria. La rivo- luzione non si è però limitata a implementare la tecnologia più innovativa a macchinari e attrez- zature già esistenti, aggiungendo la componente digitale, bensì ha totalmente imposto l’evoluzione del modo di lavorare e approc- ciarsi alla produzione, andando a modificare le competenze delle figure professionali richieste dalle aziende. Calato nell’ambito della meccatronica e robotica, oggi occorre saper fare i conti con intelligenza artificiale, analisi dei dati a scopi di manutenzione predittiva, sistemi di imaging evoluti, integrazione e interoperabilità tra sistemi. È sempre fondamentale conoscere le basi, ma la differenza la fa ‘avere la visione’, lo sguardo completo su tutte le possibilità di connetti- vità, la mente aperta verso le potenzialità offerte da questi nuovi strumenti tecnologici che oggi sono alla portata degli ingegneri. Penso ai robot: non basta più saperlo integrare in una catena di montaggio sfruttandone al meglio le caratteristiche intrin- seche, ma riuscire a vedere oltre abilitandone l’integrazione in sistemi IIoT complessi per la gestione dell’efficienza dell’intero stabilimento o semplificando l’interfacciamento con l’operatore ad esempio sviluppando chatbot per l’attivazione dei comandi vocali. Marco Filippis : L’incessante evoluzione dei principali trend tec- nologici alimenta costantemente la trasformazione delle lavora- zioni meccaniche tradizionali e delle più rilevanti skill in ambito meccatronico. L’automazione che fin dalla sua comparsa ha determinato una fisiologica transizione dalla dimensione pura- mente meccanica alla realtà elettrica, adesso guida lo sviluppo di nuove tecnologie e spinge le aziende verso una trasformazione digitale. Il core business delle realtà industriali diventa sempre più ‘software oriented’, dando luogo a una nuova rivoluzione in termini gestionali e operativi. L’integrazione della dimensione shopfloor con il livello IT e la profonda analisi dei dati aziendali sposta il focus sullo sviluppo di modelli relazionali sempre più intelligenti e su strumenti che abilitano funzioni di edge compu- ting. Il risultato di tale processo determina un profondo muta- mento delle competenze richieste: i profili orientati al processo si aprono a una visione olistica dell’azienda e la manutenzione delle macchine si evolve in termini ‘predittivi’, spingendo gli ad- detti ai lavori verso competenze legate all’interpretazione di dati e grafici. Il futuro prevede figure professionali pluridisciplinari, che integrino le conoscenze tecniche tradizionali alle più innova- tive skill digitali, attraverso strumenti di statistica avanzata, che permettono di modellizzare e analizzare l’enorme quantità di informazioni estrapolate dalle aziende. Rosa Piazzolla : Il voler convergere sempre di più verso sistemi intelli- genti, i cosiddetti sistemi cyberne- tici, ha inevitabilmente avuto un impatto rilevante non solo sulle richieste da parte del mercato, ma anche su quello che c’è nel retroscena: il modo di concepire, progettare e programmare le mac- chine. Il principale cambiamento o, se si vuole, il maggior stravolgi- mento è da ricercare nelle compe- tenze richieste a chi, non in prima linea, deve tradurre in qualcosa di reale e funzionante tali richieste. Figure come il progettista meccanico, il progettista elettrico, il programmatore ad oggi non possono più essere considerante indipendenti. Già da anni ormai, il risultato finale è il frutto della collaborazione di diversi dipartimenti all’interno dell’azienda. Oggi, più che mai, la collaborazione/comunicazione tra essi non è più sufficiente, quello a cui si assiste è un bisogno crescente di sviluppare competenze trasversali per facilitare l’integrazione. In aggiunta a tutto ciò, è nata l’esigenza di sviluppare nuove com- petenze. Basti pensare a tutti i servizi che clienti finali richiedono come manutenzione predittiva, assistenza e formazione in re- altà aumentata, per citarne alcuni, e che gli OEM devono essere pronti a offrire. Appaiono dunque nuove figure nel panorama dei costruttori di macchine, che non mettono nell’oblio le vecchie conoscenze, ma le allargano e arricchiscono. Nicola Peli : Senza le competenze tradizionali del mondo mec- canico ed elettronico non si va comunque da nessuna parte; detto questo, con l’avvento delle tecnologie digitali e delle solu- zioni che consentono di sfruttare Big Data, Learning, Analytics le aziende si trovano in mano strumenti che permettono di supe- rare i limiti dell’aumento di efficienza e performance, perché con- sentono di creare un percorso continuativo di miglioramento, virtuoso, che sfrutta quanto appresso a ogni passaggio. Per que- sto è fondamentale lavorare per l’integrazione di competenze innovative, non limitandosi al minimo. A.O.: Quanta parte delle competenze meccatroniche viene attual- mente fornita dalla formazione universitaria, e quanta parte dalla Marco Bianchi, Fanuc Italia Rosa Piazzolla, Rockwell
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