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APRILE 2020 AUTOMAZIONE OGGI 421 44 AO ATTUALITÀ Alberto Corradini Rfid e competitività Checkpoint Systems sottolinea il potenziale dell’Rfid analizzando quanto emerso dalla ricerca ‘Retail Security in Europe: Going Beyond Shrinkage’ heckpoint Systems, fornitore di soluzioni verticalmente integrate per il retail, ha sem- pre dimostrato con le proprie soluzioni e con progetti tailor- made, il valore aggiunto dell’investimento nella tecnologia Rfid. Dall’ottimizzazione dello stock, a una maggiore accuratezza dell’inventario, dal controllo dei costi rela- tivi al personale, al miglioramento della si- curezza e della customer experience, è più che mai evidente il potenziale di crescita ed efficientamento che questa tecnologia è in grado di facilitare. La ricerca ‘Retail Se- curity in Europe: Going Beyond Shrinkage’, realizzata da Crime&Tech, spin-off dell’U- niversità Cattolica del Sacro Cuore con il supporto di Checkpoint Systems, ha messo in evidenza che, già a partire dalla fase di raccolta informazioni e ricerca, per poi ar- rivare a quella di analisi dei dati sul punto vendita e alla sicurezza, il ruolo dell’Rfid possa assolutamente creare benefici per tutta la catena del valore. Se, come emerge, ‘misurare per poter contenere e limitare le differenze inventariali’ è la sfida che oggi i retailer devono ancora superare appieno, il contributo che l’Rfid può fornire è, secondo Checkpoint Systems, notevole. Oggi oltre la metà del valore totale delle perdite regi- strate risulta ancora essere di origine ‘non conosciuta’. Questo dato fa pensare che la soluzione a questo tipo di ‘lacune alla base’ possa risiedere proprio nell’adozione di questa tecnologia. Ma facciamo un passo indietro e partiamo dall’inventario, la prima pratica che fornisce appunto l’evidenza dei fatidici disallineamenti amagazzino nel set- tore. Le pratiche inventariali variano ancora da azienda ad azienda e, spesso, gli errori partono già a livello di calcolo. Le diffe- renze sono tante, ad esempio cambia la fre- quenza dell’inventario, che viene prodotto in base alle situazioni di rischio individuate dalle singole aziende, cambiano i metodi contabili, che spesso differiscono pure all’interno di uno stesso comparto. Nuove tecnologie Ma, soprattutto, cambiano le tecnologie utilizzate: se prevale l’utilizzo di codici a barre (nel 71,7% delle aziende intervistate), diversi retailer hanno riportato alcune dif- ficoltà legate all’uso di portatili, docking station e palmari barcode, che richiedono loro di ‘sparare’ ogni singolo articolo per scansionarlo, oppure di utilizzare procedure di moltiplicazione con il rischio di errori di ‘battuta’. Inoltre, ben il 7,5% ha dichiarato di eseguire l’inventario ancora manualmente, dato ancor più sorprendente se riferito al settore della GDO, dove sale all’11%. Nono- stante molti retailer ritengano che sia una delle soluzioni più promettenti in termini di riduzione delle differenze inventariali, che siano o meno di natura criminale, l’Rfid oggi risulta utilizzata solo dal 6% delle aziende del settore. Se è evidente che il potenziale di crescita in ottica di miglioramento dell’ef- ficienza e aumento dei profitti parta dalla ri- duzione delle differenze inventariali, emerge che la sicurezza nel retail rappresenti un’area con grande potenziale di miglioramento, sia a livello di ricerca sia a livello di analisi dati. Dal punto di vista delle misure di si- curezza adottate, si legge nella ricerca che le aziende italiane spendono in media lo 0,5% del loro fatturato in misure di sicurezza (media 2015-2016-2017). I sistemi CCTV, se- guiti dai sistemi EAS e dagli allarmi, sono le contromisure più frequentemente adottate. Tuttavia, il loro impiego non è uniforme tra i punti vendita: il 70% dei rispondenti dice di adottare EAS in tutti gli store, mentre le guardie armate e disarmate sono impiegate in una percentuale minore di punti vendita, così come il personale in borghese e i si- stemi Rfid utilizzati come EAS (solo il 25%). In Checkpoint sono assolutamente convinti che l’apporto di questo tipo di sistemi possa essere notevole. Ovviamente l’adozione della tecnologia necessita di sposarsi con un miglioramento a livello di organizzazione e di comunicazione interna, ma pensano fer- mamente che possa giocare un ruolo prima- rio, nel migliorare la contabilità delle perdite e quindi nel contribuire a ridurle quanto nel migliorare l’accuratezza del controllo, la sicu- rezza e la riduzione dei furti. La situazione evolve In Checkpoint si sentono di suggerire, tra l’altro, anche a quelle realtà che fino a poco tempo fa pensavano che l’investimento in Rfid fosse irraggiungibile, che la situazione è molto cambiata da questo punto di vista. Oggi avviare un progetto pilota non ha più un impatto economico strabiliante come fino a qualche anno fa e Checkpoint, gra- zie soprattutto all’esperienza nel Source Tagging, può essere un valido partner con il quale intraprendere la sfida dell’Rfid. Con lui si possono approfondire i benefici e le potenzialità di questa tecnologia, sfrut- tando grazie alla consulenza anche le op- portunità rappresentate dal nuovo credito d’imposta per investimenti software, pre- visto dal Piano Transizione 4.0. In un con- testo di sempre maggiore attenzione verso l’innovazione tecnologica, infatti, anche i retailer con pochi punti vendita o quelli che fino a poco tempo fa vedevano nell’Rfid una tecnologia appannaggio dei big del settore, oggi stanno iniziando sempre più a considerarlo una reale opportunità, attratti dalle potenzialità e dagli ormai molti pro- getti attivi con successo nel settore. • Checkpoint Systems www.checkpointsystems.com C Foto tratta da www.pixabay.com

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