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MARZO 2020 AUTOMAZIONE OGGI 420 15 AO IL PUNTO AP ILE 1 Automazione, tecnologia positiva ed av- vincente che ha invaso da tempo tutta la nostra vita quotidiana. Non c’è un attimo della nostra giornata dove non abbiamo un legame con l’automazione: dal lavarsi i denti con lo spazzolino a bere una taz- zina di caffè. Dietro ogni prodotto c’è una fabbrica con sistemi automatici che produce spazzolini, pasta dentifricia, caffè con ritmi velocissimi e precisi per avere la massima qualità del prodotto. Spesso non riusciamo a identificare l’im- ponente struttura per produrre tutto quanto noi utilizziamo giornalmente: abbiamo a volte visionato filmati ed in- terviste degli addetti alla produzione con grande curiosità ma solamente per pochi minuti. Per questo motivo invito i lettori (per quanto sia nelle loro pos- sibilità) a visitare le fabbriche italiane dove abbiamo un’eccellente presenza di sistemi automatici, robot e strutture di grande efficienza produttiva. Porto spesso l’esempio di una confezione da mezzo kilo di spaghetti comprata al su- permercato. Dietro questo piccolo pacchetto c’è un mondo spettacolare. Il grano raccolto viene portato al molino per essere controllato e pulito e introdotto in mac- chine che lo trasformano in semola. Tramite poi le linee di essicazione si produce la pasta secca che poi viene inscatolata nei vari formati. Tutto questo processo viene attivato tramite importanti ed imponenti macchinari (molti di produzione italiana) automatizzati con soluzioni molto avanzate. Buttando gli spaghetti in pentola ricor- derete le tecnologie che hanno permesso la loro produzione dal campo di grano fino alla vostra tavola. Senza l’automazione questi processi sarebbero complicati, laboriosi con grande difficoltà nell’ottenere un prodotto di qualità, sicuro e trac- ciabile. Poi è interessante sottolineare l’importante lavoro di progettazione e pro- grammazione delle linee che vede la presenza di tecnici, meccatronici, sviluppatori software, informatici, strumentisti ed esperti di processi produttivi industriali. La visita di una fabbrica è quindi piena di attrattività, curiosità con apertura illimitata in un mondo sconosciuto a molti dove la tecnologia di automazione e l’intelligenza umana vanno a costruire dei progetti bellissimi per le cose che sembrano ad un primo esame “semplici” e senza nessun “valore tecnologico”. Ho potuto visitare nella mia carriera centinaia di fabbriche e posso confermare di aver imparato ed apprez- zato moltissime attività produttive con elevata automazione che prima della visita mi erano sconosciute. Ho parlato con gli utilizzatori degli impianti/macchinari che grazie all’automazione hanno potuto sviluppare processi e soluzioni affidabili che prima non era possibile implementare. I termini IoT, Big Data, Cloud, OEE, Cobot, Motion Control, MES che noi leggiamo e sentiamo citare spesso possiamo vederli applicati praticamente nella visita in fabbrica con la conferma dai diretti utilizzatori ed operatori che possono citare i positivi risultati ottenuti sulle linee di produzione. Ho apprezzato anche le eccellenze delle fabbriche italiane che esportano i prodotti a livello mondiale utilizzando ingegno ed automazione avanzata. Quando si entra in una azienda produttiva si rimane affascinati dall’atmosfera creata dall’automazione ed anche il rumore del macchinario operativo fa da corollario a questo bellissimo “paesaggio” di tecnologia e di genialità produttiva. Devo segnalare che la visita alle fabbriche non è attività di semplice attuazione: vi sono in alcune aree geografiche i progetti porte aperte nelle aziende che possono essere di valido aiuto. Personal- mente confermo che una linea produttiva di una fabbrica automatica è una inte- ressante “opera d’arte” nata dal prato verde con l’ingegno di “artisti e di soluzioni” dell’automazione industriale. A Che emozione visitare le fabbriche Carlo Marchisio @Industry40_

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