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MARZO 2020 AUTOMAZIONE OGGI 420 98 AO BUILDING AUTOMATION Gli ingegneri edili prevedono per tali spazi ventilatori e altri ap- parati di ricambio dell’aria conformi alle normative, ma sono gli amministratori degli edifici che hanno il compito di mantenere l’efficienza degli impianti e di assicurarsi che le prestazioni non scendano mai al di sotto del livello richiesto a causa dell’usura, o dell’accumulo di sporcizia nelle condutture. A tale scopo sono disponibili prodotti specifici, come i sensori di pressione digitali D6F-PH di Omron, che rilevano la portata nei recuperatori di calore monitorando la pressione differenziale a monte e a valle della ven- tola o del filtro. Ciò permette di determinare il degrado delle pre- stazioni manmano che i filtri accumulano lo sporco, generando un avviso quando è richiesto un intervento di pulizia o di sostituzione. In alternativa si possono utilizzare due sensori di pressione baro- metrica Omron 2SMPB. Infine, il dispositivo Omron D-6FV per la misura della velocità dell’aria può migliorare l’efficienza monito- rando l’esatta portata dell’aria estratta dai ventilatori. Controllo delle uscite I sensori sono gli ‘occhi’ e le ‘orecchie’ di un sistema di automa- zione dell’edificio, ma ci vogliono anche delle ‘mani’ che permet- tano di rispondere a determinate condizioni. L’esigenza principale riguarda il controllo delle utenze: riscaldatori, luci, ventilatori e altri elementi simili. I relè rappresentano un’ottima soluzione per gestire questo tipo di carichi. Se si esamina un qualsiasi sistema di building automation, pro- babilmente le uscite saranno gestite da relè elettromeccanici. Data la numerosità delle tecnologie di commutazione alternative disponibili, questo può sorprendere. Le principali ragioni che por- tano a privilegiare i relè elettromeccanici sono quattro: i relè di- spongono di uno o più contatti di uscita; i contatti possono essere dotati di un’uscita in scambio che viene utilizzata per i circuiti di interblocco o di controllo; i relè possono commutare sia tensioni in c.a. che in c.c.; i relè soddisfano contemporaneamente i requi- siti di isolamento e resistenza all’infiammabilità (Glow Wire Test). Poiché le applicazioni all’interno degli edifici variano enorme- mente e le ultime tecnologie impongono ai relè una serie di nuove esigenze, Omron ha sviluppato delle piattaforme in grado di soddisfare i più diversi requisiti di carico. La famiglia G5Q, per esempio, offre specifiche differenti a fronte degli stessi ingombri e piedinatura, facendo fronte così alle varie necessità di commu- tazione. Come nel caso di altre classi di prodotto, i costruttori di relè de- vono affrontare una serie di sfide per rendere i propri componenti sempre più compatti. Relè lunghi quasi 30 mm un tempo erano perfettamente accettabili, ora non lo sono più. Il relè industriale G5Q, per esempio, è dotato di specifiche di alto livello, ma è lungo solo 20 mm, alto 15 mm e profondo 10,3 mm. Anche le specifi- che applicazioni dei sistemi di building automation impongono delle sfide. L’illuminazione a LED, i carichi motore e i sistemi di rifasamento, per esempio, producono elevate correnti di spunto che possono causare l’incollaggio dei contatti del relè, rendendo inutilizzabile il sistema in cui è installato. La versione G5Q-1A-EL2 è stata sviluppata per correnti di spunto capacitive che hanno du- rata nell’intervallo dei μs. Tali relè possono commutare correnti di spunto di 40 A/100 μs e correnti nominali di 1 A/250 Vc.a. fino a 100.000 operazioni. Lo stesso design è disponibile per gestire i ca- richi motore, per esempio quelli delle ventole o controllo pompe, che generano correnti di spunto di vari ms. Il modello G5Q-1A- EL3 è progettato di conseguenza e può gestire circa 300.000 ope- razioni con correnti di picco di 250 Vc.a./30 A per 500 ms (carico induttivo) e correnti di interruzione di 3 A. Il dispositivo G5Q-1A- EL è in grado di gestire livelli di commutazione simili garantendo una lunga durata (100.000 operazioni): è ideale per applicazioni con carici resistivi che possono comportare aumenti di tempera- tura significativi, e dispone di contatto con portata elevata di 10 A/250 Vc.a. Per risparmiare energia sono disponibili relè bistabili come G5RL-U e G5RL-K di Omron, che possono commutare 16 A con correnti di spunto fino a 150 A. Edifici ‘passivi’, addio! Con l’aumentare della consapevolezza in merito all’impatto degli sprechi energetici negli edifici, le tecnologie per incrementare l’efficienza sono migliorate notevolmente. Sensori e relè come quelli sopra descritti offrono agli amministratori di edifici un’ec- cellente soluzione per ridurre sia i costi sia le emissioni di CO₂. Con lo sviluppo del cloud non è più nemmeno necessario essere presenti in un edificio per avere un quadro completo di ciò che sta accadendo. Tutti i dati raccolti e le azioni di risposta intraprese dal sistema possono essere memorizzati sul cloud e gestiti dal responsabile, che può riprogrammare il sistema per migliorarne la risposta in base alla propria esperienza, oppure intervenire direttamente quando necessario. Finalmente, gli edifici ‘passivi’ stanno diventando un ricordo del passato. • Omron Electronic Components Europe - http://components.omron.eu Il dispositivo Omron D6-PH è in grado di rilevare quando l’usura e la sporcizia riducono le prestazioni dei sistemi di ventilazione Il dispositivo G5RL-U di Omron può commutare correnti nominali fino a 16 A e correnti di spunto fino a 150 A

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