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MARZO 2020 AUTOMAZIONE OGGI 420 93 tomotive. In un’auto è possibile monitorare ogni cosa integrando molti sensori e sistemi ridondanti sull’auto. Ma per il conducente? Se non fosse attento al traffico? Sono sicuro che tutti voi abbiate sperimentato situazioni in cui un guidatore non ha prestato la giusta dose di attenzione, provocando un incidente. Già solo per un normale veicolo si possono registrare gravi conseguenze, figu- riamoci per un camion o un mezzo d’opera. In alcune circostanze la causa di un incidente potrebbe anche essere dovuta a un ma- lore del conducente. Sarebbe fantastico poter rilevare queste anomalie e poter fermare il veicolo in sicurezza. La difficoltà che dobbiamo superare è quella di rendere i sensori molto precisi per evitare falsi allarmi. Zuffada: Sicuramente i settori che avranno maggiori benefici saranno quelli con attività che si basano sul lavoro ma- nuale come in fabbrica e nella grande distribu- zione, ma si stanno diffondendo anche in altri settori come quello medicale. Sono in crescita le realtà lavorative che forniscono wearable device ai propri dipendenti per svol- gere il loro lavoro quotidiano. Nell’industria si utilizzano tablet o device specializzati (guanti o altro) per iden- tificare in modo certo il componente da usare, ve- rificarne la congruenza ri- spetto alla richiesta (ordine di produzione o cliente) e consentirne lo scarico dal magazzino o dallo scaffale del supermercato. L’altro uso è come display per la realtà au- mentata (AR). In questo modo si può arricchire la realtà con informa- zioni, altrimenti non disponibili, traguar- dandola con tablet, smartphone e occhiali intelligenti. Alla realtà osservabile ad occhio nudo si possono sovrapporre immagini, diagrammi, funzioni, fil- mati, oggetti 3D e altre istruzioni digitali utili per lavorare, sempli- cemente inquadrando un dettaglio della macchina o dell’oggetto che interessa. L’antinfortunistica è un altro settore nel quale que- sti apparati possono essere molto utili per preservare l’incolumità dell’operatore sul posto di lavoro. Grazie a oggetti intelligenti, connessi e in grado di comunicare tra loro e con gli operatori sarà possibile segnalare guasti e anomalie di funzionamento degli im- pianti, incidenti, situazioni pericolose, malori, presenza in zone non idonee o anche semplicemente la mancanza di dispositivi di protezione personale. A.O.: Quali saranno in prospettiva i vantaggi per le aziende deri- vanti dall’uso di queste tecnologie, e quali ostacoli occorre rimuo- vere per garantirli? Galano: Il vantaggio immediato per le aziende è quello di poter risolvere situazioni di difficoltà, soprattutto per la manutenzione o comunque per la risoluzione di problemi, anche nel momento nel quale il personale addestrato non sia reperibile facilmente. Se parliamo invece di ostacoli non possiamo trascurare il costo di sviluppo di queste esperienze che in parte può dipendere dalla complessità delle operazioni che si vogliono visualizzare, ma che in ogni caso parte da una progettazione CAD e da animazioni. Si tratta di operazioni piuttosto complesse e che si basano su cono- scenze informatiche e di web design e di programmazione che non sempre sono presenti nell’industria e che quindi richiedono l’intervento di esperti esterni. Così come i limiti dei dispositivi. Gli Hololens adesso disponibili nella versione 2, pur essendo più leg- geri, meno invasivi, oltre che più stabili a livello di applicazione, restano comunque device che non possono essere utilizzati in tutti gli ambienti e che hanno un costo non indifferente poiché parliamo di qualche migliaio di euro. Broeders: La cosa più importante per le aziende è garantire la continuità produttiva e che i processi siano eseguiti in condizioni di sicurezza. Gli utensili, i macchinari e le linee di produzione sono dotati di di- spositivi di sicurezza, il rischio più ele- vato è quindi generato dagli utenti e dagli operatori. Commettere errori a causa della pressione sul lavoro, per esempio può portare a situazioni peri- colose per i lavoratori, le attrezzature e l’ambiente. Se, grazie all’impiego di dispositivi wearable e sen- sori, riusciamo a rilevare in anticipo queste situa- zioni, possiamo interve- nire direttamente e trarne vantaggio. Monitorando i lavoratori sottoposti a situa- zioni stressanti e pericolose è possibile agire quando si verifi- cano situazioni anomale. Quando un camionista o un mulettista è stanco, è probabile che la frequenza cardiaca scenda, mentre aumenta la variabilità della frequenza car- diaca. Contemporaneamente, la frequenza del battito degli occhi potrebbe cambiare. Attraverso un preallarme si potrebbe avvisare l’operatore di prendere una pausa, e in caso il preallarme non venisse preso in considerazione, il sistema sarebbe in grado autonomamente di togliere potenza al motore per fermare il vei- colo. Un altro esempio riguarda i pi- loti di linea. Nel momento in cui si raggiungono alti livelli di stress, la conduttanza cutanea cambierà così come la variabilità della frequenza cardiaca, che potrebbe diminuire. Quando il sistema rileva le anoma- lie può dare il comando al secondo pilota in cabina o lasciare che il pi- lota automatico prenda il controllo. Probabilmente è più facile a dirsi che a farsi, ma i sensori wearable sono in grado di rilevare le ano- malie e di fornire indicazioni per evitare che le situazioni peggiorino. Axel Schmidt, senior communications manager di ProGlove F o t o t r a t t a d a h t t p : / / w w w . s h u t t e r s t o c k . c o m

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