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MARZO 2020 AUTOMAZIONE OGGI 420 92 AO TAVOLA ROTONDA niaturizzati, attuatori in grado di potenziare le capacità lavorative, capacità di immagazzinamento dei dati, ma anche IoT e capaci di trasmettere e ricevere dati. Questo significa avere a disposizione reti molto performanti, strumenti wearable diversificati in funzione del compito da svolgere o del contesto industriale in cui si opera (non solo smartwatch o visori consumer) e applicativi pensati specificatamente per questo canale comunicativo industriale. Al momento la domanda è in grande crescita, ma la diffusione del fenomeno è molto legata ai settori in cui l’offerta tecnologica è già applicata ed è commisurata alla realtà che deve supportare. Axel Schmidt , senior communications manager di ProGlove ( www.proglove.com ) : Crediamo che i wearable industriali saranno il futuro, e a nostro avviso c’è una grande possibilità che questa tendenza possa essere guidata da aziende europee, perché ci sono molte aree industriali in Europa che possono favorire facil- mente questo sviluppo, anche se è certamente un andamento che coinvolge tutti a livello globale. Detto questo, è comunque giusto sottolineare che il mercato è ancora in una fase iniziale. Ma sta prendendo piede rapidamente, perché la tecnologia indossa- bile può essere implementata abbastanza facilmente, e avrà un impatto immediato che fa davvero la differenza. Mauro Galano , solution consultant Visualization & Information di Rockwell Automation ( www.rockwellautomation.com ) : A livello industriale sicuramente c’è molto interesse su questi nuovi dispo- sitivi. I campi di utilizzo sono fondamentalmente: manutenzione, training o dare supporto agli operatori nelle fasi di montaggio di vari dispositivi di per sé o all’interno di macchinari. Al momento il loro utilizzo è ancora abbastanza ridotto e ciò deve, a mio parere, al fatto che i dispositivi stessi hanno comunque ancora dei limiti. Innanzitutto distinguiamo due tipi di device: quelli per la realtà aumentata e quelli per la realtà virtuale. La realtà virtuale astrae l’operatore dal mondo esterno dandogli accesso a un mondo apparentemente fittizio, i dispositivi di questo tipo sono decisa- mente molto poco diffusi nell’ambito industriale. Per la realtà au- mentata abbiamo visori a due o tre dimensioni. Tra questi ultimi i più diffusi sono gli Hololens di Microsoft che restano ancora poco pratici per un utilizzo di lunga durata perché sono pesanti e inva- sivi. Poi ci sono quelli a due dimensioni, una sorta di occhiale do- tato di uno specchiettino sul quale viene proiettato tipicamente un manuale oppure un filmato, al fine di aiutare e guidare l’opera- tore nelle sue operazioni. Tali dispositivi sono molto più portabili anche se hanno meno funzioni rispetto a quelli a tre dimensioni. Comunque, complessivamente direi che l’utilizzo in ambito ope- rativo resta ancora abbastanza limitato. Jan-Hein Broeders , Healthcare Business Development manager Europe di Analog Devices ( www.analog.com ): Il mercato dei we- arable si sta decisamente spostando dall’utilizzo puramente con- sumer verso altri settori e industrie. I primi dispositivi indossabili che hanno trovato maggiore diffusione sono stati i contapassi e pian piano anche gli sportivi, a livello agonistico, hanno iniziato a mostrare interesse per alcuni wearable. Accanto al conteggio dei passi e al monitoraggio della frequenza cardiaca, sono state inserite funzioni aggiuntive come la frequenza respiratoria, la misurazione dello stress, il monitoraggio del sonno e la stima della pressione sanguigna. Grazie a queste nuove funzionalità, il mercato dello sport e del wellness è diventato improvvisamente molto più ampio. Queste tecnologie stanno ora iniziando a farsi strada nel settore industriale, affiancando i lavoratori nello svol- gimento delle loro funzioni, nell’automotive per supportare più funzioni di sicurezza, e fra le persone anziane per il monitoraggio a distanza e arrivando persino nell’ambito veterinario per imple- mentare il controllo del bestiame. A.O.: Quali ritiene possano essere le applicazioni e i settori in ambito industriale che avranno maggiori benefici dall’uso di queste tecno- logie? Schmidt: Esiste una varietà di applicazioni. Prendete la Realtà Aumentata, per esempio: gli occhiali per l’AR possono essere uti- lizzati per formare i lavoratori ed esporli virtualmente a scenari di vita reale senza che corrano rischi. L’AR può naturalmente essere utilizzata anche per fornire manutenzione o supporto tecnico. Ma ci sono altre tecnologie indossabili, come i dispositivi esosche- letrici, che sono utili quando si sollevano carichi pesanti o si fa un lavoro che richieda di tenere le braccia alzate. Per non par- lare dei dispositivi di sicurezza indossabili che possono interagire con altre apparecchiature in fabbrica. I nostri scanner indossabili, d’altra parte, migliorano notevolmente l’efficienza, l’ergonomia e la qualità quando si tratta di documentazione di processo e tracciabilità. Questo è fondamentale in quanto le aziende hanno bisogno di spostare rapidamente i loro prodotti lungo la supply chain. Le aziende dell’industria automobilistica, del manifattu- riero, della produzione, della logistica e del commercio al detta- glio sono particolarmente interessate alla nostra tecnologia. In futuro ci aspettiamo di vedere anche le aziende sanitarie cogliere questa tendenza. Galano: Questo tipo di supporto in quanto visivo risulta essere di notevole aiuto in primo luogo nella manutenzione, soprattutto laddove gli operatori abbiano skill molto limitati o non specifici o in presenza di operazioni molto complesse. Un altro ambito è certamente quello del training che in molti casi può essere fatto da remoto, con l’operatore che anziché andare sul campo per fare addestramento può farlo dalla propria scrivania. La realtà aumen- tata può essere di supporto anche per operatori che devono com- piere operazioni complesse su una linea produttiva o riattrezzare una macchina, anche se quest’ultima applicazione è meno diffusa rispetto alle altre due. Broeders: Le organizzazioni che hanno adottato per prime le tec- nologie wearable, grazie ai vantaggi apportati, sono quelle dove i propri dipendenti lavorano in condizioni stressanti o pericolose. Un esempio che calza a pennello è l’industria mineraria, dove si era soliti usare gli uccelli, portati dai minatori all’interno della mi- niera per assicurarsi dell’assenza di gas tossici. Gli uccelli oggi sono stati sostituiti dai sensori elettro- nici per il rilevamento di gas tossici come il monossido di carbonio. Con un dispositivo indossabile, è possibile misurare, oltre alle con- dizioni ambientali, anche il com- portamento fisico e mentale delle persone. Si possono così ottenere ulteriori vantaggi, si ricavano dati interessanti, oltre al mero mo- nitoraggio industriale. Un altro esempio è quello dell’industria au- Jan-Hein Broeders, Healthcare Business Development manager Europe di Analog Devices

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