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MARZO 2020 AUTOMAZIONE OGGI 420 70 manutenzione degli asset. Si parla per esempio di manutenzione reattiva quando si attivano risorse per la manutenzione solo dopo che il guasto è avvenuto. Questo approccio può essere in alcuni casi appropriato, per esempio per piccoli asset non critici, ma agire così per asset molto più importanti può essere costoso e dannoso, causando facilmente una escalation nei costi legati all’interruzione operativa. Un approccio alla manutenzione di tipo preventivo segue invece una programmazione in base a calendari prestabiliti, a prescin- dere dall’effettiva necessità di intervento. Questo metodo si usa da decenni e ha dimostrato di essere pienamente efficace solo per il 20% delle apparecchiature industriali. Nell’era dell’Industria 4.0 è possibile guardare oltre e adottare strategie economicamente più abbordabili, basate maggiormente su dati reali oggi a disposi- zione. Si parla quindi di manutenzione condition-based: in questo caso si monitorano le attuali condizioni degli asset e si identifica preventivamente il tipo di intervento necessario. Si segue un principio, per cui la manutenzione deve essere realizzata soltanto quando determinati indicatori segnalano una diminuzione delle performance o l’avvicinarsi di un possibile guasto. Il vantaggio è duplice, in quanto si risparmia e si migliora la disponibilità. L’approccio alla manutenzione definito predittivo, invece, sfrutta analytics evolute per mitigare l’invecchiamento degli asset do- vuto all’uso e agli effetti di condizioni ambientali difficili, ottimiz- zando sia la produttività, sia l’efficienza complessiva degli asset (OEE - Overal Equipment Effectiveness). In questo processo si usano modelli analitici per prevedere comportamenti anomali degli asset e permettere di agire ben prima che il problema si concretizzi. Vantaggi quantificabili dall’implementazione di tecnologie evolute Con l’Industria 4.0 molte aziende hanno iniziato a implementare strategie di manutenzione più evolute. Nuovi metodi di moni- toraggio offrono visibilità continua e approfondita sullo stato di salute degli asset e con molta precisione; di conseguenza, i costi di manutenzione diminuiscono così come i casi di interruzione operativa imprevista. Diverse aziende, di vari settori non solo in- dustriali, stanno già realizzando una manutenzione data-driven con vantaggi concreti e quantificabili. L’Università di Rochester (NY, USA), per esempio, ha introdotto sensori di raccolta dati e AO S P E C I A L E Marco Gamba a diffusione del digitale in campo industriale potrebbe rivoluzionare i processi di manutenzione. Le strategie tradizionali al riguardo non potevano contare su in- formazioni realmente affidabili sulle condizioni di un asset, portando in vari casi a sprecare denaro e tempo per interventi non necessari. Questo era considerato un rischio inevitabile, data la necessità di attuare pratiche rigorose onde evitare guasti inaspettati. Oggi più che mai, in un mondo in cui sempre più imprese operano 24 ore su 24 e 7 giorni su 7, le inter- ruzioni impreviste possono avere impatti catastrofici. Abbiamo però la possibilità di catturare, consolidare e analizzare i dati sulle performance degli asset per attivare un monitoraggio condition- based del loro stato di salute, che combinato con l’utilizzo di analytics evolute offre ai responsabili degli impianti una visibilità senza precedenti, in tempo reale. Quali sono i passi necessari per arrivare a sfruttare pienamente queste nuove potenzialità di asset management? Il primo è rea- lizzare un’onesta auto-valutazione per capire qual sia la posizione attuale della propria azienda sullo spettro delle potenziali stra- tegie di manutenzione. La maggior parte delle realtà manifattu- riere oggi mettono in atto una o un insieme di metodologie di L Verso una manutenzione evoluta Con l’avvento di Industria 4.0 molte aziende hanno iniziato a implementare strategie di manutenzione evolute, data driven e cloud based La crescente diffusione del digitale negli ambienti industriali promette di portare vantaggi nei processi di manutenzione in continua evoluzione: dove stanno andando le aziende? Fonte GettyImages
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