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MARZO 2020 AUTOMAZIONE OGGI 420 55 Armonizzare l’interazione uomo-macchina Le avanzate capacità di interazione di sui sono dotate le smart connected pe- ople, mediante l’impiego di dispositivi wearable, nonché dei comuni mobile smart device, le cui funzionalità sono tutte supportate via integrazione PLM, saranno un fattore decisivo che innal- zerà la produttività e la qualità della forza lavoro. Un manutentore connesso che indossi, ad esempio, device del tipo Mi- crosoft HoloLens 2, potrà sfruttare le po- tenzialità dell’AR per disporre di tutte le informazioni relative all’apparecchiatura che sta revisionando, con accesso senza soluzione di continuità alle informazioni contenute nelle piattaforme PLM, MES ed ERP aziendali. A livello di produzione, le simulazioni digitali supportate dall’AR aiuteranno a valutare quale impatto può sortire l’introduzione di una variante o di un nuovo prodotto, consentendo di valutare più scenari secondo la tecnica ‘what if’. Infine, grazie alla loro efficacia nel combinare le caratteristiche fisiche di un prodotto con le informazioni digitali, i digital twin saranno sempre più utiliz- zati a livello enteprise, dalle attività di progettazione a quelle di pianificazione operativa, fino all’erogazione dei corsi di formazione. La sicurezza prima di tutto Per le aziende multinazionali che dispon- gono di più impianti produttivi sparsi per il mondo, in cui si trovano ad operare teamdi lavoro sia intra-aziendali sia inter- aziendali, il fattore sicurezza è una prio- rità imprescindibile, soprattutto quando si tratta di preservare e proteggere mi- lioni di dollari di proprietà intellettuale (IP). Tutti gli stakeholder che partecipano alla catena del valore (l’azienda che offre il PLM, i produttori e i fornitori) devono agire sulla base di metodologie condi- vise, che consentano loro di garantire la maggiore sicurezza possibile ai loro pro- dotti e/o processi, all’occorrenza interve- nendo in modo rapido e mirato. L’essere agili a livello globale non deve però andare a discapito della sicurezza: è necessario mantenere sempre un rigo- roso controllo dei dati strategici di pro- dotto, tenendo traccia di chi vi accede e in quali circostanze. Un’efficace politica di controllo degli accessi, con permessi classificati in base ai ruoli e/o agli specifici compiti assegnati agli utenti, unitamente all’impiego di un sistema PLM sicuro, consente di creare ambienti di lavoro collaborativi sia all’interno sia all’esterno dell’azienda, aumentando l’efficienza produttiva globale. A ciò si aggiungono gli ulteriori livelli di sicurezza dati che le più note piattaforme cloud, ad esempio Microsoft Azure, forniscono agli utenti, tra cui gli standard FedRAMP (Risk and Authorization Management Program), Itar (International Traffic in Arms Regu- lations) e Dfar 252.204-7012 (per i con- tractor che operano con il Ministero della difesa statunitense). Soluzioni sempre più personalizzate per soddisfare le esigenze dei clienti La possibilità di gestire in modo strut- turato la tracciabilità e di mantenere il controllo di tutti i cambiamenti consente di aumentare il numero di varianti di ciascun prodotto, diminuendo nel con- tempo il numero di componenti base. Ciò offre una grande opportunità a for- nitori e clienti di co- struire partnership per collaborare in modo strutturato, in quanto l’am- biente coopera- tivo consente di valutare l’impatto generato dai cam- biamenti, fornendo una maggiore com- prensione delle in- terdipendenze. La capacità di offrire un prodotto quanto più personalizzato possibile (concetto di personalizzazione di massa) è uno dei fattori chiave delle strategie cosiddette disruptive. Quante più opzioni Engineering by Choice, ov- vero di personalizzazione, un fornitore è in grado di offrire ai clienti, tanto più que- sti saranno in grado di differenziarsi dalla concorrenza. Il PLM si configura quale miglior sistema per affrontare struttu- ralmente questi aspetti, ad esempio per gestire la distinta base che, in relazione alle diverse opzioni e varianti introdotte per uno specifico prodotto, tende inevi- tabilmente ad aumentare di complessità. Qualità ‘closed loop’ Nel tempo i prodotti si sono evoluti, trasformandosi da semplici oggetti elet- tromeccanici a sofisticati dispositivi con- trollati elettronicamente via software. Per i team di lavoro che si trovano a utilizzare le stesse informazioni, abbattere la com- plessità agevola il processo di raggiungi- mento, e mantenimento, dei più alti livelli di qualità. La possibilità per le imprese di passare dalla tradizionale gestione do- cumentale dei dati a un processo di fru- izione delle informazioni quasi in tempo reale consente di implementare processi di gestione della qualità automatizzati, il che si traduce in una riduzione degli scarti, del numero di rilavorazioni, dei di- fetti e di guasti sul campo. La punta dell’iceberg Le tematiche legate all’innovazione indu- striale sono attualmente tra le più calde e le tendenze che abbiamo illustrato pos- sono essere considerate la punta di un iceberg molto grande e ancora tutto da esplorare nelle sue potenzialità nascoste. Ciò che è certo è che per il PLM il 2020 ha tutte le carte in regola per prospet- tarsi come un anno dal grande poten- ziale innovativo. Grazie alle straordinarie opportunità che l’AR, in combinazione con i wearable e gli smart HMI, offre per le attività di visualizzazione, supporto remoto e training, e all’utilizzo delle best practice in tema di sicurezza dei dati, il 2020 rappresenterà una pietra miliare per il PLM, che si connoterà quale vero e proprio filo digitale capace di collegare efficacemente tutti i diversi aspetti che fanno capo agli ecosistemi produttivi. • PTC Italia - www.ptc-italia.com Foto tratta da www.pixabay.com
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