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MARZO 2020 AUTOMAZIONE OGGI 420 47 in produzione. Per ciò che concerne il fu- turo, le tecnologie di visione associate alla robotica saranno destinate a essere uno degli ambiti a maggiore evoluzione. Alessio Cocchi: La fabbrica interconnessa e gestibile anche da remoto è senza dub- bio l’orizzonte prossimo verso cui ci stiamo muovendo. La possibilità di intervenire in realtime sui setting delle macchine, che comunicano con noi tramite device porta- tili, sta portando numerosi vantaggi. Da un lato la possibilità di intervenire per tempo in caso di malfunzionamenti minimiz- zando danni e perdite, dall’altro, tramite la raccolta dei dati, è possibile ottimizzare l’andamento del processo produttivo, prevedere e gestire picchi, ottimizzare le performance. IoT e gestione in cloud sono secondo me le sovrastrutture tecnologi- che più interessanti. A queste mi permetto di aggiungere anche l’AI che, applicata alle macchine in produzione, inclusi i robot col- laborativi, permette alla macchina di im- parare dal processo, di ottimizzare la resa produttiva, ridurre ancora sprechi e costi. L’abbinata di queste tecnologie è senza dubbio un passo fondamentale per creare le basi di una fabbrica davvero intelligente. Il passo successivo, così come individuato da Universal Robots, è quello di riportare al centro di tutto l’uomo, ponendolo nella posizione di controllo di tutto quanto espresso sopra. L’industria 5.0 è per noi porre il più flessibile e intelligente degli strumenti, l’uomo per l’appunto, lì dove può dare il massimo. A.O.: I dati raccolti dalle linee produttive con l’analisi dell’andamento del processo. Le applicazioni e i benefici ottenuti sulla produ- zione alimentare. Petruzzelli: I dati raccolti oltre che ottimiz- zare i processi emonitorare la qualità dello stesso, permettono anche di creare delle banche dati con valori storici da utilizzare per varie attività. Galletti: I benefici sono proprio i prodotti più sicuri generati dall’utente finale che ri- spettano le normative sempre più esigenti, non dimenticando l’efficienza dell’im- pianto, sia sotto il profilo della produzione sia energetica. Andrighetti: Risulta quasi superfluo elen- care gli innumerevoli benefici che la pos- sibilità di disporre dei dati di produzione in tempo reale, così come su base storica, offre a chi è chiamato a gestire l’impresa e a prendere decisioni ogni giorno. Calcolare gli indici di efficienza, quali ad esempio l’OEE (overall equipment effectiveness) o il Teep (total effective equipment perfor- mance), o intervenire in maniera mirata sulla base di precisi KPI può significare in molti casi un’ottimizzazione del margine di parecchi punti percentuali: se la pro- duzione si basa su grandi volumi e bassi margini è facile comprendere come ciò possa fare una grande, decisiva differenza. La possibilità di godere di tali benefici è alla portata di tutti, non solo delle grandi aziende, ma anche di quelle di dimensioni più contenute. Attraverso azioni di revam- ping e/o retrofit sugli impianti esistenti si possono infatti ottenere enormi vantaggi di natura economica, poiché questi ultimi possono essere messi in condizione di generare dati e di trasmetterli opportu- namente ai sistemi informativi di fabbrica nel giro di breve tempo e, soprattutto, con investimenti molto contenuti. Insomma, non serve disporre di macchine native digitali per trasformare un impianto ali- mentare, anche piccolo e magari vecchio di vent’anni, in una fabbrica 4.0. Il ‘brown- field’, come si è soliti definire l’insieme delle macchine, degli impianti e delle in- frastrutture preesistenti, rappresenta un terreno di intervento enorme, dove si può e si deve fare ancora moltissimo e dove si possono trarre i maggiori benefici anche con investimenti limitati. Bonifazi: In un caso pratico, la possibilità che nasce dalla disponibilità di questi dati, è quella di capire meglio il proprio pro- cesso produttivo andando a migliorare la qualità della produzione (riducendo gli scarti) e l’efficienza degli impianti stessi. Ad esempio, monitorando la temperatura di un forno correlandola con la temperatura e l’umidità ambiente si potranno ottenere prodotti che rientrano nelle specifiche or- ganolettiche e di aspetto richieste dalla GDO e dal consumatore finale. Questo approccio, oltre che rendere economica- mente più efficiente la linea produttiva, evita lo spreco di risorse alimentari che la popolazione mondiale ormai non può più permettersi. Scanu: Il costante trend della digitaliz- zazione nel settore alimentare sta de- terminando una spinta all’acquisizione e all’analisi dei dati come strumento per supportare la sicurezza dei consumatori e un’efficace protezione del marchio. Molti sistemi d’ispezione moderni sono dotati ora di interfacce per l’acquisizione dei dati in tempo reale. Queste informazioni sono essenziali per il benchmarking predittivo e sfruttano l’analisi dei trend per evitare gli errori, possibilmente prima che si veri- fichino. Beccalli: Sicuramente ad oggi assistiamo a un graduale aumento degli investimenti per l’innovazione, anche grazie ai benefici di Industria 4.0. I costruttori italiani per mantenere la competitività devono conti- nuare a investire in ricerca e sviluppo per contrastare i sempre più numerosi com- petitor di altri Paesi, soprattutto quelli asia- tici. Due sono i focus principali: aumento delle prestazioni e interfacciamento con il mondo esterno per integrare le diverse aree produttive, elaborando, dove è ne- cessario, un elevato quantitativo di dati con lo scopo di ottimizzare la produzione, l’energia impiegata e la manutenzione predittiva. Dal punto di vista di aumento delle pre- stazioni, i costruttori cercano fornitori in grado di offrire soluzioni complete e affi- dabili che incrementino la produttività au- mentando anche la qualità del prodotto finito. A livello campo, un sistema locale in- tegrato deve essere in grado di gestire gli I/O, le sicurezze, il motion control ecc. Ogni parametro è opportunamente sincroniz- Alessio Cocchi, Universal Robots Roberto Scanu, Mettler-Toledo
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