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MARZO AUTOMAZIONE OGGI 420 108 TECH BOYS AND GIRLS AO Lucilla La Puma ell’avvincente ricerca che guida la nostra rubrica testimoniando il valoroso lavoro dei nostri ‘ragazzi tecnologici’, arriviamo ad Alessandro Napoli, dottore in radiologia e professore universitario. È proprio lui a descriverci il suo percorso accademico e illustrarci quali grandi conquiste stia raggiungendo la radiologia grazie all’avanzare sempre più rapido della tecnologia sia per la diagnostica, sia per le terapie risolutive senza l’uso della chirurgia. Qual è stato il tuo percorso accademico? “Ho frequentato il corso di medicina e chirurgia presso l’Università La Sapienza di Roma, laureandomi con 110 e lode nel 2000; sono specialista in radiologia dal 2004. Dopo aver vinto un concorso europeo, ho frequentato una fellowship di ricerca presso l’Università di Stanford in California, quindi, nel 2008, ho conseguito il dottorato di ricerca sempre a La Sapienza. Nell’ultima fase del mio percorso accademico-formativo ho sempre più incentrato il mio interesse sia clinico che scientifico nell’applicazione di nuove tecnologie per una cura meno invasiva e più sicura solo nell’interesse del paziente. Nel 2013 grazie a un lavoro scientifico di rilevanza internazionale sono stato insignito di un premio per la migliore pubblica- zione scientifica dell’anno 2013, presso l’Università di Harvard. Oggi sono ricercatore e docente di radiologia e radiologia interventistica presso il Dipartimento di scienze radiologiche, oncologiche e anatomopatologiche della stessa Università La Sapienza a Roma e sono abilitato come professore di prima e seconda fascia”. Quali obiettivi ti sei prefisso di raggiungere professionalmente? “Avendo la fortuna di lavorare con tecnologie sempre nuove, il mio credo è quello di riuscire, attraverso la guida delle immagini radiolo- giche, a ottenere terapie profonde evitando il più possibile l’intervento chirurgico tradizionale. Grazie all’avanzamento tecnologico sia in ambito di imaging che biomedicale (in particolare attraverso le tecniche di miniaturizzazione e nanotecnologie) si arriva a ottenere il massimo in termini di efficacia clinica con il minimo di invasività per il paziente. Questa è una grande rivoluzione nel nostro ambito”. Quali sono le nuove frontiere della radiologia? “Le nuove frontiere di questa disciplina sono di due ordini: da un lato, le immagini grazie all’avanzamento tecnologico permetteranno una visualizzazione di dettaglio sempre maggiore, aumentando l’accuratezza diagnostica e, parallelamente, diminuendo l’esposizione alle radiazioni. D’altro canto, le immagini oggi possono validamente sostituire l’occhio umano, rendendo pertanto del tutto obsoleta la necessità, in alcune patologie, di aprire il corpo umano con il bisturi. Oggi siamo già in grado di portare profondamente nel corpo umano, attraverso l’uso di aghi sottili, delle tecnologie che possono curare aneurismi, stenosi, tumori ed ernie del disco. In particolare, nell’ultimo decennio lamia attenzione si è rivolta soprattutto alla cura non invasiva dell’ernia del disco e in generale del mal di schiena. Non tutti i mal di schiena infatti sono causati dall’ernia del disco”. Meno radiazioni dunque: è solo una questione di algoritmi? “Ridurre le radiazioni è già concretamente possibile oggi attraverso l’uso di macchinari moderni. L’impegno, anche economico, nell’aggior- namento del parco macchine delle strutture sanitarie è uno degli elementi fondanti di una medicina moderna. Purtroppo molto spesso agli utenti non è chiaro questo aspetto. Serve sempre più informazione”. Quali sono i tuoi progetti futuri? “Ho la profonda convinzione che soltanto la cultura, l’impegno scientifico e il grande amore per la professione possano essere d’impulso per migliorare non solo la sanità italiana, ma più in generale le sorti stesse del nostro Paese, perché esistono tante individualità di grande talento che nello Stato trovano quasi un nemico piuttosto che un alleato, come succede invece altrove”. N Alessandro Napoli Nato ad Aprilia (Latina) il 20 novembre 1975, è oggi medico chirurgo, specialista in radiodiagnostica e ricercatore B presso il Dipartimento di Scienze radiologiche, oncologiche e anatomopatologiche delll’Università di Roma La Sapienza, dove è anche Professore Associato e Ordinario di medicina. Nel luglio 2000 consegue la Laurea ‘cum laude’ in Medicina e chirurgia presso l’Università degli studi La Sapienza discutendo una tesi dal titolo ‘Angiografia con TC Spirale Multistrato nella valutazione delle arterie del circolo periferico: ottimizzazione della tecnica e risultati preliminari’ . Vincitore di una borsa di studio europea per una research fellowship presso l’Università di Stanford in California (USA), in Advanced CT (2003-2004), si è specializzato ‘cum laude’ in Radiodiagnostica e scienze dell’immagine a ottobre 2004 discutendo una tesi intitolata ‘IdentificazioneoccasionaledineoplasiepolmonariinesamiconTCspiraleeseguiti per lo studio di patologie vascolari’ a La Sapienza. Ottiene un Dottorato di ricerca quadriennale in Fisiopatologia chirurgica angiocardiotoracia e ima- ging - XXCiclo, presso la stessa università capitolina e ottiene unAssegnodi ricerca (2011) per lo studiodal titolo ‘UltrasuoniFocalizzatisottoguidaRM’ presso il Dipartimento di scienze radiologiche, oncologiche e anatomo-patologiche de La Sapienza. È vincitore del premio Lodwick per la migliore pubblicazione scientifica 2013 (Harvard University) e presidente eletto della Società europea Terapia con Ultrasuoni Focalizzati (Eufus). Partecipa a diversi progetti di ricerca internazionali e nazionali ed è autore di più di 80 pubblicazioni su riviste internazionali, 12 su riviste nazionali e tre libri.

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