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101 GENNAIO-FEBBRAIO 2020 AUTOMAZIONE OGGI 419 101 Group, affiliato Coldwell Banker, stella nascente del settore immobiliare nella città eterna. “Non può l’uomo prescindere dall’uomo stesso. Abbiamomesso in campo unamolteplicità di innovazioni che, nel settore immobiliare, almeno in Italia sono ancora poco utilizzate. Dobbiamo far sì che queste innovazioni ci aiutino prima di tutto a realizzare i sogni e i pro- getti dei nostri clienti. E poi a migliorare la qualità del nostro lavoro che nel nostro settore negli ultimi anni è stato lasciato molto all’improvvisazione”. Di quali tecnologie vi avvalete ? “Il potenziale tecnologico che mettiamo in campo” ci spiega Riccardo Anelli “si avvale di strumenti digitali di ultima generazione. È possibile infatti navigare e interagire con lo ‘spa- zio’ tramite visori VR - Virtual Reality o semplicemente con tablet/smartphone e pagine web. Il cliente ha in questo modo la possibilità di visitare l’immobile da qualsiasi posto si trovi e tutte le volte che vuole. Inoltre è possibile, qualora la situazione lo richiedesse, o per un preciso desiderio del cliente stesso, creare diverse configurazioni di spazi a seconda delle proprie esigenze personali. Questo tipo di esperienza ha un grande potenziale ‘emo- zionale’ per il visitatore, che attraverso il visore può vedere realizzato il proprio progetto architettonico. A completamento dell’offerta digitale è possibile anche riprodurre delle im- magini virtuali statiche in 3D sempre nell’ottica di fornire al cliente una più ampia visione d’insieme”. Quali altri vantaggi consente l’intelligenza artificiale per agenti e clienti? “L’intelligenza artificiale ci consente come addetti ai lavori di godere di tanti vantaggi. Ad esempio ridurre il lavoro manuale delle transazioni, velocizzare tutti i controlli di due- diligence, comparare analisi giuridiche e di mercato e semplificare l’intero processo im- mobiliare, dalla commercializzazione, passando per la ricerca dell’acquirente, fino alla finalizzazione della vendita. Gli strumenti di intelligenza artificiale consentono di tenere sotto controllo grandi quantità di dati e quindi anche valutare i rischi e le opportunità legati a ogni transazione. I clienti invece grazie all’aiuto di chat-bot, partner virtuali di comunica- zione, potranno verificare dati provenienti da più fonti, stimare il valore di un immobile e trovare la proprietà più adatta a loro”. Insomma sembra chiaro ormai che alcune aziende, come Anelli Group abbia già scelto di investire in tecnologie in grado di adattarsi ai desideri e ai bisogni dell’essere umano. Scegliendo quindi di mettere le persone al centro. Il processo di trasformazione, però, è tutt’altro che semplice. Come è emerso da una re- cente ricerca, alle aziende è richiesto di saper adattare le tecnologie ai clienti, di adeguare i propri obiettivi a quelli delle persone e di utilizzare un approccio ‘people first’. “Affinché possa realizzarsi la promessa prospettata dall’intelligenza artificiale. Per far questo però le parti coinvolte devono essere preparate inmodo adeguato, a livello culturale, tecnologico, politico, etico e sociale, e indirizzare i vantaggi e le sfide che nascono dall’integrazione crescente dell’intelligenza artificiale all’interno della nostra quotidianità”. In questa direzione sta lavorando costantemente con il modello della smart- philosophy l’azienda Anelli. All’interno del team ci sono figure senior in grado di apportare esperienza e capacità al gruppo e figure junior, giovani ambiziosi e talentuosi in grado di sfruttare le immense potenzialità offerte dalle tecnologie. Sull’umanizzazione supervisiona su tutti Riccardo Anelli, con grandi capacità carismatiche ed empatiche. Come un guardiano che si staglia a protezione della propria dimora. Siamo certi che per quanto sia performante il gruppo, il talento più grande stia proprio nell’umanità di ciascuno e di tutti. emo il giorno in cui la tecnologia andrà oltre la nostra umanità” diceva Albert Ein- stein. Una paura fondata, quella del grande scienziato, che può essere esorcizzata solo invertendo i fattori. La tecnologia a servizio dell’uomo e non viceversa. Per troppo tempo non è stato così, fagocitati come eravamo dalla voglia di sperimen- tare macchinari e tecnologie, l’uomo ha dovuto adattarsi alle macchine mettendo in un certo senso i propri bisogni indietro rispetto alla ‘rigidità’ dei sistemi, utili a rea- lizzare soluzioni efficienti, ma non sempre adattabili ai diversi scenari e alle diverse variabili. E si sa, l’uomo di variabili e di punti di vista ne ha molteplici. Oggi, questa rotta finalmente si sta invertendo. L’approccio è completamente diverso, perché il controllo della tecnologia è passato nelle nostre mani. Ed è finalmente la tecnologia che si sta adattando alle esigenze di chi la utilizza, in qualchemodo ‘umanizzandosi’. Oggi con Facebook e Periscope per citarne solo due, i punti di vista si sono moltiplicati, dando molte possibilità di azione a ciascuno di noi. Touch screen, mixed reality ed elabora- zioni basate sul linguaggio naturale hanno reso le macchine più simili all’uomo. Oggi esistono ad esempio sensori di riconosci- mento delle immagini e metodologie di deep learning che permettono ai device di pensare quasi come l’uomo. “L’umanizzazione del digitale è quella a cui si deve aspirare, siano esse start-up come la nostra, siano esse realtà consolidate”. A par- larcene è Riccardo Anelli, titolare di Anelli “T L’umanizzazione digitale START-UP AO Lucilla La Puma
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