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SETTEMBRE 2019 AUTOMAZIONE OGGI 416 128 AO AUTOMAZIONE DOMANI Vincent Grivaud, AS sales director di Faurecia Clarion Electronics Riparare: un percorso di crescita per la responsabilità produttiva nell’industria sette, di questo rapporto è il ‘consumo e produzione responsabili’, il quale ha mostrato segni di miglioramento (fonte La Stampa). ASviS auspica già a partire dal 2020 ulteriori passi avanti, rispetto alla tabella di marcia. Rotto o da buttare? Per la tutela dell’ambiente e del portafoglio, è sempre bene ricordare che un prodotto difettoso non è necessariamente da buttare. Non acquistiamo una nuova auto semplice- mente perché quella che possediamo è rotta. Quindi, perché mai dovremmo acquistare un prodotto elettronico che non funziona più? Perché riparare un navigatore satellitare, una radio o un quadro strumenti potrebbe essere cinque volte più conveniente che com- prare un dispositivo nuovo. Ad esempio, una centralina motore difettosa sarà esattamente uguale a una nuova dopo aver sostituito alcuni componenti o aver resettato o aggiornato il software. È tutta una questione di buon senso. Tuttavia, per applicare tale concetto su larga scala è necessario riconsiderare l’intero sistema produttivo. Per essere riparabile un prodotto, deve essere progettato dai rispettivi produttori in modo che possa realmente esserlo. Anche le reti di distribuzione devono essere predisposte a questo compito. Nel settore automobilistico, ad esempio, i produttori che riparano moduli elettronici hanno ridefinito la loro struttura e rivisto una serie di equilibri economici. È anche vero che il processo di riparazione richiede una particolare struttura, non sempre disponibile. È ne- cessario un processo di logistica all’avanguardia per la distribuzione e la restituzione dei componenti riparati che abbia tempi di risposta accettabili, oltre a teamdi ingegneri e tec- nici qualificati che possano avere accesso alle apparecchiature più recenti. Ogni azienda dovrebbe allontanarsi dal tradizionale concetto di assistenza post-vendita. Dare nuova vita ai componenti richiede esperienza e capacità di analizzare, comprendere e persino sviluppare risorse e soluzioni che rispondano correttamente all’incredibile va- rietà di guasti possibili. Prima di diventare istintivo, l’ambientalismo nasce da un desiderio e dall’implementazione di risorse, strutture e processi tangibili che rendono tale desiderio possibile. Oggi, la tecno- logia del settore automobilistico sta diventando sempre più complessa: la riparazione sti- mola la sostenibilità e, di conseguenza, garantisce una maggiore durata di vita del prodotto. e sfide dell’economia circolare sono una priorità. Molti settori sono già orientati verso questo concetto e gli utenti sono sempre più inclini ad adottare un approc- cio responsabile a livello ambientale. Una tendenza in risposta soprattutto all’obso- lescenza programmata, soddisferebbe le aspettative dei cittadini particolarmente sensibili alla tematica ambientale. Per la maggior parte delle persone, gettare un qualsiasi apparecchio mal funzionante è ormai abitudinariamente la soluzione automatica. Nel nostro Paese siamo pur- troppo soltanto agli inizi di questo lungo percorso di cambiamento. Il 4 ottobre scorso l’ASviS, Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile nata nel 2016, ha presentato al Governo Italiano il terzo rap- porto annuale contenente un’analisi della situazione in Italia rispetto agli obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Il rapporto include progressi e ritardi, pro- poste e situazione articolata regione per regione. Il dodicesimo obiettivo, su dicias- L

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